Parigi con bambini – Un volo aereo estremamente conveniente e dei cari amici italiani trasferiti da un anno a Parigi (che ci hanno gentilmente ospitato) sono stati la combinazione ideale per deciderci per un viaggio in questa bellissima città.
Da tempo i miei figli desideravano vedere Parigi, ma una visita completa nell’arco di un fine settimana è impossibile. Per questo ho scelto i monumenti più importanti da vedere e anche quelli più stimolanti e curiosi per loro.
Primo giorno: dagli Champs Elysées a Notre-Dame
Avendo scelto un volo low cost siamo arrivati la sera piuttosto tardi, quindi la nostra vacanza è iniziata il giorno successivo, ovvero la domenica. Ci siamo alzati di buon mattino e dopo colazione ci siamo diretti con la RER (un sistema di linee ferroviarie che attraversano Parigi) all’Arco di Trionfo. Visto che era la prima domenica del mese era previsto l’ingresso gratuito in molti monumenti. Così ne abbiamo approfittato e siamo saliti fino in cima per godere di una magnifica vista su tutta la città.
Una volta scesi, abbiamo imboccato gli Champs Elysées, la più rinomata passeggiata parigina, animata da una lunga serie di teatri, ristoranti, negozi e ovviamente una sosta al Disney Store non poteva mancare. Passati da Piazza della Concordia e arrivati nei pressi dei Giardini delle Tuileries, ci siamo rilassati sulle famose sedie verdi disposte attorno a un laghetto. Lì abbiamo anche pranzato, ma non è stato semplice trovare chi facesse dei panini e delle crepes in zona… quindi vi consiglio di organizzarvi prima per il pranzo.
Dopo esserci riposati un po’ ci siamo messi in fila per entrare al Museo dell’Orangerie (anche questo tra i musei a ingresso gratuito) dove abbiamo ammirato le famose ninfee di Monet e fatto una buonissima merenda nel bar interno al Museo.
Una volta fuori ci siamo incamminati verso la famosa piramide di vetro che costituisce l’ingresso del museo del Louvre. Visto il poco tempo rimasto a nostra disposizione abbiamo deciso di non entrare e di proseguire oltre. Siamo così arrivati al famoso Pont Neuf. Da lì siamo entrati in una delle zone più pittoresche di Parigi, il quartiere Latino, e abbiamo visitato la maestosa cattedrale gotica di Notre-Dame.
Ormai stanchi della giornata abbiamo preso la metrò per andare a cena presso Le Chalet Savoyard, un posto davvero molto carino dove ci aspettava una gustosa raclette e un menù per i ragazzi a base di prosciutto, patate e gelato finale. Il tutto a un modico prezzo, considerando che eravamo a Parigi.
Secondo giorno: da Montmartre alla Torre Eiffel
Il secondo giorno siamo partiti alla volta di Montmartre. Gli uomini di famiglia hanno deciso di salire a piedi i 230 gradini, mentre le donne hanno optato per la comoda funicolare. Riunitasi tutta la famiglia in cima alla collina non siamo riusciti a godere del panorama a causa di una fitta foschia su tutta Parigi, così siamo entrati nella famosa basilica del Sacré Coeur . Finita la visita alla basilica abbiamo fatto una bella passeggiata per i vicoletti di Montmartre e all’ora di pranzo siamo scesi nuovamente ai piedi della funicolare dove abbiamo pranzato in un locale carino nelle vicinanze: Pommedepain. Si tratta d una catena di sandwich cafè che si trovano in diversi punti di Parigi.
Dopo il caffè eccoci di nuovo pronti per salire in metropolitana e fare una passeggiata lungo le vie del famoso quartiere Marais, cuore della Parigi ebraica. Dopo poco siamo giunti presso il Memoriale della Shoah. L’ingresso è gratuito e i controlli prima di entrare sono molto ferrei. Al suo interno sono conservati numerosi documenti, filmati e fotografie molto interessanti. L’unico problema è che la maggior parte del materiale è in francese o inglese, peccato!
Finita la visita abbiamo fatto una bella passeggiata lungo la Senna fino ad arrivare verso le 17,30 all’imbarco dei bateaux mouches (la gita in barca dura circa un’ora). Sottolineo l’orario perché essendo in autunno il sole stava per tramontare e i colori sulla Senna erano stupendi. Ma non solo, verso le 18,00 siamo giunti in prossimità della Torre Eiffel e qui lo spettacolo è stato entusiasmante. Ogni ora, la famosa torre si illumina di migliaia di luci bianche per alcuni minuti e vederla dalla Senna è davvero una location privilegiata, che ci ha lasciati a bocca aperta e ha reso questo momento indimenticabile per tutti!
Finito il giro sul battello abbiamo ripreso la metropolitana per andare direttamente alla Torre Eiffel e provare a salire in cima. Gli orari di apertura sono infatti fino a tarda notte ma nonostante fossero ormai le sette di sera in realtà c’era ancora un fila interminabile. Vista la stanchezza accumulata durante tutta la giornata abbiamo deciso, a malincuore, di rinunciare. Questo significa che dovremo sicuramente ritornare a Parigi.
Terso giorno: la città delle scienze
Avendo il volo aereo nel tardo pomeriggio, dovevamo prendere l’autobus per l’aeroporto alle 15,00, così di mattina abbiamo preparato i bagagli e li abbiamo portati con noi alla Cité des sciences et de l’industrie, un museo un po’ fuori dal centro, in zona la Villette, ma ricco di attrazioni per i ragazzi. Il museo è molto grande, offre diverse aree di interesse: si va dalla biologia ai suoni, dalla luce alla medicina, dallo storia dell’universo alla matematica. All’interno di ciascuna area si trovano esperimenti interattivi, filmati, schede informative…peccato che la maggior parte siano descritti in francese o inglese e anche le visite guidate siano organizzate in queste lingue. I miei figli dopo un po’ si sono annoiati di non riuscire a interagire autonomamente senza chiederci la traduzione ogni volta; comunque gli esperimenti sono tanti e la mattinata è trascorsa velocemente.
Devo precisare che all’entrata al museo è possibile associare l’ingresso anche ad altre attrazioni , come il planetario o la geosfera dove vengono proiettati filmati scientifici in 3D (e qualche volta è prevista anche la traduzione in italiano). Ma gli orari sono prestabiliti pertanto bisognerebbe avere almeno una giornata da dedicare alla visita di tutta l’area.
Usciti dal museo siamo corsi in metropolitana dove abbiamo mangiato un panino prima di arrivare alla stazione degli autobus e salutare Parigi…con un arrivederci!
Le cose da vedere sono ancora tantissime.
Nata in Piemonte, emigrata in Sicilia, da poco tempo approdata in Emilia. Sempre di corsa e con mille idee in testa, sono un’amante dei viaggi e della buona cucina. Eccomi allora qui, con un sogno in tasca e le valigie pronte…