A questo punto della mia avventura nelle Filippine, è arrivato il momento di salutare l’isola di Luzon per dirigerci, con un volo di circa un’ora (costo 90 euro), a Puerto Princesa, capitale dell’isola di Palawan. Da qui in poi non saranno più le splendide risaie a fare da protagoniste, ma il mare cristallino per cui, del resto, sono note le Filippine. Nel momento in cui si decide di dedicare dei giorni a località di mare in questo arcipelago, nemmeno a dirlo, c’è solo l’imbarazzo della scelta. La nostra è stata dettata principalmente da due fattori: visitare il Parco Nazionale del Fiume Sotterraneo (Underground River) e l’arcipelago delle Isole Bacuit. Sappiate però che le scelte possono essere davvero infinite e le Filippine offrono alternative adatte a tutti i gusti.
La nostra prima tappa qui a Palawan è stata appunto l’Underground River. Per visitarlo si possono fare due tipi di scelte: soggiornare a Puerto Princesa e organizzare un’escursione in giornata con una delle tantissime agenzie e strutture che offrono la possibilità di fare questo tour, oppure dirigersi direttamente a Sabang, piccolo paese sul mare nonché punto di partenza per l’escursione e scegliere una delle strutture del posto.
Noi, benché il costo fosse un po’ più alto, abbiamo optato per la seconda soluzione, sia perché Puerto Princesa è un posto che offre ben poco di interessante, sia perché eravamo curiosi di conoscere Sabang un po’ più a fondo visto che le informazioni su questa località scarseggiano. Abbiamo così prenotato un soggiorno di due notti al Bambua Nature Cottage che comprendeva pernottamento in bungalow con bagno privato, il pick up andata e ritorno da Puerto Princesa, le pratiche per il permesso necessario per la visita al fiume sotterraneo (assolutamente necessario, nei periodi di più alta affluenza è da richiedere con anticipo) e la visita stessa, per un totale di 3750 peso filippini (per tre persone, circa 25 euro a testa).
Non è sicuramente il posto più economico di Sabang e nemmeno il più comodo poiché dista 15 minuti a piedi dal mare, ma la posizione è molto suggestiva poiché la struttura è interamente costruita su una collina in cui la natura la fa da padrona. Un posto molto rilassante nel quale godere del silenzio e della pace e, se si è fortunati, di una fantastica serenata che si fa spazio tra le fronde degli alberi.
La vera scoperta positiva e il motivo per cui mi sento ancora di suggerire un soggiorno a Sabang è che questo paesino ha davvero ben più dell’Underground River da offrire: un’ampia spiaggia tranquilla e poco frequentata nella quale ho lasciato il cuore e la possibilità di passeggiare tra le case del villaggio e catturare qualche attimo di vita vera fuori dai più classici itinerari turistici, sono per esempio due ottime ragioni.
Da non sottovalutare poi la comodità di poter essere tra i primi a partire per l’escursione al Parco del Fiume Sotterraneo: le barche che partono tutti i giorni dalle 8.30 alle 13.30 – salvo avverse condizioni climatiche – sono centinaia e se non si arriva molto presto si rischiano lunghissime attese al porto. Noi, arrivando un po’ prima delle otto, siamo riusciti a partire con l’ottava imbarcazione, il che ci ha permesso di avere poi il resto della giornata a disposizione da poter dedicare ad altre attività.
Il percorso sulla prima imbarcazione dura una ventina di minuti, dopo i quali si scende sulla terraferma e si percorre un breve sentiero nel verde che conduce ad un altro punto di imbarco. Qui, armati di giubbotto di salvataggio e caschetto da vero esploratore, si parte per la visita di quello che è considerato il fiume sotterraneo più lungo al mondo e proprio per questo nominato Patrimonio UNESCO, nonché oggetto di una campagna per farlo rientrare tra le sette meraviglie del mondo. Su ciascuna imbarcazione vi è una guida che accompagna la visita lunga solo un chilometro e mezzo (il fiume ne misura più di otto) della durata di circa 45 minuti.
Ecco le mie considerazioni personali su questo sito tanto acclamato. Spettasse a me l’ingrato compito, sicuramente non lo farei rientrare tra le sette meraviglie del mondo. Ho trovato la visita interessante, ma poco più di questo. Ho visto grotte più maestose e fatto visite sotterranee molto più suggestive. La classifico tra le esperienze piacevoli fatte durante questo viaggio ma, in tutta onestà, un po’ sotto le aspettative.
Rifletto sul fatto che a volte sono proprio le aspettative quelle che influenzano i nostri giudizi e, di conseguenza, i nostri viaggi: quando ci si aspetta la meraviglia, se così non appare ai nostri occhi, rischia subito di finire nell’archivio delle delusioni quando forse, sgombri da ogni preconcetto, sarebbe finita in un archivio con un nome diverso.
Vivo a Torino, città che amo profondamente, ma nonostante questo mio amore, spesso, sento l’esigenza di scappare lontano da lei per scoprire altri nuovi splendidi luoghi. Credo profondamente che anche viaggiare sia una forma d’arte e che più il viaggiatore sviluppa curiosità, fantasia e originalità, più saprà creare itinerari di viaggio meravigliosi.
Sto leggendo tutti i tuoi post sulle Filippine visto che l’itinerario che avevo previsto é praticamente identico al tuo … e leggendo leggendo mi sono accorta che tra le righe emerge lo stesso spirito di viaggio , perciò sono certa che i tuoi consigli mi saranno di preziosissimo aiuto !
😉 grazie mille
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Ne sono felicissima! ?
Ciao Eletrotter! Sono in procinto di partire anch’io per Palawan ma qualcosa mi trattiene dal recarmi in questo sito, a mio parere sopravvalutato. Per visitarlo dovrei togliere una notte a El nido e Coron. Allora..ti chiedo..secondo te vale tanto la pena?
Sono un tipo che viaggia molto..
Ciao Giuseppe,
onestamente ti dico che, a mio parere, non è imperdibile come tappa per cui non togliere notti a El Nido e Coron. 🙂