Approdare su una delle isole della Polinesia Francese é già un’esperienza memorabile. Tahiti Air collega Tahiti alle altre isole e alcune anche direttamente tra di loro. Una sorta di navetta dei cieli con tante destinazioni paradiso. Questi piccoli aerei da una cinquantina di posti solcano i cieli a tutte le ore del giorno regalando, tra l’altro, panorami che non si dimenticano dei contorni delle varie isole.
Il mio primo volo, che da Tahiti mi ha portata a Raiatea via Bora Bora, non è stato fortunatissimo per via delle molte nuvole che hanno fatto di tutto per celarci quella meraviglia che stava proprio sotto di noi, ma senza riuscire in pieno nella loro missione. Infatti, nei momenti in cui le nuvole, distratte e poco coordinate tra di loro, ci hanno lasciato dei varchi, siamo riusciti a goderci quello che si può definire a tutti gli effetti uno spettacolo della natura. Le mille tonalità di blu che in danze concentriche ruotano attorno a queste piccole porzioni lussureggianti di terra emersa, é una di quelle cartoline da spedire direttamente al cuore!
Atterrati a Raiatea, un taxi boat dell’albergo che ci ospita è pronto per prelevarci e portarci sull’isola di Taha’a. La nostra giornata prevede una prima tappa in un centro di coltivazione, raccolta e produzione di perle nere.
Ragazzi, che meraviglia queste perle! Certo non proprio accessibili a chiunque, ma se volete fare una follia, questo é il posto giusto. Il processo di coltivazione di una perla può arrivare anche fino a undici anni, ecco anche spiegato il costo.
La visita successiva è ad un famoso produttore di vaniglia che ci permette di visitare la sua coltivazione e ci spiega i vari passaggi produttivi. Scopro così che la vaniglia ha bisogno di una “pianta madre” alla quale attaccarsi per poter crescere. Il tragitto in fuoristrada su quest’isola mostra tutta la bellezza di questa terra, dalla folta vegetazione agli scorci sul mare di un azzurro quasi fluorescente.
Prima dell’ora di pranzo ci imbarchiamo di nuovo e, armati di maschera e fotocamera subacquea, andiamo per la prima volta a fare snorkeling in queste acque tanto decantate proprio per questa attività. Effettivamente trovarsi a nuotare con decine di pesci diversi é una soddisfazione per tutti gli appassionati, me compresa che sarei rimasta ore in acqua a nuotare in mezzo a loro.
Risaliti sulla barca reggiungiamo un motu, ovvero una di quelle isole di sabbia di dimensioni più ridotte, per lo più disabitate, ricche soltanto di palme da cocco e granchi, e circondate da un mare dalla trasparenza sorprendente. Trascorrere qui il pomeriggio mangiando ottimo pesce, abbandonarsi al suono delle onde e rilassarsi sotto un sole intenso ma clemente, é la perfetta conclusione di una giornata straordinaria.
Ma c’è un’ultima sorpresa. Arrivati al nostro resort io resto letteralmente incantata da tanta bellezza. Le Taha’a Private Island and Resort Spa é davvero uno di quei posti da sogno in cui uno spera di poter venire almeno una volta nella vita. La posizione è spettacolare poiché si trova su un motu privato. Solitamente però i motu non hanno una vegetazione così rigogliosa come quello di questo resort, il che lo rende davvero eccezionale.
Le residenze sull’acqua sono di 80 metri quadrati e permettono di dormire proprio sopra il mare. Le ville non sono da meno: 180 metri quadrati quelle standard e 240 metri quadrati le due royal. I prezzi vanno dai 600 ai 2000 euro circa, molto dipende dalla stagionalità e dai pacchetti concordati con i tour operator. Meta principalmente di viaggi di nozze, questa struttura nei mesi estivi ospita una percentuale molto alta di italiani, francesi, giapponesi, brasiliani e statunitensi.
Vivo a Torino, città che amo profondamente, ma nonostante questo mio amore, spesso, sento l’esigenza di scappare lontano da lei per scoprire altri nuovi splendidi luoghi. Credo profondamente che anche viaggiare sia una forma d’arte e che più il viaggiatore sviluppa curiosità, fantasia e originalità, più saprà creare itinerari di viaggio meravigliosi.