Avevo voglia di paesaggi e di incanti cromatici silenziosi e ho sentito in me che l’Irlanda poteva rinnovare, in maniera differente, lo stupore che ho vissuto in precedenti viaggi nel nord Europa. Scesi a Knock, la prima tappa è stata la scoperta di un’isola a nord ovest, legata alla terra ferma da un ponte: Achill Island, nella contea di Mayo. Si tratta di uno dei luoghi di villeggiatura prediletti degli irlandesi, poco turistica e punto nevralgico per chi vuole proseguire alla scoperta dell’Irlanda più autentica attraverso l’Atlantic Drive.
Arriviamo ad Achill nel primo pomeriggio. Al ponte e ci fermiamo ad osservare l’ingresso a questa isola: quali sono i tesori che può offrire? Intanto delle spiagge candide ed un’acqua che ricorda il migliore Mediterraneo, in un contesto però ovviamente nordico e ordinatamente selvaggio. Moltissimi campeggi, strutture ricettive, punti di avvistamento delfini, spiagge Bandiera Blu, scuole di surf… tutto in armonia con l’ambiente.
Abbiamo avuto la fortuna di visitare Achill Island con un sole che rendeva tutti i suoi colori accesi e caldi: il verde delle scogliere era smeraldo e il cielo, variabile, aveva un’intensità che accentuava ancora di più tutto ciò che illuminava. Bagnanti in spiaggia a giocare, gli amanti del surf, gente fuori casa a prendere il sole. Il nord che non ti aspetti e che ti sorprende.
Le prime immagini di Achill Island ci raccontano di un’Irlanda dal ritmo di vita calmo, di baie e cormorani, di ordinate case bianche con giardino, di sport acquatici, di pochissimi turisti stranieri, ciclisti, di una libreria a picco sul mare con libri fatti a mano, di pecore al ciglio della strada, di gente cortese che saluta quando passi. Visitiamo diverse spiagge, ci fermiamo a fare delle passeggiate ancora increduli di quel sole e quella luce.
Scattiamo foto, osserviamo il mare, la verde vegetazione, i bambini giocare, le case costruite a picco sulle baie. Non occorre avere una meta precisa, puoi fare il giro dell’isola cercando di orientarti e provando a fare strade sempre sicure alla scoperta di qualche punto panoramico senza fretta.
Visitiamo una delle attrattive dell’isola: il Desert Village, il villaggio abbandonato. Qui ci aggiriamo fra i resti di un antico villaggio camminando su un prato scosceso dove le pecore brucano. Resti di case senza tetto, muretti che a volte ancora celano tracce antiche, credenze e forni. Il tutto in un paesaggio quasi alpino ma che si affaccia verso il mare. Ci dirigiamo verso le sei di sera al nostro bed and breakfast, il Teach Cruachan.
La casa, di fronte al mare, si trova al centro del paese e risulta strategica per le ultime due visite del primo giorno: Keem Bay e Minaun Cliffs, due belvederi dove poter ammirare il nostro primo infinito tramonto irlandese.
Keem Bay si trova ad alcuni chilometri dal nostro alloggio. Fatti pochi tornanti sulla comoda strada raggiungiamo un punto panoramico da cui ammirare la candida spiaggia sottostante che si protrae fino al mare color smerlando. Sembra di essere in qualche angolo incontaminato della Grecia. I colori sono ancora più caldi e nitidi delle ore precedenti, accesi da una luce che sembra avvicinarci al tramonto ma che così non è. Le pecore pascolano beate, ci guardano e noi iniziamo a capire che siamo veramente in un luogo, l’Irlanda, che ci rapirà con l’incanto della sua tenera e semplice bellezza.
Minaun Cliffs si rivela a noi con colori meno accattivanti, ma ha la particolarità di essere un punto panoramico a 360 gradi e camminarvi dà la prima occasione, alle nostre scarpe, di entrare in contatto con la torba irlandese e la sua solida morbidezza.
La luce di questa nostra prima giornata sembra non voler finire mai e noi ci rifugiamo nel nostro bed and breakfast ad ammirare dalla finestra il nostro pezzettino immobile di Achill Island finchè la stanchezza non ci fará chiudere gli occhi. E domani sará ancora Irlanda.
Insegnante di professione, turista per passione, fotografa per diletto. Amo sognare e progettare i miei viaggi come un modo per conoscere e scoprire me stessa. Parecchi i viaggi fatti, molti di più quelli ancora da fare e da raccontare.
Più che Grecia sembrano i paesaggi della Sardegna, soprattutto quelli della costa nord occidentale.
Sono stata fortunata nel poter vedere un’Irlanda sotto questo sole!