È la galleria d’arte più lunga del mondo. L’esempio di come un simbolo di divisione e risentimento possa trasformarsi in un’opera che rappresenta pace e creatività.
È la East Side Gallery, una sezione di 1,3 chilometri del muro che divideva Berlino in due. Si trova nel quartiere di Friedrichshain nei pressi della stazione Berlin Ostbahnhof. Nel 1989, al momento della caduta del muro, questa parte all’epoca ancora intatta fu lasciata agli artisti. Oggi conta 106 murales ed è sotto tutela in quanto patrimonio culturale della città.
Pur essendo un luogo molto conosciuto e turistico, l’atmosfera che si respira è assolutamente particolare. La lunghezza del muro rende maggiormente consapevoli della situazione che quotidianamente si viveva ancora in città solo 25 anni fa. E quindi lo si osserva con un misto di tristezza e incredulità.
D’altro canto, gli splendidi murales che sono stati dipinti proiettano gli spettatori passo dopo passo in un’altra dimensione, portandoli a capire come questo pezzo di muro dipinto rappresenti in realtà la storia moderna di questa città. Capace di superare una situazione terribile che l’ha umiliata e chiusa per decenni, Berlino ha trasformato l’energia rimasta latente in un’esplosione di creatività artistica ed economica e, soprattutto, in un’apertura mentale da parte dei suoi abitanti che probabilmente non ha uguali nel mondo.
Da diversi anni la fotografia è diventata larga parte della mia vita. Una scusa per uscire di casa, per curiosare in posti nuovi, per intraprendere lunghi viaggi, per conoscere nuove persone, per incontrare nuovi amici. E mentre percorro le loro strade di città lontane, rigorosamente a piedi, mi incanto ad osservare dall’esterno gli ingorghi di vita che scorrono senza fine.
E pensare che vogliono spostarne una parte altrove per poter costruire in quella zona… Io spero che blocchino il progetto definitivamente e lascino la East Side Gallery lì dov’è, a testimoniare quello che è stato e a continuare ad essere un luogo d’arte a cielo aperto!