Una zona che avevo avuto modo di scoprire recentemente e che mi è molto piaciuta è stata la zona del Carso Sloveno.
Se siete amanti della natura e della storia, il Carso Sloveno vi saprà regalare giornate stupende. Qui potete perdervi nella natura, entrare nel suo profondo ma anche vivere la storia della Slovenia attraverso uno dei suoi musei più famosi.
Andiamo subito a scoprire quali sono le sette cose da fare e da vedere nel Carso Sloveno. La destinazione si presta molto bene ad una visita on the road, che siate in auto o in moto.
Il silenzio del Carso Sloveno.
Questa parte del Carso, meglio conosciuta come Carso Sloveno, l’ho conosciuta grazie a Green Karst , che ci ha organizzato l’itinerario e il tour.
Il Carso Sloveno dispone di una merce rara, una cosa a cui noi forse non siamo più abituati – o lo siamo poco – : il silenzio. Venire qui, immergersi nella natura e godere di essa è una sensazione che non molti ricordano. In particolare queste zone, lontane dalle città caotiche, dal traffico, dalla gente e dalla confusione vi faranno apprezzare meglio ancora il silenzio della zona.
E’ davvero bello ascoltare il canto degli uccellini o semplicemente il frusciare delle foglie o il muggito delle mucche. Auto e camion qui sono molto rari.
Quella della pace e del silenzio è una sensazione che in molti ricercano, e provengono da tutta Europa per trovarla qui.
In questa zona del Carso Sloveno si sfrutta la tradizione degli agriturismi e infatti si è sviluppata la pratica di dormire in strutture familiari mangiando cibi prodotti direttamente sul luogo.
Abbiamo avuto l’occasione di mangiare all’agriturismo Ivankotovi, dove abbiamo mangiato tutti cibi prodotti in loco e soprattutto molto buoni.
Il Castello di Prem
Conosciuto in italiano come il Castello di Primano, il Castello di Prem è una dei castelli più antichi di Slovenia. Ha una posizione predominante sulla valle del fiume Reka.
Quando i Devin, vecchi proprietari del castello di estinsero il castello passò ai parenti. Dopo varie peripezie storiche ed eredità, nel 1927 il castello fu acquisito dal dottor Bruno Zuccolini, di Duino. Il castello veniva usato per curare i feriti di guerra ma una volta colpito e in parte distrutto, si pensò di utilizzarlo come cava. Il dottor Zuccolini lo acquistò e lo rinnovò.
Alla sua morte il castello fu nazionalizzato ma abbandonato a sè stesso e trascurato. Molti oggetti furono rubati o trafugati
Come tutti i castelli aleggia anche una leggenda, non di fantasmi ma di un tunnel che collega il castello al Palazzo di Turn. In molti cercarono il tunnel ma ad oggi non è ancora stato trovato.
Le sale più importanti del castello sono la Sala dei Cavalieri adibita ad Armeria e la sala cerimoniale, quella con lo stemma della casata Zuccolini.
Il castello non è grandissimo, dalle sue finestre si può ammirare la chiesa di Sant’Elena che protegge il paese di Prem.
Nel castello si organizzano anche eventi come matrimoni, cerimonie e meeting. E’ anche in programma anche un progetto di digitalizzazione del castello con oggetti in 3D ed ologrammi.
La zona di Prem è anche famosa per la produzione del Brandy.
Il museo storico della guerra: il Parco Storico Militare di Pivka
Situato sulle colline della cittadina di Pivka si trova il Parco storico Militare di Pivka. Sono due edifici di colore bianco costruiti dall’Italia durante il periodo di pace tra la prima e la seconda guerra mondiale.
Nel primo edificio trovate una carrellata di moltissimi mezzi bellici, come carri armati, mitragliatori, maschere antigas – mi hanno particolarmente impressionato quelli per bambini – e i resti del motore di un aereo. Questo edificio è chiamato Komanda. I mezzi sono per lo più di origine russa e americana.
Ma è il secondo edificio che è il focus di tutta la visita. Da qui parte tutta la storia della Slovenia, dalla ricerca dell’indipendenza all’ottenimento della stessa. Il padiglione è intitolato Strada verso l’indipendenza, si parte da una cartina della ex Jugoslavia dove la guida ci spiega come i rapporti con le altre repubbliche si siano logorati fino alla guerra dei dieci giorni e dichiarazione dell’indipendenza slovena.
Oltre ad un percorso tra le varie sale dove si vedono dei video, ci sono alcuni punti davvero interessanti dove vale la pena soffermarsi: un’auto schiacciata da un carro armato. L’ultimo sottomarino della flotta costruito a Spalato e dismesso nel 2003. In questo sottomarino potete anche entrarci e vi dico che l’esperienza è davvero claustrofobica. Infine potete anche provare a pilotare un mig russo tramite la realtà virtuale.
Vedere gli orsi nel Carso Sloveno
Una delle attività per cui nutro interesse ma che non ho avuto possibilità di approfondire è stata la vista degli orsi. Nel carso Sloveno è possibile vedere gli orsi, ce ne sono circa 900.
L’attività consiste in appostamenti con tanto di cannocchiale. Ma l’appostamento deve essere silenzioso senza alcun rumore altrimenti risulta impossibile vedere l’orso avvicinarsi.
Avevo chiesto alla guida se fosse possibile farlo coi bambini. Me l’ha gentilmente sconsigliato, ma solo se sono troppo piccoli. Per i bambini dai 9-10 in su la cosa è fattibile, al di sotto dei 9-10 la loro impazienza e capacità di non stare in silenzio e muoversi può risultare deleteria e l’orso non si avvicina.
Comunque sia, è un’esperienza che vorrei fare.
Il Borgo di Stanjel.
Per la seconda parte di questo itinerario ringraziamo Visit Karst, che ci ha organizzato l’itinerario e per l’ospitalità.
Non poteva mancare la visita ai borghi. Il borgo di Stanjel è decisamente una chicca. In italiano è conosciuto come San Daniele. Oltre al vino buono che qui trovate all’enoteca dentro alle mura del castello, la chicca resta senza dubbio il giardino Ferrari con vista sul Carso.
Per quel che riguarda la storia di Stanjel, la prima volta che si nomina nei libri di storia è attorno al 1300-1400 circa. Ed è qui che i primi fenomeni carsici furono documentati.
Saccheggiato più volte dai turchi, fu luogo di villeggiatura dei nobili triestini che chiamarono l’architetto Max Fabiani per costruire il Giardino Ferrari.
Appena arriverete lungo la salita per entrare nel borgo sulla destra troverete la chiesa di San Daniele. Proseguite lungo la via che costeggia la chiesa e lungo le vie del borgo ed entrate nel giardino Ferrari.
Tale giardino fu dedicato da Fabiani al nipote Enrico Ferrari, medico. La bellezza del giardino deriva da vasche d’acqua, un ponte ed alcuni punti panoramici sul Carso. Da vedere.
Monumento alla Pace sul Cerje
Il monumento alla pace sul Cerje è una torre costruita sul colle Cerje in memoria dei difensori della patria Slovena. Alto 25 metri, la sua costruzione iniziò nel 2001 ma terminò nel 2013. E’ costruito in blocchi di pietra.
Una volta entrati la cosa che richiama la vista è il dipinto Danza della Vita e della Morte, di Rudi Spanzel ed è un omaggio a tutti coloro che hanno combattuto sull’Isonzo.
Salendo poi le scale ai piani superiori troverete una parte della collezione museale che sta per essere completata, ma soprattutto potete godere di una vista a 360 gradi su tutto il Carso: dalla valle di Vipava, fino al Friuli, passando per l’Istria, i monti Nanos e il mare adriatico, giusto per citare qualche punto d’interesse.
I cavalli di Lipica
A Lipica – o Lipiza – si trova uno delle scuderie più famose e più grandi della Slovenia e anche del mondo intero.
E’ qui che si allevano i Cavalli di Lipiza, una particolare razza equina adatta soprattutto alla mostra. E’ una razza di cavallo che si è ottenuta incrociando il cavallo del Carso già presente nel territorio con cavalli dell’andalusia, arabi e anche italiani. La razza di Lipica viene riconosciuta nel XVIII secolo.
Ad oggi la scuderia di Lipica ospita circa 300 esemplari ed è un cavallo dal pelo bianco, che però nasce col pelo scuro. Solo dopo qualche anno dalla nascita il pelo si converte naturalmente in bianco tra i 4 e i 7 anni. l’1% di questi però resta scuro.
Di questi 300 esemplari, 6 sono stalloni che servono per mantenere le 6 linee della razza e servono ad esclusivo scopo di riproduzione.
Alla scuderia è possibile effettuare giri in carrozza ma anche corsi di equitazione. Nel 2021 è prevista anche l’apertura dell’hotel Maestoso, un hotel con 139 stanze che tornerà utile a tutti gli amanti dell’equitazione.
Sul Carso Sloveno potete visitare anche le Grotte di San Canziano e le grotte di Postumia, di cui vi avevo parlato però nel post precedente sulle meraviglie naturali slovene.
Spero che questo post vi sia piaciuto. Nel prossimo vi parlerò di due luoghi in cui il vino la fa da padrone: la valle di Vipava e il Collio Sloveno.
Dove mangiare nel carso Sloveno: Gostilna Mahorčič a Rodik.
Segnatevi questo nome. La chef Ksenija Krajšek Mahorčič racconta la storia dei piccoli coltivatori e produttori locali attreverso i suoi incredibili piatti. Assolutamente da provare, dato che è una cucina di livello ed è pure sulle più importanti guide enogastronimche, come la guida Michelin.
Pensate che ormai la trattoria ha 100 anni di storia e Ksenija è la quarta generazione che gestisce il locale e per iniziare bene il 2020 sono stati insigniti del titolo di Miglior Pasticcere Sloveno del 2020 da Gault & Millau.
Ringraziamo anche
Post in collaborazione con Best Press Story.
Sono Veneto e sono cresciuto in quel di Caorle, un perla che si affaccia sull’Adriatico. Amo viaggiare con i miei inseparabili compagni di viaggio: la mia compagna e i nostri due figli. Mi organizzo e vivo i miei viaggi per poi raccontarli. Tornare a casa mi rende triste, ma per buttare via la tristezza mi preparo subito per organizzare il prossimo viaggio verso una nuova destinazione.