Tel Aviv, in Israele, potrebbe essere una di quelle città in cui la citazione “è bella ma non ci vivrei” per me non sarebbe del tutto appropriata.
Tel Aviv è una città aperta, moderna, in costante contatto con le esigenze dei suoi cittadini e sì.. forse per un periodo della mia vita ci vivrei.
In quattro giorni partendo da questa città insieme al mio compagno e una coppia di amici ho macinato chilometri, tramonti, apprezzato sapori e diversità che mi hanno riempito il cuore.
Da quella che chiamano “Miami del Medio Oriente” abbiamo raggiunto altre due città: Giaffa e Haifa.
Tel Aviv
Appena arrivati è stato forte il richiamo del mare grazie alle spiagge del suo immenso litorale sabbioso lungo circa 14 km.
A Tel Aviv non esistono spiagge che non siano facilmente ed anche economicamente accessibili. La mia preferita, nonché prima tappa, è stata Gordon Beach. Quest’ultima si presenta molto spaziosa e permette a chiunque di poter comodamente occupare un posto con ombrelloni o semplicemente fermarsi con un asciugamano e vivere a 360 gradi il mare guardando gente del posto fare surf.
Ogni spiaggia, dalla sabbia sottilissima, è dotata di tutti i confort come docce libere e palestre all’aperto, ed è possibile usufruire dei servizi pubblici ad un prezzo ridotto. Frishman Beach, Alma e Jerusalem Beach sono alcune delle spiagge più famose che costeggiano hotel bellissimi e ognuna merita una sosta per apprezzare le loro caratteristiche. Nonostante il litorale sia lo stesso, infatti, si notano comunque delle differenze a partire dal fondale ai locali, dal panorama all’affluenza di turisti.
Una nota carina la merita la possibilità che danno i “bagnini” di spostare nell’arco della giornata la posizione del proprio ombrellone. Soluzione a cui abbiamo più volte ricorso per ripararci dal caldo fortissimo di agosto.
Carmel Market
Tel Aviv però non è solo mare. E’ storia, architettura, scoperta e avanguardia. Tutto questo l’ho percepito camminando tra i suoi vicoli in primis andando verso il coloratissimo Carmel Market, il posto giusto dove assaggiare prodotti o piatti tipici e perdersi tra bancarelle e l’odore irresistibile delle prelibatezze di questa terra.
La Esquina
Merita una menzione il punto “la Esquina” un piccolo posto tra i primi incroci del mercato dove poter assaporare delle tacos con carne di agnello o in alternativa vegane buonissime tagliate e cotte al momento.
Il quartiere di Neve Tzedek
Proseguendo dritto, a pochi metri, si trova tra Pines St e Shabazi St. una delle zone più antiche e affascinanti di Tel Aviv: Neve Tzedek.
Un quartiere ricco d’arte, botteghe artigianali e negozi con prodotti ricercati. Neve Tzedek è un continuo perdersi tra i dettagli di un pezzo di città il cui spirito lento sembra fermare il tempo.
Goleman
Se percorrete questa strada come me al tramonto sarà bello poi lasciarsi trasportare dai romantici colori del sole che cala dietro il mare mentre Jaffa alla sua sinistra si veste da sera.
Per ammirare questo momento veramente magico consiglio come tappa strategica Goleman. Un ristorante in cui fermarsi per un aperitivo o per la cena (preferibilmente su prenotazione un po’ come tutti i ristoranti di Tel Aviv dato che le cucine chiudono tendenzialmente per le 23). Dai suoi tavolini all’aperto, alcuni confinanti proprio con il lungomare, ho goduto di uno dei più bei tramonti di questa estate grazie a due punti di vista sulla città totalmente diversi: da una parte grattacieli e luci che puntano al cielo, dall’altra la vecchia stazione ferroviaria e le mura del porto di Giaffa con la sua torre dell’orologio.
Rothschild Boulevard, il museo d’arte contemporanea, Sarona e Florentin
Dalla parte opposta a Giaffa osservando verso l’interno della città c’è tutta un’altra Tel Aviv: il mondo di Rothschild Boulevard, il museo d’arte contemporanea, Sarona e Florentin. Ognuna di queste zone merita d’essere visitata passeggiando a piedi, in bicicletta o con i monopattini elettrici che facilmente possono essere noleggiati grazie a un efficiente sviluppo della mobilità sostenibile.
Il padiglione d’arte contemporanea tipicamente in stile bauhaus è su una bellissima piazza vicino al teatro nazionale di Israele e ha dinanzi un giardino dove potersi rilassare. Il padiglione porta il nome di Helena Rubinstein.
Da Rothschild Boulevard lo stile Bauhaus distingue le ville e l’architettura dei locali presenti tra le strade spesso affiancate da aree giochi per bambini. Il bianco e la linearità dell’architettura tipicamente bauhaus padroneggiano ed infatti la zona dove nel tempo si sono sviluppati è stata proclamata Patrimonio dell’Umanità. Di sera la città offre tantissimi spunti per trascorrere momenti in compagnia presso locali tipici, ricchi di giovani e movida.
Port Said
Tra questi merita Port Said, vicino la grande sinagoga di Tel Aviv. Da Port Said consiglio di assaggiare le loro specialità ( se potete e siete in più persone vi consiglieranno sicuramente di scegliere piatti diversi per condividerne i sapori) e provare birre locali. Da questo quartiere su Allenby St. tante luci e profumi dei locali presenti, anche di nazionalità diverse, vi faranno fare un piccolo viaggio culinario.
Mercato di Sarona
Un altro posto, infine, molto interessante da visitare e fermarsi per un pranzo veloce è il Mercato di Sarona. Un centro commerciale immerso nel verde tra palazzi e grattacieli in piena costruzione.
La casa di Ben Gurion
Prima di lasciare Tel Aviv non si può non passare presso la casa di Ben Gurion, il primo premier israeliano, che si trova nei pressi di Gordon Beach (Ben Gurion Boulevard ) per poi raggiungere Rabin Square, il posto dove è stato ucciso nel 1995 l’ex primo ministro Yitzhak Rabin.
Giaffa, vicina quanto lontana da Tel Aviv
Diversa per la storia, i colori, le radici, la popolazione, il lungomare. Le differenze si notano vivendola… da qui si ammira uno degli scorci più belli e completi su Tel Aviv.
Il porto è uno dei più antichi ed è qui che ho trovato uno dei ristoranti più buoni dove poter mangiare pesce: The Old man and The Sea. Un ristorante molto grande con posti a sedere sia dentro che sul mare in cui potrete assaporare 22 antipasti diversi tra cui: verdure, insalate, hummus, falafel, salse e una limonata buonissima offerta non appena seduti. Un altro ristorante dove abbiamo mangiato in maniera superlativa è Kalamata. Un posto magico, vicino al centro visitatori della città vecchia di Giaffa (al suo interno vi sono reperti archeologici) e alla fontana dei segni zodiacali. Qui è possibile trovare pietanze tipicamente greche miste a quelle mediorientali. Lo stesso ristorante nasce all’interno di una casa molto vecchia.
Tornerò spero presto a Jaffa per esplorare il suo mercato delle pulci che purtroppo non sono riuscita a visitare.
Consiglio, infine, di passare per il Monastero di San Pietro. Nel periodo natalizio le persone del posto dicono sia possibile trovare al suo esterno anche un albero di Natale.
Haifa
Da Tel Aviv è facilmente raggiungibile Haifa.
Meritano una visita le sue coste e i suoi quartieri ma per una questione di tempo a causa dello shabbat, essendo partiti con i mezzi di trasporto venerdì mattina da Tel Aviv abbiamo potuto visitare solo i Giardini Baha’i.
Per arrivarci abbiamo preso dalla stazione di Tel Aviv il pullman 910 e scesi all’ultima fermata abbiamo preso il pullman n.1. Dopo dodici fermate, giunti nella parte bassa dei giardini, abbiamo preferito prendere un altro pullman, il n.137, per raggiungere direttamente la parte più alta da cui parte una promenade.
Dall’alto è possibile ammirare uno splendido panorama dai giardini che giunge fino al mare passando per l’immensa cupola dorata. Dall’ultima terrazza però il cammino è limitato e per questo motivo per chi ha più tempo consiglio vivamente di prendere parte a qualche tour organizzato direttamente lì.
Anche dall’entrata principale (la prima terrazza) il percorso non si può compiere per intero ma solo poco meno della metà. Per accedere al tour completo dei giardini è necessario non avere gambe, spalle o schiena scoperte, sia uomini che donne.
Alcune informazioni da tenere in considerazione quando si viaggia a Tel Aviv
E’ obbligatorio avere un passaporto che sia valido almeno per sei mesi dalla data di fine viaggio ( non sei mesi di validità da quanto è stato fatto). Al momento non è necessario alcun tampone ma obbligatoria è l’assicurazione medica per il covid e compilare il modulo di accesso per Israele.
Una volta atterrati sarà possibile stampare il proprio passaporto turistico valido 90 giorni. Questo piccolo foglietto azzurro è tra le cose più importanti da tenere con sé durante la vacanza! Molti host, albergatori chiedono questo visto prima di dare le chiavi d’accesso per le loro strutture, così come nei diversi punti di controllo per spostarsi lungo i confini.
Cosa mettere in valigia
In valigia è fondamentale portare: crema solare, un cappello per ripararsi dal sole e scarpe comode per affrontare lunghe camminate.
Dove dormire
Dove ho pernottato? Non avendo programmato questo viaggio con largo anticipo non ho potuto fare una vera e propria scelta o accurata ricerca ma consiglierei sicuramente Gordon Suite by Sea U tlv, in Benyehuda 89. Una stanza con bagno davvero essenziale ma un buon posto dove poter alloggiare godendo di una posizione eccellente per visitare la città o andare a mare. Gordon Suite, infatti, è a due minuti a piedi da Gordon Beach e ogni strada è facilmente raggiungibile a piedi.
Amante dell’arte in tutte le sue forme, del buon cibo ma soprattutto della magia intrinseca dei viaggi. Lavoro in un calzaturificio artigianale ed è qui che ogni giorno cerco di coniugare “testa, mani e cuore”. Appassionata di teatro e cartoline, non ho un buon senso dell’orientamento ma riesco sempre a non perdere di vista la mia strada. Le altre, invece, proverò a raccontarle qui!