Con meno di 140.000 abitanti, la capitale della Svizzera non è che la quarta città più popolosa della comunità elvetica. Non è la più ricca, né la più popolare, né la più frequentata dai turisti, eppure nell’ansa del fiume Aare – che insieme alle Alpi scolpisce la cornice in cui si adagia lieve e dignitosa la città – si cela un piccolo tesoro di memoria medievale.
Antichi palazzi, chiese e porticati, edificati con quella robusta pietra grigio-scuro, hanno saputo resistere allo scorrere del tempo per consegnare ai moderni visitatori il fascino intatto di quella capitale alpina che, mentre il mondo intorno a lei ribolliva nella follia delle guerre e delle rivoluzioni, operava silenziosa e instancabile per conservare l’arte, la cultura e la serenità che ancora oggi la contraddistinguono.
Quando si esce dalla stazione ferroviaria e ci si incammina verso la Altstadt – il centro storico – il primo inevitabile incontro è quello con il Bundeshaus, la sede del parlamento svizzero. Grigio e severo come tutti i suoi concittadini, il palazzo però non intimorisce i visitatori ma anzi li invita a entrare – oltre che al suo interno per le visite guidate di rito – attraverso le arcate che ne interrompono la composizione massiccia, oltre le quali un piccolo parco con vista sul fiume e sugli imponenti ponti che uniscono la città è la felice sala da pranzo di turisti e impiegati che su tavolini e panchine si godono l’atmosfera insolitamente serena e distaccata di un luogo dal così profondo significato.
Sede oltre che del governo anche di importanti istituzioni europee e mondiali, Berna è inevitabilmente una città cosmopolita e animata, ma mai convulsa e affollata come la ricca Zurigo, né caotica e impenetrabile come le nostre metropoli nazionali nelle ore meno felici. É piuttosto un museo all’aperto in cui cittadini impegnati nella loro vita quotidiana e visitatori distratti si incrociano quasi inconsapevolmente, ciascuno lanciato verso un aspetto differente della città.
La complessa cultura di Berna e di tutto il cantone è testimoniata anche dalla sua composizione linguistica e religiosa. Il cantone è ufficialmente bilingue, ma oltre al tedesco e al francese la popolazione parla anche il Bärndüütsch, il locale dialetto, considerato tra i più soavi ed espressivi del dettagliato mosaico svizzero-tedesco.
La religione più diffusa è quella protestante, la quale ha nell’imponente Berner Münster – la Cattedrale di Berna – il suo centro spirituale più importante. Con essa convive però anche la confessione cattolica, di cui la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo è piacevole testimonianza architettonica.
La Chiesa francese, invece, eretta tra il 1270 e il 1285 – e perciò il più antico luogo di culto di Berna – è un’altra espressione della sfaccettata storia della città. Originariamente sede dei frati domenicani, la chiesa è stata convertita al Protestantesimo nel 1623 e dopo il 1685 fu luogo di asilo per gli Ugonotti in fuga dalla Francia.
A queste affascinanti testimonianze architettoniche si mescola anche una vita più frivola e moderna, quella dei negozi ospitati sotto i sei chilometri di arcate del centro storico, e una più intellettualmente impegnata, offerta dai musei della città e dal Centro Paul Klee, dove in un futuristico complesso realizzato da Renzo Piano è custodita la più vasta collezione al mondo dell’artista surrealista svizzero, considerato tra i più importanti pittori dell’arte moderna.
Su tutto questo vigilano le cime serene e immutevoli delle Alpi, e quando ci si è lasciati le maggiori attrazioni alle spalle per passeggiare rilassati sul Kornhausbrücke – il ponte più antico della città, che unisce il centro con i quartieri settentrionali – le si vede troneggiare oltre le torri campanarie delle chiese in un idillica unione di paesaggi naturali e città.
Informazioni utili
Trasporti – I mezzi pubblici svizzeri sono leggendari per puntualità e affidabilità, ma non sono economici. Per favorire la mobilità di turisti e visitatori ci sono varie soluzioni per biglietti e abbonamenti. Maggiori informazioni sul sito di Swiss Travel System.
Informazioni dettagliate sul turismo in Svizzera, proposte e itinerari sono consultabili sul sito di Svizzera Turismo.
Laureato in Giornalismo, il mio limbo professionale mi ha portato dagli uffici stampa alla carta stampata, per poi approdare al variopinto mondo della comunicazione digitale. Ho vissuto a Verona, Zurigo, Londra, Città del Capo, Mumbai e Casablanca. Odio volare, amo lo jodel e da grande voglio fare l’astronauta.