Con mia moglie, abbiamo sempre alternato faticosi viaggi itineranti on the road con riposanti viaggi di mare e questa volta toccava al mare. Per noi “mare” significa belle spiagge, palme e snorkeling e, in giro per il mondo, c’è solo l’imbarazzo della scelta: dal Mar Rosso ai Caraibi e all’Oceano Indiano, per non parlare delle lontane destinazioni del Pacifico. Quando però bisogna decidere un viaggio specifico, la scelta si restringe.
Una prima selezione la fa il periodo. Andare nel posto giusto nel periodo sbagliato non è una grande idea e quindi è sempre raccomandabile studiare il clima del posto che si vorrebbe visitare. Una seconda selezione, almeno nel nostro caso, è fatta dai collegamenti aerei. Non abbiamo più l’età per fare 3 o 4 scali e quindi mi sono dato il limite di 1 o, al massimo 2 scali.
1. La scelta delle Seychelles
Quindi, mescolando palme + belle spiagge + periodo giusto + aereo max 2 scali e agitando bene il tutto, sono saltate fuori le Seychelles. Le Seychelles non hanno bisogno di presentazioni. Sono un arcipelago verdissimo, con una natura lussureggiante (tanto che Mahè è stata chiamata “isola dell’abbondanza”, quando fu scoperta dagli occidentali nel 1742), spiagge bellissime, un mare da cartolina e un clima caldo e accogliente.

2. Preparativi per il viaggio
Scelta la meta, bisogna verificare cosa serve per entrare nel Paese e cosa serve per guidare un’auto (utile se volete muovervi a Mahè in autonomia). Per l’auto, basta per fortuna la patente italiana e non serve il Permesso Internazionale (facile da avere, ma ci vuole tempo). La guida è a sinistra, ma con un po’ di attenzione si può fare (certo, che ne hanno fatto di danni gli Inglesi in giro per il mondo!).
Per l’ingresso, invece, il passaporto non basta, ma serve anche una autorizzazione di viaggio. Niente paura, si fa tutto online e rapidamente sul sito ufficiale del Governo https://seychelles.govtas.com/it, che è in realtà gestito da una società svizzera, specializzata nel riconoscimento facciale (e infatti all’arrivo troverete in aeroporto i sistemi automatici di identificazione, che snelliscono molto le procedure di ingresso).
3. Organizzazione del viaggio: voli e sistemazioni
Bene, ora mancavano i biglietti (alla fine optiamo per la Qatar Airways) e la sistemazione alberghiera. Già, le Seychelles – come detto – sono un arcipelago e quindi: dove andare?
L’aeroporto è a Mahè, che è l’isola più grande. Poi però c’è la verdissima Praslin, ci sono le spiagge bellissime di La Digue, tutte isole granitiche (i grandi massi rosa sulle spiagge di tutte le foto delle Seychelles).
Per lo snorkeling migliore bisognerebbe andare nelle piccole e lontane Bird Island e Denis Island, due atolli corallini perfetti per lo snorkeling, ma difficili da raggiungere e con pochissime sistemazioni. Avendo a disposizione non molti giorni, abbiamo scelto di rimanere a Mahè.
Per fare mare e snorkeling, il posto più indicato ci è sembrato l’isola di Cerf, che è un piccolo isolotto vicinissimo alla costa nord-orientale. Vorremmo vedere però anche qualcosa di Mahè e quindi abbiamo deciso di fare qualche giorno sull’isola principale (concedendoci anche un giorno a Praslin) e poi di andarcene a Cerf.
4. Arrivo a Mahè e primi giorni
Pertanto, fatte le valige si parte: volo con scalo a Doha, ritiro dell’auto a noleggio e poi diritto al resort, scelto strategicamente vicino all’aeroporto, visto che il giorno dopo saremmo partiti presto per Praslin. A Praslin, infatti, si può andare in traghetto (circa 1 ora) o in aereo (circa 15 minuti). Volendo fare tutto in giornata, abbiamo optato per l’areo. Il collegamento è assicurato da Air Seychelles con circa 20 voli in andata e 20 al ritorno. Il costo è di circa 75 euro per tratta (quelli più economici sono al mattino presto).

Intanto però eravamo a Mahè ed era ancora metà mattina (il volo della Qatar arriva al mattino presto) e quindi potevamo andare un po’ in giro con la nostra auto, stanchezza permettendo. Girare in auto per Mahè è abbastanza semplice: c’è una strada costiera che gira intono all’isola, tranne che sulla punta nord-occidentale, dove l’anello stradale è interrotto. Poi, più o meno a metà dell’isola, ci sono due strade interne che si arrampicano sulle colline e collegano le due coste.
Per andare da un capo all’altro dell’isola ci vuole più o meno un’ora, mentre per attraversarla internamente da una costa all’altra, ci vogliono circa 30 minuti. Tutta l’isola si può quindi girare senza particolare sforzo.
5. Esplorazione di Mahè: Victoria e dintorni
Come prima tappa abbiamo scelto il vivace e coloratissimo mercato di Victoria, in Market St, che si tiene tutte le mattine, escluso la domenica. E’ un modo per avere subito un assaggio dei colori e dei profumi locali e per un primo contatto con l’accogliente e spontanea gente del posto.
Visto che eravamo in città, siamo andati a dare una occhiata anche al Tempio indù, che è vicinissimo e che è una delle poche cose che val la pena di visitare in città (è aperto tutti i giorni, tranne la domenica, dalle 6 alle 12 e dalle 18 alle 19). Si tratta di un tempio costruito recentemente (1992) e che è intitolato al Signore Vinayagar, spesso conosciuto come Ganesh o Ganesha, colui che rimuove gli ostacoli e il dio dei nuovi inizi. E’ l’unico tempio indù alle Seychelles ed è una piccola replica dei Templi indiani, caratterizzato da una decoratissima e coloratissima torre.

Prima di lasciare Victoria, sempre a piedi siamo passati a vedere la cosiddetta Torre dell’orologio, che è in realtà un piccolo e curioso orologio piazzato all’incrocio tra Albert St e Indipendence Ave. Nulla di particolare, ma è uno dei simboli della città e risale al 1903 (costruito in onore della regina Vittoria, che era morta due anni prima).

Ormai abbastanza stanchi, abbiamo deciso di stenderci su una spiaggia e ci siamo diretti a Baie Ternay, una piccola e isolata spiaggia sulla punta nord-occidentale dell’isola. Si segue la strada fino ad arrivare ad una sbarra, si parcheggia e si prosegue a piedi per poche centinaia di metri e si arriva in un paradiso! Siamo nel Parco Nazionale Marino di Baie Ternay e la spiaggia è lunga circa 400 m e larga 30, con acque poco profonde, fino a sprofondare a circa 300 m dalla riva, sul limite della barriera corallina.



6. Giornata a Praslin: Vallée de Mai e Anse Lazio
Il giorno dopo ci attende Praslin. Sveglia presto, volo di circa 20 minuti ed eccoci sull’isola. A Praslin ci si sposta facilmente con i bus pubblici. Ci sono 3 linee, che funzionano 7 giorni su 7 (con orari diversi sabato e domenica) e che coprono tutta l’isola (trovate gli orari e le rotte sul sito della compagnia dei trasporti sptc.sc).
La nostra prima tappa è la Riserva naturale Vallée de Mai, per vedere il famoso Coco de Mer, che è il seme più grande al mondo del regno vegetale e nella valle de Mai si possono trovare coco de mar fino a 18Kg di peso. La forma di questo seme ha richiami sensuali, che però tralascio (i curiosi possono trovare facilmente la storia in rete). I Coco de Mer si trovano solo alle Seychelles e sono il simbolo di Praslin; non si sono diffusi semplicemente perché il seme, a differenza del normale cocco, non galleggia e quindi non può attraversare il mare.

La Riserva si trova nell’interno dell’isola e l’ingresso è a pagamento. E’ una piacevole escursione in una foresta ricca di palme ed altre piante e piena di uccelli e piccoli animali. I sentieri sono agevoli, ma sono comunque consigliate scarpe chiuse. Si cammina all’ombra degli alberi e quindi si sente il caldo un po’ meno. Se vi piace la natura, vi consiglio la visita (è una delle mete più frequentate delle Seychelles), ma veniteci al mattino, perché l’ultimo ingresso è alle 15:30.
Dopo la Valle, ci siamo diretti ad Anse Lazio. Volevamo vederla, perché è considerata una delle spiagge più belle del mondo. Non è una spiaggia “selvaggia”, come piace a noi, perché è abbastanza frequentata, ma è molto grande e quindi raramente è affollata. Purtroppo, il capolinea dell’autobus è a circa un chilometro dalla spiaggia e quindi per andarci ci siamo fatti una camminata a piedi. Ne è però valsa la pena, perché la spiaggia è davvero molto bella. Dopo un po’, siamo ritornati in aeroporto e quindi nuovamente a Mahè.

7. L’isola di Cerf
E’ arrivato il giorno del trasferimento sull’isoletta di Cerf, dove termineremo la vacanza. La barca del resort ci aspettava ad un molo di Eden Island, che è un isolotto artificiale, collegato con un ponte, pieno di ville e porticcioli turistici. In pochi minuti siamo arrivati all’Isola di Cerf ed è cominciata per noi la parte riposante del viaggio.

Sull’isola di Cerf ci sono diverse sistemazioni; io e mia moglie abbiamo scelto il Cerf Island Resort, una struttura non proprio economica, ma con grandi e comodi bungalow arrampicati sulla collina ed un buon servizio e siamo rimasti soddisfatti della scelta.


L’isola è molto piccola e praticamente disabitata, tranne appunto alcune strutture turistiche e qualche residente lungo la costa. Praticamente non ci sono strade e quindi per andare in giro abbiamo usato i kayak e proprio con il kayak abbiamo scoperto un vero paradiso, uno dei posti più belli che abbia avuto modo di vedere.
A ovest di Cerf ci sono infatti altre tre isolette, ancora più piccole (la principale si chiama Long e le altre non credo abbiano nemmeno nome). Si trovano su un banco di sabbia, con acqua poco profonda e durante la bassa marea emergono lunghe e bianchissime lingue di sabbia e si può andare da un isolotto all’altro camminando con l’acqua alla vita. Un vero spettacolo e ci siamo tornati ogni giorno. Io e mia moglie non siamo degli atleti ed abbiamo una certa età e quindi se lo abbiamo fatto noi, potete farlo anche voi (ovviamente se avete dimestichezza con l’acqua e un po’ di pratica con il kayak).




Sono stati giorni bellissimi, trascorsi pagaiando e facendo snorkeling (i posti migliori sono davanti al Cerf Island resort e un po’ al largo, davanti alla St. James Chapel). Spesso per pranzo siamo andati al beach bar, una rustica struttura sulla spiaggia, con servizio a buffet, che raggiungevamo stesso in kayak. La scelta di Cerf, quindi, è stata felice e tutto è andato benissimo, anche se qualcuno si lamentava delle grandi pale eoliche che si vedevano sulla costa di Mahè che ci stava di fronte (ma a me è sembrato un dettaglio trascurabile, anche pensando alla inquinante centrale a gasolio che verosimilmente hanno sostituito).





Conclusione
In conclusione, le Seychelles sono esattamente come le descrivono: un tranquillo paradiso di palme, sole, mare e spiagge. Se è questo che cercate, allora è la destinazione per voi. Non vi resta che organizzare il viaggio!
Ringraziamenti per le foto
Un’ultima precisazione: alcune delle foto che accompagnano questo diario sono mie; dato che non sono un fotografo eccelso, ne ho sostituito alcune con foto migliori, scelte fra quelle disponibili per la pubblicazione gratuita.
Per queste, ringrazio gli autori: Pascal Ohlmann su Pixabay (veduta aerea Cerf e tempio indù), Andy Wallace su Pixabay (foto uccello), Matteo Parisi su Pexels (foto volpe volante e aereo Air Seychelles), Maksim Shutov su Unsplash (foto di Anse Lazio), Miriam Pereira su Unsplash (Torre dell’orologio), Redkite su Pixabay (foto tartaruga) e Peggy und Marco Lachmann-Anke su Pixabay (Coco de Mer).

Ho sempre avuto la passione dei viaggi anche se, per motivi vari, non riesco a farne quanti vorrei.
Mi piace organizzarli e creare dei tour personali, da fare in autonomia e nei quali coinvolgo poi i
miei familiari. Non ho aree geografiche preferite, ma cerco di trovare destinazioni che siano
“spettacolari” o per l’ambiente naturale o per l’opera dell’uomo, con una certa attenzione ai siti
Patrimonio Unesco. Dedico alla preparazione molto tempo, cercando di scovare dettagli meno noti
e di creare sempre un pizzico di avventura, quando possibile. Essendo nato al mare, ho anche una
passione per le spiagge e lo snorkeling e quindi alterno ai viaggi “culturali” anche destinazioni di
questo tipo. Oggi, da pensionato (ahimè gli anni passano), ho più tempo a disposizione e quindi ho
pensato di condividere queste mie esperienze, sperando di poter essere utile e anche perché
raccontare un viaggio fatto è un po’ come riviverlo ancora una volta.