Dopo averlo tanto desiderato, finalmente siamo riusciti a realizzare il nostro sogno e a partire per un viaggio che pianificavamo da tempo con tutta la famiglia. Sì, tre e mezzo perché oltre a papà e un bimbo di cinque anni, la mamma era al quinto mese di gravidanza. Il momento giusto per affrontare un viaggio di più di 2000 miglia? Assolutamente si.
Prima dell’arrivo del primo figlio, i nostri viaggi sono sempre stati “fai da te”: i percorsi sono sempre stati studiati per vedere il maggior numero di cose possibili. Itinerari serrati, spesso con spostamenti notturni e dormendo anche dieci notti di seguito in dieci posti diversi. Al ritorno da questi viaggi, a volte eravamo talmente stanchi che ci sarebbe voluta una settimana di ferie per riprendersi!
Ma questa volta era un pò diverso. Ovviamente non abbiamo voluto rinunciare al viaggio fai-da-te, ma dovevamo organizzarlo in modo consapevole per non stressare il bimbo e soprattutto la mamma e il nascituro.
Ci siamo quindi seduti a tavolino e abbiamo pianificato il percorso nei minimi particolari. Il punto di partenza era San Francisco e, in 16 giorni, avremmo dovuto visitare anche lo Yosemite National Park, il Sequoia National Park, Santa Monica, Las Vegas, il Grand Canyon, la Monument Valley, l’Antelope Canyon, l’Horseshoe Bend e il Bryce Canyon. Impegnativo, ma ce l’abbiamo fatta.
Per quanto riguarda il volo, ci siamo mossi molto in anticipo acquistandolo alla fine di febbraio e questo ci ha consentito di spendere circa 700€ a testa, con partenza in agosto, assicurazione medica e bagaglio incluse e rimborso totale del biglietto nel caso in cui non fossimo riusciti a partire. Con un bimbo piccolo e una mamma in attesa non si è mai troppo prudenti.
Non scriveremo qui di “cosa vedere, dove dormire, dove mangiare…” ma vi racconteremo quello che abbiamo fatto noi, sperando di poter essere di ispirazione per tutti coloro che abbiano intenzione di intraprendere un viaggio negli USA simile al nostro.
Iniziamo quindi dai primi giorni a San Francisco
“L’inverno più freddo che abbia mai trascorso fu un’estate a San Francisco.” (M.Twain)
Twain aveva assolutamente ragione. Una cosa da non dimenticare è portarsi abiti pesanti. A San Francisco, ad Agosto, fa freddo. Durante il nostro soggiorno, la temperatura non è mai salita oltre i 18 gradi.
Un’altra cosa da fare non appena atterrati a San Francisco, è scaricare l’applicazione per smartphone di Uber. Tutti si spostano con Uber. Il servizio è economico, veloce (ci sono tantissime vetture a disposizione) e soprattutto potrete sapere in anticipo quanto spenderete per il vostro tragitto e decidere se confermarlo o meno. Basta infatti indicare all’app il punto di arrivo e avrete subito il costo della corsa che rimarrà quello, indipendentemente da quanto tempo l’autista ci impiegherà. Per noi italiani abituati al taxi è una vera rivoluzione. Noi lo abbiamo fatto subito e con $35 siamo arrivati in centro città.
In alternativa ad Uber, un altro mezzo economico e molto usato per raggiungere San Francisco, è la metropolitana – linea gialla J (Pittsburg/Bay).
Non appena preso possesso della casa gentilmente messa a disposizione da una nostra cara amica (eh si, queste sono fortune…) e una volta smaltito il jet lag, ci siamo messi in strada per raggiungere il Ferry Building Marketplace (fermata metro Embarcadero).
Ferry Building Marketplace
Questo è un ottimo punto per iniziare ad assaporare l’aria che si respira a San Francisco: un tripudio di colori, odori, una food hall dove è possibile trovare tantissimi prodotti di gastronomia locale. Andate di martedì, giovedì o sabato mattina per perdervi nel Ferry Plaza Farmers Market, dove troverete le bancarelle degli agricoltori con i prodotti tipici della zona. Il tutto nella splendida cornice della Baia.
Dopo aver soddisfatto il palato, vale la pena spostarsi a Union Square, centro nevralgico dello shopping della città, uno dei più importanti della California, dove troverete tutte le tipologie di negozi, mall, department stores e boutique di lusso.
Le Cable Cars e Lombard Street
All’inizio del ‘900, le Cable Cars costituivano il nuovo modo di spostarsi a San Francisco. Rimangono tutt’oggi un mezzo di trasporto molto usato, ma per lo più dai turisti. Grazie alle Cable Cars infatti, è possibile fare un bel tour attraverso la città e raggiungere punti famosissimi della città, come Lombard Street e il Fisherman’s Wharf.
Nella stazione Powell troverete Cable Cars che passano molto frequentemente e potrete scegliere tra due percorsi diversi: Mason&Market se volete raggiungere il Fisherman’s Wharf o Hyde&Beach se volete vedere Lombard Street e il suo tratto più famoso, Russian Hill, la strada più tortuosa al mondo.
La linea Mason&Market invece, ha come capolinea il Fisherman’s Wharf, un luogo vivacissimo e pieno di bancarelle di street food specialmente a base di pesce. Un posto ideale per fermarsi a riposare affacciati sulla splendida baia. Aguzzando un po’ la vista potrete vedere proprio di fronte a voi l’isola di Alcatraz. Se deciderete di visitarla è proprio dal Fisherman’s Wharf che partono frequenti traghetti; attenzione però perchè per la visita alla prigione, bisogna comprare i biglietti con un buon anticipo. Se rimanete a terra, potrete anche visitare il San Francisco Maritime National Historical Park e il Pier 39, le maggiori attrazioni del quartiere.
Il costo del biglietto delle Cable Cars è di $7 fino al capolinea ma attenzione: se decidete di scendere ad una fermata intermedia e poi risalire per raggiungere il capolinea dovrete comprare un nuovo biglietto a prezzo intero.
Last but not list: preparatevi ad affrontare lunghe code se deciderete di pianificare il vostro giro in Cable Car nel week end: i turisti sono tanti e i posti sulle carrozze limitati. Potendo è meglio scegliere un giorno infrasettimanale, vi godrete il giro con maggiore tranquillità e eviterete noiose attese.
Ok, ora basta leggere: indossate un visore per la realtà virtuale e preparatevi a partire per San Francisco!
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Fondatore e autore di NonSoloTuristi.it e ThinkingNomads.com.
110 nazioni visitate in 5 continenti. Negli ultimi 6 anni in viaggio per il mondo con mia moglie Felicity e le nostre due bambine. Instagram @viaggiatori