“A Stromboli l’amore è geco.” Questa è la frase che ti dà il benvenuto sull’isola di Stromboli. La vedi dipinta sulle pareti delle piccole boutique che costeggiano l’unica via principale dell’isola, che tra salite e discese ti trascina fino ai meandri più oscuri e più selvaggi dell’isola vulcanica. L’amore è geco, non a caso Stromboli è l’isola dell’amore, dove amanti illustri si incontrarono e si amarono, ma è anche l’isola dei gechi, ne è piena ed il piccolo rettile è divenuto anche il simbolo.
Sbarcare nel porticciolo di Stromboli è sempre un colpo d’occhio, l’imponenza del vulcano ancora attivo attrae subito lo sguardo, comprendi sin dai primi secondi l’importanza di “iddu” ( chiamato cosi dagli strombolani) che senti tuonare dall’alto dei suoi 926 m , rimanendone estremamente affascinato ed anche un po’ impaurito.
Lo sguardo non può non essere attratto dal fatto di non vedere nessuna automobile, nessun automobilista impazzito, nessun clacson, nessun rumore cittadino, solo qualche scooter elettrico o qualche piccola apetta adibita al trasporto dei turisti nei vari alberghi dell’isola; ciò ti rallegra e tanto, comprendi di aver realmente “staccato la spina” dalla routine quotidiana e capisci al volo di trovati in una bella isola verde e spartana al punto giusto.
Camminando lungo la piccola stradina principale,ti accorgi quanto tutto sia nel suo piccolo armonioso, i piccoli negozi costeggiano la via, ma non è un affollarsi di souvenir shops per turisti desiderosi di acquisti, è tutto nella misura giusta, come se una città fosse stata rimpicciolita e trasportata in una piccola isola.
Pur essendo estremamente piccola, l’isola è caratterizzata da diverse forme di turismo che ti permettono di scoprirla da diverse angolature. Oltre l’aspetto balneare, sicuramente non superfluo, caratterizzato da un mare cristallino e da un fondale meraviglioso, consiglio di provare almeno un’uscita di snorkelling: rimarrete stupefatti dal mondo sottomarino presente, e se siete ancora più avventurosi, perché non provare un’ immersione allo Strombolicchio, il neck dell’isola di Stromboli, isolotto di origine vulcanica che ospita anche un faro della marina ormai in disuso.
Assolutamente da non perdere, sono anche le gite in barca, ed una volta in mare, aspettate fino al tramonto, ormeggiate tra il Filo del Fuoco a nord-est e il Filo di Baraona a sud-ovest e non perdetevi la “Sciara del fuoco”, dove lapilli e costoni incandescenti incontrano in una rapida discesa il mare, in un vortice di fumi e di colori.
Ma oltre il mare, l’isola è fatta per camminare e specie per gli appassionati di trekking, come non provare la mitica salita sul vulcano. L’escursione è organizzata in gruppi, per i meno esperti è consigliabile usufruire di una guida. L’ora ideale per iniziare il cammino è alle cinque del pomeriggio, poiché salendo per un circa due ore e mezzo, ovviamente con delle pause, si arriva in cima verso il tramonto, e credetemi vedere lo zampillare di lava dai crateri dello Stromboli, con un effetto cornice creato dal sole che va a nascondersi all’orizzonte, crea un mix di colori e di momenti che non si possono dimenticare facilmente. La discesa, invece, la troverete divertentissima, sarà rapida e tornerete con le scarpe colme di sabbia.
Continuando il soggiorno sull’isola vi imbatterete in una casetta di colore rosso, diversa dalle altre abitazioni che sono come buona parte delle isole mediterranee di colore bianco e blu. Quella è la casa di Ingrid Bergman e Roberto Rossellini, dove i due si amarono e girarono le riprese del film “Stromboli terra di Dio” nel 1949. Ma il cinema a Stromboli non finisce qui, furono ambientate sull’isola, alcune scene del film di Nanni Moretti “Caro Diario” nel 1993.
Per chi ama l’aspetto più leggero della vacanza, sull’isola sono presenti locali e discoteche dove il divertimento notturno è assicurato. E per chi, invece, rimane affascinato dal connubio “mare e fuoco”, caratteristiche portanti dell’isola, non può perdersi la Festa del Fuoco organizzata agli inizi di settembre, dove artisti internazionali e il grande pubblico si mescolano in tradizioni e culture nella cornice dello Stromboli.
Finito questo appassionante tour dell’isola è arrivato il momento di pensare a mangiare: non dimenticate di assaporare, nei piccoli ristoranti sparsi lungo le stradine, dell’ottimo pesce fresco e bevete della profumata Malvasia tipica della cultura eoliana.
Siciliano Doc, per studio trapiantato a Milano. Runner per passione, divoratore di film e di serie tv. Studio Marketing e Mercati globali, mi piacerebbe scoprire la Tailandia e la Cina e vorrei imparare il cinese. Non dimentico mai la mia isola, che amo conoscere nei meandri piu’ remoti.
Sbaglio enorme nel titolo dell’articolo…GECO e non GRECO…;)
Da chiedere a https://twitter.com/DIglioRiccardo che ha scritto il post 😉