Benvenuto nei miei ricordi di passaggio in Indonesia. Non te la prendere, per favore, se userò troppo spesso aggettivi come favoloso, bellissimo e meraviglioso, perché sto effettivamente per condurti in un Paese favoloso, bellissimo e meraviglioso.
Comincia così “Di passaggio in Indonesia”, il libro-guida-confessione di Simona Colombo, indomita viaggiatrice che senza presunzioni né false pretese da improbabile guru racconta non solo i suoi tre viaggi in una terra meravigliosa ed emozionante, ma anche le vera essenza dell’essere viaggiatori.
Simona non è nuova alla viscerale pratica del racconto di viaggio. Nel suo blog Semm de passacc condivide da tempo le più o meno folli avventure che il suo bisogno inestinguibile di scoperta le ha servito negli anni. Qui racconta il suo essere inesorabilmente viaggiatrice, cioè parte di questa “bizzarra famiglia” in cui la condivisione delle esperienze è vitale quanto la loro raccolta, perché proprio come nel viaggio ogni tappa alimenta il desiderio di raggiungere la successiva, così tra viaggiatori ogni racconto, ogni emozione cristallizzata e offerta in dono ai propri compagni è un invito a proseguire su percorsi sempre nuovi e sorprendenti.
Quello di Simona, però, non è un semplice diario di viaggio. È una raccolta di intuizioni, idee, riflessioni e confessioni. È un piccolo manuale sul perché occorra viaggiare, sul come farlo ma soprattutto sul come goderne anche se non si sa assolutamente né perché né come viaggiare.
Viaggiare è un istinto, un bisogno, una scelta di vita. Ed è proprio con questa naturalezza che Simona Colombo non trascende mai i limiti della generosa messa in condivisione delle sue idee, non scade mai nel banale e sempre inopportuno “ora vi dico come fare, e tutti gli altri finora hanno sempre sbagliato”. Ma propone la sua persona come misura e riferimento di un mondo che a tutti è concesso di reinterpretare e scoprire secondo il proprio ritmo e le proprie inclinazioni.
“Di passaggio in Indonesia” è un piccolo manifesto del viaggiatore zaino in spalla proprio perché non ha né la velleità artistica di un romanzo di viaggio, né l’arroganza di una guida tout court. È un’opera intrisa del sapore dell’improvvisazione, proprio come ogni grande viaggio ispirato dal cuore.
Non mancano consigli acuti e molto pratici, come ad esempio i paragrafi dedicati alla preparazione della valigia e all’atteggiamento nei confronti dei medicinali. Non manca nemmeno qualche sassolino tolto dalle scarpe per essere scagliato contro i muri apparentemente invalicabili che dividono i turisti – “cafoni” perché vedono il viaggio come una spesa e quindi vogliono essere trattati da “ospiti di riguardo” – dai viaggiatori. Come ad esempio le guide, di cui l’autrice giustamente diffida perché “mandano tutti nello stesso posto e, seguendole ciecamente, ci si perde qualcosa di più autentico e meno affollato”.
E naturalmente c’è anche il racconto delle esperienze vere e proprie. Tre viaggi indimenticabili per le isole dell’Indonesia, ciascuna un mondo a parte, con misteri, tradizioni e storie da scoprire.
Protagonisti di questi tre viaggi sono sempre Barbi e TdC, cioè Simona e il suo compagno (e la spiegazione di questi nomignoli è già essa stessa un piccolo viaggio nella storia e nel carattere dei personaggi). Con determinazione, coraggio, curiosità e molta ironia, i due esploratori venuti da mondi lontani si misurano con le stranezze e le meraviglie di queste terre incantate, non per esaurirne il mistero ma al contrario per alimentare la sempre più irrefrenabile voglia di conoscere.
Il libro si conclude con una promessa, la promessa di ritornare in Indonesia per continuare ad assaporarne il fascino con rispetto e umiltà. Ma anche con un consiglio, questo sì perentorio e diretto: “Si possono rimandare tante cose, ma vale la pena di trovare il tempo per un viaggio. Parti, mio caro lettore, parti subito!”
Marco e Felicity, fondatori di questo blog e di Thinkingnomads.com – In viaggio per il mondo dal 2004 con oltre 110 nazioni visitate nei 5 continenti. Prima viaggiatori e poi travel blogger, sognatori e sempre in cerca di nuove avventure.