Il mondo è spesso racchiuso da etichette e stereotipi, barriere che offuscano la bellezza reale delle cose. Quando viene in mente l’estremo nord Europa, salgono quasi i brividi di freddo, si ricordano immagini spettacolari di imponenti fiordi o si cerca la luce effimera delle aurore boreali. La Norvegia artica è queste rare bellezze ma anche tanti piccoli e grandi dettagli, che la rendono uno dei luoghi straordinari che ho avuto la fortuna di visitare in vita mia.
Aurore boreali da vicino
Il fenomeno che forse attira più turisti nelle zone del circo polare artico è quello delle aurore boreali, una vera e propria danza di luce nel cielo notturno. Luci verdi che appaiono di colpo e si muovono sinuose attraverso le stelle, una magia naturale che ha affascinato gli esseri umani da sempre e che solo negli ultimi secoli si è riusciti a spiegare in termini scientifici.
Uno dei maggiori centri di ricerca al mondo si trova proprio nella Norvegia artica, ad Andøya. Lo Spaceship Aurora è una sorta di museo dove il visitatore può giocare, imparando l’importanza di questo fenomeno generato dal vento solare. Come pilota o ingegnere di una missione spaziale potrai scoprire perché le aurore boreali non siano solo belle da vedere ma anche importanti da monitorare. Il loro effetto sul nostro pianeta va oltre il godimento estetico, può causare infatti interferenze agli apparecchi elettrici su cui ormai si basa la nostra esistenza.
Le aurore boreali possono essere spiegate con tutta la scienza del mondo ma rimangono, fortunatamente, ancora una magia. Le condizioni climatiche di queste terre, esposte ai venti dell’Oceano Atlantico, non permettono però di vederle tutte le notti. Può capitare, come a me, di vederne poche e per pochi minuti. Il resto, che appare durante il giorno, merita comunque un viaggio qui.
Aquile di mare in mezzo ad un fiordo
Chi viene nella Norvegia artica sa di poter trovare anche uno degli animali più affascinanti del pianeta, un mammifero enorme che vive gran parte della sua vita nelle profondità degli oceani. Le balene sono un avvistamento frequente lungo queste coste ma anche in questo caso, bisogna avere la fortuna del bel tempo. Nuvole scure e compatte che parevano arrivare dal Polo Nord non mi hanno permesso di partecipare ad un whale safari ad Andenes.
Rimane però sempre il ricordo di un altro safari, per osservare questa volta un animale del cielo, l’aquila di mare.
Vestito di una spessa tuta che non faceva passare la forte aria che scendeva da nord, sono salito su un gommone di un porticciolo di Svolvær, nelle isole Lofoten, per entrare in un mondo incantato. Dentro un fiordo, in cui la presenza umana si diradava fino a sparire, cercavo tra il bianco delle cime e il blu del cielo, una macchia scura che scendeva in picchiata a pescare nelle acque scure in parte a me. Ci vuole attenzione ed un buon apparecchio fotografico per fissare questi animali ma anche se fossi un po’ distratto, ti basterà guardarti attorno per assorbire la bellezza di un luogo lontano dall’ordinario.
Cavalcare come un vichingo
Lungo le coste della Norvegia artica, accanto alle emersioni delle balene e i voli delle aquile di mare, un tempo navigava un popolo che negli ultimi anni è stato sempre più oggetto di interesse. I Vichinghi sembrano quasi incarnare l’animo selvaggio e libero dell’Europa, un popolo di navigatori e di guerrieri che non si piegava alle durezze del cristianesimo e del feudalesimo medievali.
Non solo razziatori ma anche abili mercanti, i Vichinghi riuscirono a spingersi anche in queste terre estreme, dove seppero vivere nel lusso che derivava dai commerci con il resto del mondo conosciuto. Il museo e la ricostruzione di una casa vichinga nelle Lofoten ci racconta di questa cultura libera e raffinata per i parametri del suo tempo.
Lì vicino, potrai salire sui cavalli che montavano i Vichinghi più di mille anni fa. Quasi spinto dal vento dell’Oceano, mentre gli occhi si perdono tra le poche case di legno costruite sulla costa o ancora più lontano, verso montagne che scendono nel mare, è un altro ricordo che serberò a lungo dentro di me.
Il paesaggio è il filo rosso che lega tutte queste esperienze, è l’atmosfera della Norvegia artica a creare il viaggio. Coste, fiordi, distese di neve e montagne riempiono tutti quegli spazi lasciati vuoti da un programma che salta, come un aurora boreale che non si fa vedere. Come sempre, oltre gli stereotipi e le aspettative, basta lasciarsi sorprendere dalla bellezza che qui traspare dietro ogni sguardo attorno a te.
Un viandante che scrive di viaggi e di sensazioni. Mi piace scoprire luoghi e progetti, sogni da condividere. Le parole sono mezzi per superare le crisi e creare nuove opportunità. Cerco di essere presente laddove finiscono le parole.