Umbria. Fino a quest’estate la regione del cuore – per i romantici cioccolatini e perché è la sola dell’Italia centrale a non affacciarsi sul mare – era sempre rimasta un’incognita per me. Ho finalmente potuto scoprire il fascino delle sue dolci colline immerse nel verde con una visita inaspettata ad Alviano. La seconda occasione mi è arrivata con l’invito dei ragazzi di Humanities Spring a trascorrere qualche giorno ad Assisi con loro e i ragazzi giunti da ogni parte d’Italia per i loro corsi.
Humanities Spring è un’associazione no profit che ogni estate organizza un campo scuola in inglese a Santa Maria di Lignano, piccola frazione posta sopra la città di Assisi, nel Parco del Monte Subasio. Qui i ragazzi seguono corsi di cucina, arte, teatro e cucina con insegnanti madrelingua, per imparare l’inglese senza ficcare la testa in noiosi libri di grammatica, ma utilizzandolo durante le attività pratiche.
La sede dell’associazione è una fatiscente villa circondata dalla fitta vegetazione del Parco Subasio e completamente isolata ad eccezione di una cappella privata e una dimora distaccata in cui sono state preparate le camere degli studenti. Dalle curve che attraversano Santa Maria di Lignano fino alla cima del monte si può ammirare la città e le colline che la circondano, mentre poco distante dalla sede di Humanities Spring la sorgente del fiume Tescio crea una piccola cascata che si riversa in una vasca naturale dove tuffarsi, sempre che si sia pronti ad affrontare le acque gelide del fiume, o dove spalmarsi sulla pelle i fanghi solforosi per godere dei loro benefici effetti stimolanti.
Già che c’ero non potevo perdere l’occasione per una visita alla città del santo più amato al mondo, un hippy ante litteram che alla vocazione per la povertà univa un profondo spiritualismo ecologico e animalista. Pare che il turismo religioso abbia registrato una sensibile crescita in tutta Italia di recente, ma forse anche il nome dell’attuale papa ha contribuito a portare un aumento del 120 per cento nelle ricerche di alloggio ad Assisi in rete (dati dell’Osservatorio Trivago).
Non che si debba necessariamente essere pellegrini per apprezzare la città: le sue architetture arroccate sul crinale del monte Subasio sono al tempo stesso una vista incantevole e un punto di osservazione su tutta la vallata corrispondente. Inoltre non consiglierei a nessun visitatore di giungere ad Assisi animato da troppa sete spirituale: per le strade della città, affollate di negozi anonimi che vendono più o meno tutti le stesse cianfrusaglie, la predicazione sfocia agilmente nel commercio di statuette e quadretti tutti uguali. Molto meglio apprezzare gli scorci unici creati dalle sovrapposizioni architettoniche di chiese e antiche abitazioni, e poi tornare in collina a respirare l’aria pura e gustare un bel piatto di strozzapreti con il tartufo.
Laureato in Giornalismo, il mio limbo professionale mi ha portato dagli uffici stampa alla carta stampata, per poi approdare al variopinto mondo della comunicazione digitale. Ho vissuto a Verona, Zurigo, Londra, Città del Capo, Mumbai e Casablanca. Odio volare, amo lo jodel e da grande voglio fare l’astronauta.