Siamo cresciuti con il mito delle spiagge caraibiche, con la loro sabbia bianca, l’acqua cristallina e le immancabili palme (perché senza palme, si sa, potremmo essere ovunque), quindi l’idea di un viaggio in una delle isole farebbe girare la testa a chiunque. Prima di atterrare, aspettate, facciamo un passo indietro.
La Martinica si differenzia dalla maggior parte degli altri stati dei Caraibi per molte ragioni, prima fra tutte è un “Dom” (Dominio d’Oltremare) francese, parte della Francia, quindi dell’Unione Europea, a tutti gli effetti. Questo aspetto semplifica molto la vita ai viaggiatori, che possono recarvisi con voli dai prezzi accessibili in partenza da Parigi, non devono preoccuparsi di passaporto ed assicurazione sanitaria e possono essere sicuri di trovare supermercati francesi sempre riforniti.
A parte questi tratti, la Martinica costituisce un curioso di mélange di culture e stili, sicuramente difficile da trovare in altri parti del mondo. La sua vegetazione lussureggiante e selvaggia è sovente deturpata da eco-mostri di cemento, molti dei quali adibiti a blandi centri commerciali, il flusso di auto è praticamente ininterrotto e la vita non è esattamente cheap, senza contare la generale disorganizzazione.
Mettiamola così: esiste una Martinica per chi si chiude nel resort ed una per chi decide di viverla con i suoi ritmi, colori e pazzie. Ancora convinti di voler partire?? Bene, allora preparatevi ad un bell’itinerario all’insegna dell’avventura (negli alberghi super lusso andrà qualcun altro).
La prima tappa da cui avrete più rapido accesso una volta atterrati nell’unico aeroporto (a proposito, preparate già i soldi del taxi) è Fort de France, la capitale, un vero esempio dell’incontro tra Francia e Caraibi: edifici fatiscenti ospitano negozi di moda ed uffici, in cui trovare farmacie specializzate e gente che vende frutta esotica per strada. Per comodità vi consiglio di alloggiarvi, poiché vi sono moltissimi appartamenti e bed & breakfast, oltre ad essere in un’ottima posizione per gli spostamenti, essendo collegata a tutte le altre zone dell’Isola.
Nonostante la città non presenti particolari bellezze artistiche o naturali, è possibile visitare la biblioteca Schoelcher, la Cattedrale di San Luigi (realizzata nello stile di Eiffel), il Forte (che oltre che una fortezza è anche un parco naturale che ospita la tipica razza di iguane) ed il bellissimo mercato delle spezie. Questa è una caratteristica che troverete in quasi tutte le città: in apposite e molto graziose strutture fisse, si trovano colorati banchetti di frutta, bottiglie di rhum aromatizzato, cacao, marmellate e spezie (tra cui la cannella, venduta a rami), in cui potrete curiosare a lungo. Potete approfittare per gustare i prodotti tipici, come il pollo alla bucaniere (pollo alla griglia speziato), il bathik (pasta fritta da imbottire) e il platano flambé al rhum. Un piccolo segreto: se vi venisse voglia di fare un bagno, poco lontano da Fort de France (procedendo verso Precheur) c’è una bellissima piccola spiaggia protetta da un’insenatura, conosciuta solo dai locali e molto tranquilla, un vero gioiello.
Dopo aver visitato Fort, potete prepararvi a raggiungere le altre città, noleggiando un auto oppure (per i più coraggiosi) montando sugli sgangherati pulmini (i taxi collettivi o taxy-co) che partono dal parcheggio accanto al porto quando e se vogliono loro. Nel caso, allacciate le cinture (vanno sparati), preparatevi a soste senza motivo e ad ascoltare il best of Bob Marley, senza escludere che parta qualche coro. Inoltre, e qui viene il bello, dovete considerare che l’orario dei taxy-co è ridotto, quindi quando raggiungete una meta dovete premurarvi di chiedere l’orario di partenza dell’ultima corsa, altrimenti vi resterà solo da fare il molto praticato autostop (io l’ho fatto molte volte ed ha funzionato bene, ma naturalmente è sempre un’attività in cui occorre stare attenti). A questo punto, non vi resta che raggiungere le vostre mete.
Partendo dal lato Ovest (poco distante da Fort) si trova St. Pierre, la capitale prima di venire distrutta nell’ultima eruzione del vulcano Pelée e di cui è possibile ammirare le rovine (in particolare il teatro). Sullo sfondo si staglia il vulcano, imponente e quasi sempre coperto da nuvole, sul quale è possibile montare, anche se la difficoltà è alta ed occorre essere ben attrezzati. Passando al lato Est, potete visitare la Trinité, in cui si può fare una lunga escursione attraverso Presqu’Île de la Caravelle, dove si trova il suggestivo “Sentiero dei granchi rossi”, che prende il nome dai moltissimi granchi e paguri colorati osservabili lungo il cammino.
Non lontano si trovano le città di Robert e François. Da quest’ultima è possibile (e consigliatissimo) prendere uno dei tanti battelli per fare un’escursione in barca, che prevederà una tappa imprescindibile: il “Bagno Josephine” (dal nome dalla moglie di Napoleone), costituito da un atollo in mezzo al mare che vi permetterà di fare un bagno al largo toccandoci. Durante la navigazione, non mancheranno di servirvi un cocktail a base di rhum e dei panini, da mangiare rigorosamente in acqua, e poterete chiacchierare con gli altri passeggeri ed i simpatici conducenti.
Altra tappa interessante è l’isola delle iguane, privata, ma in cui è possibile attraccare e passeggiare per qualche minuto per osservare la vegetazione ed i rettili appollaiati sugli alberi. Molto suggestive sono le tantissime mangrovie che si tuffano nell’acque, gli alberi dai fiori rossi e quelli dal tronco largo e coperti di liane, che di certo incontrerete lungo il tragitto. Se siete molto fortunati potrete anche ammirare pesci, tartarughe marine, delfini e (si dice) addirittura le balene, sia nell’escursione descritta, sia in quelle che partono dal lato Sud dell’isola.
Terminato il giro, potete fare tappa alla Habitation Clément, che si trova poco lontano ed è una vera e propria casa colonica con un ampio giardino, adibita a distilleria di rhum. A questo punto, dovete assolutamente visitare la Saline, che si trova nella punta più a Sud, raggiungibile da Saint Anne passando per un bellissimo sentiero all’ombra degli alberi che costeggia il mare. Lì si trovano le spiagge più belle, dove l’acqua cristallina è sempre tiepida e solitamente poco affollate (dimenticate lo stile Rimini, qui avrete tutto lo spazio che vorrete), ideali per rilassarvi al sole.
Un altro giro molto consigliato è Trois Îlets, raggiungibile con un apposito battello attivo tutto il giorno da Fort de France (sempre che non sia in corso qualche sciopero, perché succedere anche questo in Martinica). Lì potrete fermarvi ad Anse Mitan od a Anse à l’Ane, da cui potrete raggiungere anche le bellissime Anse Dufour ed Anse Noir. La particolarità di queste spiagge è che nonostante siano adiacenti, la seconda presenta una sabbia scura, di origina lavica, per un effetto ottico assicurato.
Infine, potete visitare Diamant, città molto vivace e più turistica, dove si trovano alcuni monumenti come il Memoriale degli schiavi, ed un’altra spiaggia rilassante, da cui ammirare e visitare lo “Scoglio di Diamante”, un misterioso isolotto che sembra proprio il nascondiglio di qualche pirata dei Caraibi.
Curiosissima di questo pazzo mondo, dei suoi popoli e delle sue culture, sia per lo studio sui libri di diritto internazionale, sia per tutte le volte in cui riesco a fare la valigia e partire, vorrei conoscerne tutte le storie e provare a raccontarle agli altri.