Intervista a Beppe, un viaggiatore che da oltre vent’anni viaggia per il mondo.
Sono di Marina di Massa ma attualmente vivo a Ortonovo, al confine tra Toscana e Liguria. Ho 46 anni e lavoro nel turismo da 18 anni, ma non tratto villaggi super italianizzati per italiani, o strutture che hanno poco a che vedere con il territorio che le circondano: fuggo da posti come Sharm el Sheik per intenderci.
Semplicemente affitto ville, agriturismi, appartamenti agli stranieri che vogliono visitare la Toscana. Da Toscano conosco bene la mia terra che ho girato in lungo e in largo, e a chi mi chiede consigli, so cosa proporre.
Ho incominciato a viaggiare a 20 anni, con zaino e inter-rail, sacco a pelo, autostop e quanto altro potevo permettermi.
Non so bene come sia nata la mia passione per i viaggi, ma oltre ad una predisposizione naturale a vedere oltre la porta di casa e conoscere persone nuove, culture diverse, due sono stati i motivi che hanno ispirato la mia voglia di viaggiare:
- l’immatricolazione all’Università di Lingue e Letterature Straniere di Pisa (sebbene in quel periodo-1985- i progetti Erasmus e quindi gli scambi interculturali, erano solo un bozza in via di sviluppo, e fortunatamente hanno avuto un inizio subito dopo, e ho potuto usufruirne pure io)
- una persona che è diventata subito un caro amico, conosciuto a Lingue, che rimasto orfano incominciò a viaggiare per l’Europa e grazie ai suoi racconti mi ha dato quella spinta iniziale.
1) Qual’è stato il tuo ultimo lungo viaggio?
Ultimo viaggio, extra Europa: Namibia, dove sono stato ca. 20 giorni. Purtroppo a causa del mio lavoro (da quando lavoro è così) i periodi di viaggio si sono accorciati, e 20-30 giorni sono il massimo che riesco a stare in viaggio. È un grosso limite alla mia fame di cultura, contatti, conoscenza, che ho potuto sopperire solo visitando più volte lo stesso paese.
2) In questi anni, quante nazioni hai visitato?
Se proprio devo contare le nazioni che ho visitato, beh, mi ci vuole un po’ di sforzo, e una calcolatrice !!! .. ho visitato tutta l’Europa, eccetto Belgio, Ungheria,Romania, Bulgaria. Sono stato nella DDR, prima della caduta del muro di Berlino, per ca. 20 giorni. Dopo l’Europa ho finalmente esplorato altri continenti, Cuba, America Centrale, Sudamerica, ed infine un pezzetto di Africa. Le mete in programma sono ancora tante, ci vorrà tempo, ma soprattutto un po’ di fondi!! A occhio e croce direi di aver visitato ca. 20-25 nazioni
3) Che opinione hai del viaggiare per lunghi periodi di tempo?
È un mio sogno, senz’altro, viaggiare per un periodo indeterminato, per poter finalmente rimanere in un posto e assaporarne la cultura e le tradizioni a fondo. Purtroppo mancano due elementi fondamentali: una attività che me lo permetta, oppure una rendita sufficiente che mi consenta di non lavorare.
4) Cosa può insegnare a livello personale viaggiare anche per lunghi periodi in zone del mondo così diverse dallo stile di vita occidentali?
È una bella domanda, e più avanti aprirò una parentesi che in parte vi darà qualche informazione in più.
Viaggiare, ovvero visitare e cercare di integrarsi (quando possibile) con altre culture da una sensazione interiore di umanità, di grandezza (non quella da sbruffone, ma una grandezza interiore propria), e un senso di appartenere ad una categoria di persone che sa che il mondo non finisce dietro l’angolo. Per questo, spesso, non c’è bisogno di viaggiare: ci sono persone meno fortunate che vivono, anche se solo con la fantasia, queste sensazioni. Certo, avvicinarsi ad altri mondi, apre la mente, e anche il cuore, perché i cattivi non sono mai loro.
5) Qual’è la nazione che più ti ha segnato e perché?
Sicuramente il Messico. Di certo non quello di playa del carmen (che ho visto la prima volta quando stava nascendo, e meno male che non ci sono ritornato) o Acapulco, ma un Messico della polvere. Non so, sarà uno stereotipo ma ci ho lasciato il cuore. La Namibia non mi ha fatto lo stesso effetto.
In Messico ho incontrato persone che mi hanno insegnato qualcosa e condiviso la loro storia personale. Ci sono stato sei volte, e durante uno dei primi viaggi in Messico ho conosciuto delle persone che vivono in un posto fuori dal mondo, a 50 km dal paese più vicino: tra queste anche un mio grande amico, che vive in una baracca in un canyon a 5 km dall’abitato. Ci scriviamo spesso e raccontiamo le nostre fortune e sfortune. La cosa che mi ha colpito di più di lui, fu quando un giorno, nel terreno di casa sua, prese una manciata di terra e disse: “mira José…. Tierra”. In questa parola c’era il significato di una vita. Non lo dimenticherò mai.
6) Quale è il tuo stile di viaggio? Prenoti e programmi tutto prima della partenza?
Mai programmato. Prenoto il volo aereo (prima partivo con interrail, autostop etc senza programmi, solo con mete), ed eventualmente la prima notte in un hotel. Poi mi sposto, con delle mete eventualmente programmate per esplorare il territorio. E se mi capita o ne sento la necessità, devio e cambio itinerario.
7) Viaggi da solo o preferisci essere in compagnia?
Ho incominciato a viaggiare da solo, e così è stato per ca. 10 anni. Ti dirò che è stata una esperienza fantastica, indimenticabile, mi ha dato tutto, dalla buona alla cattiva sorte, alle grandi difficoltà ai piaceri.
Le prime volte è stato molto molto difficile, ma dentro di me sapevo che affrontando quelle paure, dell’ignoto e quella solitudine, qualcosa sarebbe cambiato. E così è stato: ho imparato e sono cresciuto, ho … vissuto!
E poi, dopo le prime due,tre volte, non sono mai stato più solo, conoscevo sempre qualche matto con cui condividere momenti e tratti di strada: mi ricordo un neozelandese con cui ho girato per qualche giorno, che non capivo mai quando parlava; un americano che, eravamo in Polonia, stava andando in kenya in autostop attraverso Turchia e Israele, o un giapponese che parlava solo giapponese.. che gente, li ho sempre invidiati.
Dopo i 30 anni, ho viaggiato diverse volte assieme ad un amico e dopo il matrimonio con mia moglie. Mi sono sposato a 37 anni con una donna in gamba che ha subito apprezzato il mio modo di essere e di vivere: mia moglie Genni, che è nata in Inghilterra da genitori italiani, poi trasferitisi in Francia, ed ha sempre vissuto, per via del lavoro di suo babbo, a contatto con ambienti multiculturali.
Sarò sincero, mi manca molto, ma proprio tanto, viaggiare in solitaria. Una piccolissima soddisfazione però me la sono tolta: due anni fa ho fatto un piccolo tour sino a Cagliari in bicicletta, e ho riscoperto il piacere di viaggiare da solo: cosa di poco conto, ma è stata significativa.
8) Hai mai visto un paese visitato come un luogo in cui trasferirsi definitivamente?
Si, almeno un paio: Messico e Portogallo.
9) Quali viaggi hai in programma per il futuro?
Beh, ci sono mete prioritarie, che spero di vedere presto, appena il lavoro migliora (ora siamo in crisi di fondi): Turchia sino al profondo est, Madagascar, e Iran (ma mia moglie non è molto propensa per l’Iran… remore da televisione!!)
11) Come è nata l’idea di creare TuscanyHolidayR?
Per un motivo banalissimo: lavoro, ma sopratutto per dare informazioni sulla toscana. Spesso aggiungo al sito anche foto di posti che ho visitato in giro per il mondo..
5 domande con risposta secca:
- Il tuo piatto preferito: pesce
- Il cibo più esotico che hai provato: chapulines (grilli fritti e i tamales-foglie di pannocchia ripiene di riso carne e mais)
- Il momento più magico: sicuramente quando Felipe disse “mira José .. tierra!”
- Il posto più memorabile: il volcan de Toluca, in Messico – un vulcano inattivo sulla cui vetta (a 5000 metri) c’è un laghetto
- Il miglior oggetto che ti sei portato in viaggio: una pelle incisa a fuoco da un artista indio cileno
Potete seguire Beppe sul sito TuscanyHolidayR
Fondatore e autore di NonSoloTuristi.it e ThinkingNomads.com.
110 nazioni visitate in 5 continenti. Negli ultimi 6 anni in viaggio per il mondo con mia moglie Felicity e le nostre due bambine. Instagram @viaggiatori
Beh…direi che l’ho quasi …”doppiato”…con le mie 46 nazioni visitate…:-)