Di recente ho avuto l’occasione di leggere un ebook scritto da due instancabili viaggiatori che hanno deciso di condividere alcune delle loro affascinanti esperienze di viaggio in una raccolta alla quale hanno dato il nome “Worldzapping“. Loro sono Fabio e Roberta, una coppia di vita e di viaggio. Io mi sono fatta incuriosire già dalla prefazione di questa raccolta nella quale i due autori si descrivono con queste parole: “Ma chi è ‘Fabio e Roby’? Distinguerli non è facile. Capita che uno cominci una frase e l’altro la finisca, o che parlino all’unisono. Un viaggiatore con due teste, quasi un nuovo mostro mitologico.”
Se già trovare un perfetto compagno di viaggio non è semplice, figuriamoci poi riuscire a raccontare i propri viaggi a quattro mani! Eppure loro ci sono riusciti e, a mio parere, il risultato è eccellente. Ed è per questo motivo che ho deciso di incontrare Fabio di persona.
Molte delle esperienze da voi raccontate appartengono a luoghi non convenzionali: Camerun, Burkina Faso, Transiberiana Turkmenistan… Con quale criterio scegliete le vostre destinazioni?
I nostri viaggi nascono sempre da uno spunto occasionale. Spesso l’idea di un viaggio nasce da un libro che abbiamo letto dal momento che i libri hanno un ruolo fondamentale nella nostra vita. Altre volte l’idea nasce parlando con altre persone e sentendo le loro esperienze. Certo è che abbiamo un amore particolare per l’Africa Occidentale, nella quale io ho fatto la mia tesi di laurea, e per l’Est Europa dal momento che Roberta ha vissuto in Russia per più di un anno.
Nella prefazione del vostro libro sottolineate come siate in due a viaggiare ma come questo duo si trasformi in una sorta di unica entità: avete davvero gli stessi ritmi, gli stessi gusti e siete anche sempre d’accordo sulle mete?
Direi proprio di sì. Potrei dire che siamo un duo collaborativo nel senso che fin dall’inizio abbiamo condiviso le esperienze personali per far conoscere l’uno all’altro quello che, per esperienze di vita, come singoli avevamo già vissuto. Io, come dicevo anche prima, le ho “presentato” l’Africa, continente al quale anche lei si è molto appassionata, e così ha fatto lei con la Russia, tanto che quest’anno ci siamo tornati ben quattro volte. Anche i nostri ritmi sono perfettamente compatibili, soprattutto ormai che viaggiamo insieme da 19 anni. Il nostro primo viaggio in Sud America è stato un viaggio completamente on the road e lì ci siamo messi alla prova per la prima volta scoprendo una grandissima compatibilità.
C’è qualcosa che Fabio ha imparato da Roberta e che Roberta ha imparato da Fabio nel corso di questi tanti anni di viaggi insieme?
Partendo dal presupposto che partivamo con una base molto simile nel nostro modo di visitare e vedere il mondo, ci sono state però delle propensioni personali che, in parte, abbiamo trasferito all’altro. Roberta mi ha insegnato un approccio con le persone ancora più immediato di quanto io già non avessi. Io ho fatto incontri meravigliosi anche quando viaggiavo da solo, ma con lei i tempi di conoscenza si riducono molto e riusciamo ad entrare in contatto con le persone che incontriamo molto più velocemente. Io credo invece di aver insegnato a Roberta, senza volere che questo suoni troppo da professore, il ricercare una maggiore preparazione prima del viaggio per poter apprezzare di più cose che potrebbero sfuggire se non si è informati.
“Worldzapping” racconta sì di viaggi, ma sempre partendo dalle persone, dagli incontri che avete fatto in diversi paesi del mondo. Ne risulta una galleria di personaggi molto diversi fra loro, ognuno dei quali narra la propria storia o è al centro di una vicenda. Si può quindi dire che per voi sono le persone le vere ambasciatrici dei luoghi?
Sotto un certo punto di vista la cosa è stata casuale. Non era nostra intenzione avere questo preciso punto di vista quando abbiamo iniziato a scrivere i nostri racconti. È venuto spontaneamente una volta che ci siamo messi a mettere nero su bianco i nostri ricordi di viaggio. Proprio stamattina, sul treno, leggendo un libro di Pino Cacucci, ho trovato questa frase che penso possa riassumere bene ciò che è successo a noi: “Quando torno da un viaggio ricordo sempre qualcuno piuttosto che qualcosa.”
Di tutti questi incontri di cui parlate ce n’è uno che mi incuriosisce davvero tanto, ovvero quello con la Regina del Camerun!
Ammetto che noi nemmeno sapevamo esistesse. L’incontro è avvenuto a Foumban, durante un’importante celebrazione religiosa e politica nella quale ci siamo ritrovati per caso. Dal momento che era possibile visitare il palazzo reale, Roberta ed io ne abbiamo approfittato. Uscendo abbiamo visto questa signora circondata da ragazze vestite di bianco. È stata lei a chiamarci e noi incuriositi ci siamo avvicinati. La cosa che ricordiamo con il sorriso è stato il fatto che lei ci abbia lasciato il suo biglietto da visita, sul quale era giustamente riportata la sua carica di regina, con il suo cellulare, e che ci abbia chiesto il nostro. Attendiamo ancora adesso che un giorno ci chiami la Regina!
C’è un incontro, tra i tanti descritti, che per voi è stato particolarmente significativo?
Se proprio dovessi fare il gioco della torre, ti direi le due persone incontrate in Turkmenistan. Loro vivono in questo paese in cui non ci sono particolari risorse, fatta eccezione per il gas che però è controllato dal regime, e dove le restrizioni sono davvero tantissime. Considera che, al di fuori della capitale, nessuno straniero si può muovere da solo ma ti puoi spostare solo accompagnato da una persona assegnata da loro, che ovviamente non è una guida turistica. Quindi parliamo già di un paese di per sé isolato. Le due persone protagoniste del nostro racconto vivono al centro del deserto del Karakum, deserto che occupa il 70 per cento della superficie del Turkmenistan, una sorta di isolamento nell’isolamento. Queste persone ci hanno accolto in un modo quasi commovente e, per quanto fosse complicato comunicare per via della lingua, abbiamo trascorso un’intera serata in loro compagnia. Ne aggiungerei però un altro avvenuto a Catania. Premettendo che noi siamo degli amanti degli spettacoli dei Pupi Siciliani, per noi, incontrare per caso in un chiosco, uno dei più grandi pupari siciliani e poter poi visitare con lui il suo laboratorio, è stata davvero un’esperienza incredibile.
Vista la vostra grande esperienza in viaggi e, nello specifico, in mete poco battute, vorrei chiedervi quale luogo, a vostro parere, è un po’ sottovalutato e invece meriterebbe assolutamente di essere visitato?
Mi vengono in mente moltissimi paesi africani nei quali non c’è il leone, ma c’è una cultura infinita e una popolazione meravigliosa. Se qui ci fosse Roberta invece sono sicuro che ti risponderebbe i paesi del centro-est Europa che sono ad esempio la stessa Russia o l’Albania e la Bulgaria.
Cosa si deve aspettare e cosa no il lettore di “Worldzapping”?
Parto da cosa non troverà: non ci sono avventure mirabolanti. Ci sono piuttosto episodi di viaggio raccontati in modo autentico e senza fronzoli. Non raccontiamo un paese ma le piccole grandi storie di chi quel paese lo vive.
Se desiderate immergervi anche voi in questa piacevole lettura, l’ebook “Wordzapping” è disponibile sul sito di Goware-Apps.
Vivo a Torino, città che amo profondamente, ma nonostante questo mio amore, spesso, sento l’esigenza di scappare lontano da lei per scoprire altri nuovi splendidi luoghi. Credo profondamente che anche viaggiare sia una forma d’arte e che più il viaggiatore sviluppa curiosità, fantasia e originalità, più saprà creare itinerari di viaggio meravigliosi.
Grandi!! Bella intervista. World Zapping è un ebook che mi ha riempito di ispirazione per i prossimi viaggi.
Grazie Patrick! Conoscendo Fabio di persona ho capito ancora meglio perché i loro racconti fossero tanto intensi….una persona splendida!
Ormai sono una fan di Fabio e Roberta mi fanno visitare posti meravigliosi senza muovermi dal divano!!!! Complimenti!!!
Hai ragione Federica, loro hanno proprio questa dote!