Alcuni di voi leggendo “Norvegia” a fianco alla parola “inverno” staranno già rabbrividendo! Invece abbiamo trovato fattibilissimo questo viaggio effettuato tra fine dicembre e inizio gennaio. Il nostro gennaio norvegese è stato “caldo” e raramente siamo scesi sotto zero!
In ogni caso calcolate che in gran parte della Norvegia incontrerete le stesse temperature che si possono trovare in inverno sulle Alpi da noi. Per cui se sopravvivete in settimana bianca, sopravviverete tranquillamente anche lì!
L’unica situazione più estrema potrebbe essere al di sopra del circolo polare artico, se si fanno attività notturne all’esterno, ad esempio la caccia all’aurora boreale a Tromso.
L’abbigliamento giusto
In questi casi a rendere l’escursione sostenibile, servirà un abbigliamento adeguato e tecnico. Intimo termico o in pura lana, caldi strati intermedi, un’ottima giacca a vento e pantaloni isolanti, impermeabili e caldi, ovviamente. Anche le estremità sono importantissime, quindi non dimenticate assolutamente guanti da sci e sottoguanti, cappello che copra anche le orecchie, scaldacollo e delle ottime calzature da neve!
So cosa state pensando, tutto ciò ha un costo. Pensate che agli uffici del turismo della Norvegia settentrionale noleggiano gran parte di questa attrezzatura. Noi, però, facendo un viaggio itinerante abbiamo voluto arrivare preparati. Essendo in quattro capiamo perfettamente quanto una spesa di questo tipo può incidere sulla vacanza! E allora? Dove trovare abbigliamento tecnico a costi più che ragionevoli? Ci siamo recati nello store Decathlon a noi più vicino e abbiamo fatto man bassa di capi da neve, dai 2 ai anni all’età adulta.
In ogni caso, vi dico del tutto onestamente che mi sarei servita lì, e che considero Decathlon un alleato delle famiglie italiane che desiderano “vivere il freddo” senza dissanguarsi economicamente!
Infine, quando selezionate un tour per l’Aurora boreale, tenete presente che molti offrono delle ulteriori tute termiche da mettere sopra il vostro equipaggiamento. Per freddi o situazioni meteo estreme è un aspetto da non trascurare nella vostra scelta!
Ma da quale tappa iniziare per un viaggio in Norvegia?
Non tralasciate Oslo!
Oslo sarà quasi sicuramente la destinazione, o per lo meno lo scalo di un vostro volo. E poi è la capitale della Norvegia. Per me praticamente questi due motivi, insieme alla passione per Munch, sono stati le uniche motivazioni a sceglierla come prima tappa del nostro viaggio.
Non pensavo che fosse brutta, solo poco attraente e godibile in inverno. Inutile dire che la mia opinione si è ribaltata dopo soli due giorni pieni a Oslo! Intanto è una delle città con più luce della Norvegia, vista la sua posizione, e i suoi cieli sono spettacolari.
Inoltre è dinamica, vivace, in un momento di fermento edilizio ed architettonico. Penso all’Opera house e al nuovo quartiere del Tjuvholmen, con il Museo di arte contemporanea Astrup Fearnley costruito dal nostro Renzo Piano. Conservo un ricordo idilliaco del nostro 1 gennaio assolato a spasso per questo vivace quartiere.
Anche il cuore della città, nei pressi di Karl Johans gate, è molto animato, decorato da mille luci e colori. Fino al 29 dicembre nella piazza vicino al Parlamento troverete anche i mercatini di Natale con ruota panoramica. A seguire sarà comunque disponibile una piacevole pista di pattinaggio su ghiaccio gratuita, si paga solo per i pattini a noleggio. I miei figli qui si sono divertiti un mondo!
Non parliamo poi degli svariati musei tra i quali scegliere. Tenete presente che quasi tutti sono inclusi nell’ Oslo Pass. Oltre alle principali attrazioni questa card dà diritto a sconti su altri luoghi e ristoranti, ma soprattutto a girare sui mezzi pubblici di Oslo come bus e tram. Per noi quest’ultimo aspetto è stato fondamentale per tornare nel nostro appartamento dopo un’intera giornata in giro a zero gradi centigradi. I mezzi pubblici vi occorreranno anche per visitare il parco di Vigeland ed i musei sulla penisola di Bigdoy.
Per approfondire tutto quello che Oslo ha da offrirvi leggete anche qui!
Tra Oslo e Bergen in treno, sulla tratta più alta d’Europa
Un’altra cosa che non potete perdere in inverno è il paesaggio immacolato e fantastico della tratta ferroviaria Oslo-Bergen. Penso di non aver mai visto tanta neve tutta insieme in vita mia. Si tratta del percorso in treno più alto d’Europa, è anche uno dei più spettacolari, fidatevi!
La vivace Bergen e i suoi magnifici dintorni
Bergen è riconosciuta “Città creativa per la gastronomia” dall’Unesco, lo sapevate?! Sarà per il suo famoso e rinomato mercato del pesce. Sarà per le sue tradizioni di luogo di innovazione e scambio mercantile e culturale. In ogni caso un salto e un pasto qui sono d’obbligo! E non scordate di esplorare l’antico centro di Bryggen, tutto in legno.
E se piove? Solo per quanto riguarda l’arte moderna e contemporanea si trovano i 4 edifici del Museo Kobe, in cui compare anche il mio amato Munch. Per grandi e piccini sarà interessante anche il Bergen Aquarium. In caso di meteo favorevole potrete anche prendere la funicolare che sale in cima al monte Floyen.
Anche questa attrazione, come i musei di prima, sono inclusi nella Bergen Card. Una soluzione molto vantaggiosa per godere a pieno di Bergen, mezzi pubblici inclusi!
Inoltre Bergen è un ottimo punto di partenza per esplorare i fiordi e la regione circostante. Anche in inverno ci sono diversi tour tra i quali scegliere, e si possono prenotare anche direttamente dal sito del Visitor Centre. Potrete scegliere tra diversi fiordi o ameni villaggi sul mare, oppure salpare per una piccola isola, location di un noto ristorante di pesce per una serata gourmet.
Per informazioni utili ad organizzare il vostro soggiorno a Bergen leggete qui.
Noi, essendo curiosissimi dei fiordi e del paesaggio circostante, abbiamo scelto “Norway in a nutshell“. Una combinazione incredibile di treno, poi pullman fino alla base del fiordo a Gudvangen, e poi da lì si naviga fino al punto d’incontro tra il Naerofjord, patrimonio dell’Unesco, e l’Aurlandsfjord.
Scesi dalla barca partirete per un’altra celebre tratta ferroviaria, la Flamboyana da Flam a Myrdal. Qui tra cascate imponenti, cime aguzze e troll fluorescenti immersi nel paesaggio, arriverete a Myrdal. Da lì, infine, percorrerete ancora il tratto finale della ferrovia Oslo-Bergen fino a tornare a Bergen.
Dal punto di vista panoramico questa escursione di quasi 8 ore non ha eguali. Tra l’altro noi l’abbiamo fatta tranquillamente con due bimbi piccoli, di cui uno ancora con passeggino al seguito! Anche in caso di pioggia o freddo estremo, tenete presente che sarete quasi sempre al coperto su mezzi pubblici. In nave potrete passare tutto il tempo a prua all’aperto. Ma se ciò non vi aggrada potrete sedervi sulle sue comode poltrone interne, contornati da vetrate panoramiche.
Hurtigruten: non una nave da crociera, ma un mito!
Non posso non includere lui, Hurtigruten, ovvero il postale dei fiordi nelle esperienze da fare in inverno. La tratta del postale dei fiordi merita sicuramente in ogni stagione, ma noi in inverno abbiamo spuntato prezzi migliori. E poi volete mettere l’ebbrezza di passare il circolo polare artico dentro una vasca idromassaggio sul ponte esterno, con l’acqua bollente? Oppure anche solo al calduccio della vostra cabina con oblò?
Le città principali tra Oslo e Bergen sono state molto interessanti. Parlo di Alesund, Trodheneim, Bodo e le isole Lofoten. Tromso, infine, è stata la nostra tappa conclusiva. Non abbiamo fatto tutti gli 11 giorni di risalita verso Nord per questioni di tempo, soldi e resistenza su una nave. Non siamo tipi da navi da crociera, o qualsiasi altra cosa restringe la nostra libertà, per cui mentre 5 giorni sono stati rilassanti e piacevoli, 11 sarebbero diventati troppo per noi!
La fiabesca Tromso
Ecco Tromso. Tromso ci ha accolto con una tempesta di neve in corso. Ghiaccio e neve ovunque per strada. L’hotel distava solo 6 minuti a piedi dal terminal di Hurtigruten, ma é stato comunque uno sforzo immane raggiungerlo.
Eppure? Eppure sapete quando una città vi comunica subito il suo fascino? È stato un colpo di fulmine prima ancora di sbarcare! Con le sue mille luci scintillanti in quel cielo blu notte delle 15 del pomeriggio. Con la sua efficienza, anche in caso di tempesta.
Città oltre il Circolo polare artico, sulla sua isola collegata alla terra ferma da un bel ponte, al di là del quale svetta la Cattedrale dell’Artico. Un incrocio tra l’opera House di Sydney ed una cattedrale gotica dalle impressionanti vetrate istoriate. I suoi dintorni, poi, celano posti stupendi. Foreste, isole note e meno note, vette e mare. Noi abbiamo assaporato una giornata ospiti di una tribù del popolo Sami, tra kote (le loro tende) riscaldate nel mezzo da un bel fuoco e allevamenti di renne.
C’è stata poi la caccia all’Aurora boreale, ma il tempo era avverso. Sarà perché devo tornare a trovarti Tromso, che non mi hai lasciato vedere le tue splendide aurore boreali?!
Sono cresciuta a Imperia e vi ho fatto ritorno dopo aver vissuto a Milano, Londra, Roma e Lucca! Travelblogger per necessità, se non viaggio mi manca l’aria! Mi piace leggere di viaggi, programmarli, farli e poi raccontarli e riviverli sul blog. Credo che “il viaggio” non sia un’esperienza limitata al periodo in cui si è via, ma molto più duratura nel tempo.
Elisa, hai fatto un viaggio meraviglioso. Un’esperienza resa ancora più affascinante dalla scelta del periodo. Vedere questi luoghi circondati da neve e ghiaccio deve essere stato emozionante, già le foto ne sono la testimonianza. Sono molti anni che penso alla Norvegia quale destinazione di viaggio, ma ancora non sono riuscito a concretizzare. Nel tuo programma ho apprezzato in modo particolare il viaggio in treno e la crociera
E’ vero, queste due tratte sono state ciascuna un viaggio nel viaggio. Io di solito amo gli on the road, e tu in questo sicuramente mi capisci, ma questi due modi alternativi di viaggiare mi hanno permesso di vedere e godere dei paesaggi norvegesi invernali da punti di vista diversi e molto suggestivi! Ti auguro di poter concretizzare presto 😉