Se pensate a Genova, probabilmente la vostra mente corre al suo porto, ai caruggi stretti e tortuosi del centro storico, e magari anche all’irresistibile profumo della focaccia appena sfornata (a proposito di sapori, qui puoi trovare un approfondimento sulla cucina genovese e Slow Food e sulla colazione genovese a base di focaccia e cappuccio).
Ma sapevate che esiste un’altra Genova, più silenziosa, fatta di sentieri nascosti che si inerpicano sulle colline? Stiamo parlando delle crêuze, antichi sentieri pedonali che raccontano la storia del paesaggio ligure di un tempo.
Cosa sono le crêuze
La parola “crêuza” deriva dal greco medievale krusa, che significa “strada secondaria”.
Vi starete chiedendo dove avete già sentito questo termine… Probabilmente dalla celebre canzone “Crêuza de mä” del cantautore genovese Fabrizio De André, che in dialetto significa “mulattiera del mare”.
Genova ha una conformazione unica: stretta tra il mare e i monti, è una città costruita in pendenza, dove i quartieri collinari sono collegati al centro da vie strette e ripide, le crêuze per l’appunto.
Per agevolare gli spostamenti, nel tempo la città ha sviluppato un ingegnoso sistema di trasporto verticale – fatto di ascensori, funicolari, cremagliere e ferrovie storiche – che collega il porto alle zone situate sulle alture.
Eppure, molti genovesi continuano a scegliere le crêuze ogni giorno poiché sono scorciatoie pratiche, lontane dal traffico cittadino, che permettono di guadagnare tempo (e si sa, per un genovese il tempo è denaro!).
Camminare lungo queste antiche vie, significa godere di panorami spettacolari sul mare, sul porto e sui tetti della città, da una prospettiva che pochi visitatori conoscono. Inoltre, lungo i percorsi, si possono incontrare piante aromatiche spontanee come il rosmarino e il mirto, che sprigionano nell’aria il profumo della macchia mediterranea ligure.
Un piccolo consiglio per chi le percorre per la prima volta: dopo la pioggia, le crêuze possono diventare molto scivolose (in genovese lepeghe). Le pietre lisce e levigate dal tempo trattengono l’umidità e rendono il fondo viscido. Meglio quindi camminare con prudenza, soprattutto se le percorrete in discesa, perché… basta un passo falso per ritrovarsi in un attimo a terra!

Le origini
Come avrete capito, le crêuze non sono un’attrazione turistica ma testimoni di secoli di vita quotidiana.
Nel passato, infatti, furono le principali vie di comunicazione per chi si muoveva a piedi o con animali da soma, trasportando merci – come olive e vino – dalle campagne alle piazze dei mercati.
Si attribuisce al poeta genovese Gian Maria Cervo la frase secondo cui le crêuze sarebbero «i polmoni verdi della città», un luogo dove respirare la Liguria più autentica, lontano dal traffico urbano.
Alcune di queste antiche vie oggi sono meta di passeggiate turistiche e percorsi per jogging, ma non solo! Pensate che nel 2024 hanno addirittura ospitato la gara Red Bull Cerro Abajo Genova 2024, una emozionante competizione di downhill urbano.
Il percorso si è sviluppato attraverso una discesa spettacolare nel cuore di Genova: la partenza è avvenuta dal Monte Peralto, un’altura situata nella zona nord di Genova, che è stata raggiunta dai bikers tramite la funicolare Zecca-Righi.
Lungo la discesa, gli atleti hanno attraversato le Mura Nuove e le strette crêuze del quartiere di Castelletto, per poi tagliare il traguardo in Largo della Zecca, nei pressi del centro storico. Il tracciato, lungo circa 2,2 chilometri e con un dislivello di 279 metri, ha offerto passaggi tecnici mozzafiato.
Questa edizione della gara Red Bull Cerro Abajo 2024 è stata la prima in Europa, dato che la competizione si svolge abitualmente in Sudamerica, e ha attirato un gran numero di genovesi e turisti curiosi.

Dove trovare una crêuza
A Genova non è difficile trovare un’autentica crêuza: basta infatti imboccare una delle tante solitarie stradine che dal centro città conducono verso la zona collinare.
Qualche esempio?
- i sentieri che conducono al Parco Naturale delle Mura, che corrono paralleli al tracciato della funicolare;
- i sentieri che conducono al quartiere di Castelletto;
- i sentieri che dal Cimitero Monumentale di Staglieno conducono all’Acquedotto Storico di Genova;
- e ancora nei quartieri di Boccadasse e Nervi, alla periferia della città, i sentieri che si arrampicano tra ulivi e giardini fioriti, offrendo scorci da cartolina su calette e scogliere.
Se avete solo poche ore a disposizione per visitare Genova e non riuscite a esplorare le colline circostanti, potrete comunque scoprire una crêuza direttamente nel centro storico.
Dirigetevi in via Garibaldi, la storica strada nobiliare affacciata sui celebri palazzi nobiliari dei Rolli, e fermatevi in piazza della Meridiana. Sulla destra noterete una scalinata che sale proprio di fronte al Palazzo della Meridiana: poco oltre, questa diventa la “Salita alla Spianata di Castelletto”, un tipico percorso lastricato alla genovese.
Consiglio: già che siete in zona, salite fino alla “Spianata di Castelletto” (300 metri circa, 5 minuti a piedi), splendido balcone da cui potrete godere di uno dei panorami più belli di Genova.
La vista spazia da ponente a levante, e potrete osservare i caratteristici tetti in ardesia del centro storico, il teatro Carlo Felice, la Cattedrale di San Lorenzo, il porto con la ruota panoramica.. e molte altre bellezze.
Per tornare giù, se ha appena piovuto… occhio a non scivolare!

Conclusione
In conclusione, le crêuze si trovano a Genova, ma anche un po’ in tutta la Liguria e, per essere tali, devono possedere una pavimentazione in ciottoli o mattoni, e devono salire (o scendere) più o meno ripidamente, così da collegare quartieri posti ad altezze diverse. Queste antiche mattonate, come indicato, sono il filo invisibile che collega l’immediato entroterra della città al mare. Se deciderete di percorrerle, scoprirete un angolo autentico di Genova, situato al di fuori dei classici circuiti più turistici. Genova è una città ricca di segreti e itinerari affascinanti, tutti da scoprire.

Sono di Genova, da piccola ho praticato ginnastica artistica a livello agonistico e nel tempo libero andavo con i miei e mia sorella a fare passeggiate sui monti quindi il trekking è la mia prima passione. Quando ho conosciuto mio marito, abbiamo iniziato a viaggiare sempre e solo con viaggi fai da te e, compatibilmente con lavoro e impegni, cerchiamo di continuare anche adesso con le nostre figlie. Sono farmacista e, nonostante ami il mio lavoro, poter viaggiare e raccontarlo nel blog, dando informazioni utili a chi legge, mi dà ancora più felicità quindi spero di trasformare questo mio “hobby” in qualcosa di più.

Bellissimo articolo, molto ben scritto e con dettagli utilissimi…grazie!
Grazie a te per il bel commento, Laura!