Dal 1394, a Putignano, in terra di Puglia, il Carnevale più lungo e antico d’Europa torna ad animare le vie cittadine. Negli anni saranno cambiati i costumi, i suoi abitanti, il contesto storico, i gruppi mascherati, i personaggi rappresentati con i carri allegorici. Tuttavia la voglia di divertirsi è rimasta la stessa. Non si potrebbe spiegare altrimenti la passione con la quale un paese intero partecipa all’evento più atteso dell’anno.
Gli ingredienti di questa festa sono cartapesta, coriandoli, musiche, maschere e allegria. Per mesi i maestri cartapestai, nei loro capannoni, sono stati impegnati nella costruzione delle loro gigantesche opere fatte solo di colla, acqua, farina e fogli di giornale. Intanto, giunto il 26 dicembre, data d’inizio del Carnevale, la cittadina sembra svuotarsi. In realtà sono tutti nel centro storico, in Piazza Plebiscito, sotto il palco su cui i “Propagginanti”, in dialetto, recitano la tradizionale satira sui fatti del luogo. Alla fine di tutte le esibizioni, una giuria decreterà il gruppo vincitore: satira, costumi, dialetto e rispetto delle tradizioni, sono i requisiti fondamentali per aggiudicarsi il primo posto.
Poi arrivano i giorni delle sfilate. Le maschere si sentono protagoniste, i carri di cartapesta, imponenti, si muovono con disinvoltura tra il pubblico, che si lascia coinvolgere dalla musica, dalla pioggia di coriandoli e dall’infinita simpatia che dilaga su Corso Umberto I.
Numerosi gli eventi che fanno da contorno alle sfilate. La Festa dell’orso, il 2 febbraio, con il suo oracolo meteorologico, i giovedì, tra cui quello dei “cornuti” che iniziato all’alba si protrarrà fino a sera per liberare i poveretti delle loro corna, l’estrema unzione e il martedì grasso che conclude le danze e i divertimenti con il Funerale del Carnevale. Una campana segna i rintocchi che accompagnano le maschere verso l’inizio della Quaresima, le ceneri, simbolicamente, vengono cosparse per le vie del Carnevale, ormai giunto, così, a conclusione. Queste tradizioni carnevalesche passano spesso in secondo piano rispetto ai corsi mascherati. In realtà sono l’essenza di una festa che trova in questi riti, il senso e la percezione di quanto questo evento, a Putignano, sia antico e popolare.
Per più di 600 anni (621 ad esser precisi) questo Carnevale ha saputo riproporre le sue tradizioni. Le vie della sua cittadina non vi sembreranno più le stesse in questi giorni. Le strade si accendono di una luce differente. Qualunque siano i vostri pensieri, le maschere vi persuaderanno con la loro vitalità, i sapori e i profumi del cibo pugliese, negli jos´r, ovvero le cantine del centro storico, delizieranno i palati. Se poi avete intravisto Farinella, la maschera tipica del Carnevale di Putignano, scattatele una foto; è tanto raro incontrarla mentre se ne va in giro, che quasi mi viene di associarla a una figurina difficile da trovare! Come so tutto questo? Semplice, con il Carnevale di Putignano, ci sono praticamente cresciuta!
Ho sempre avuto la valigia pronta ad accompagnarmi nel mondo. Nel mio bagaglio ci sono immagini, sapori, sensazioni, incontri con culture, luoghi e persone. Non manca mai quel filo sottile che mi lega alla mia Puglia da quando, nel 1981, sono nata. Nella vita di ogni giorno sono una psicologa, lavoro con i bambini e intanto sogno e vivo viaggi che mi aprano a nuove prospettive.