La Grecia è sempre una buona idea. E vi spiego il motivo: il mare è cristallino, i paesaggi incantevoli, i villaggi godono di un fascino straordinario, il clima è caldo ma secco, il cibo è davvero buono. Per lo meno sono questi tutti gli elementi che ho sempre ritrovato nella moderna Ellade e che, ancora una volta, hanno fatto sì che la scegliessi come meta per una settimana di vacanza di inizio estate.
Non me ne vorranno gli estimatori del Peloponneso, dell’Epiro e dell’Attica ma per me la Grecia è sinonimo di Cicladi, di cui fanno parte Mykonos e Paros. Le ho scoperte a giugno, qui ve le racconto e ve le propongo come meta estiva.
Mykonos, arida, bruciata dal sole, bianca, da vivere lontano dai bagliori glamour, nelle spiagge baciate dal mare limpido, nel dedalo delle viuzze del suo centro, nelle taverne inondate dal profumo di cumino e origano. Paros, autentica e amplificatrice di bellezza, cosmopolita quanto basta, tradizionale quanto necessario per amarla.
Mykonos
Il 9 giugno io e la mia amica Emanuela siamo arrivate a Mykonos con un volo diretto da Napoli e per inaugurare la nostra vacanza abbiamo scelto la più famosa delle sue spiagge: Paradise Beach. Ci arriviamo dopo un giro in autobus tra le dolci curve isolane, preceduto da una passeggiata tra i vicoli della chora. In ogni angolo, tra le stradine strettissime e lastricate, su ogni muro bianco macchiato dal fucsia delle bouganville, interrotto dal blu degli infissi, ritrovo quell’essenza greca scoperta e amata in una calda e lontana estate del 2008.

Spiaggia del Paradise
Dicevo, la meta prescelta per il primo giorno è la spiaggia del Paradise. Celebre per gli happy hour e le feste a base di musica ad alto volume già dalle 16, ci incanta con la baia di granelli di ghiaia sottile e dorata, che degrada dolcemente fino al mare cristallino. Il bello è che ognuno può vivere questo luogo come desidera: chi si lascia ammaliare dalle cubiste e tenta anche di prenderne il posto salendo sul piedistallo, chi sorseggia cocktail colorati, chi si accomoda sui lettini dei lidi esclusivi e chi, come noi, sceglie di godersi a pieno questa baia tra lunghissimi bagni di mare e di sole, lasciando il divertimento folle a fare da sottofondo a un pomeriggio di relax.
Dopo qualche ora ci allontaniamo dalle note della musica, mescolate a quello dello sciabordio, per rientrare nel nostro hotel, posizionato nella parte alta della città. Al netto della fatica per la strada in salita, arriviamo in cima all’ora del tramonto, quando gli ultimi raggi di sole si posano su una delle tante chiese dal tetto rosso e le piccole campane accolte dalle bifore.

Per la cena scegliamo un ristorante individuato grazie alle ottime recensioni lette su Trip Advisor e che vi suggerisco caldamente: To Maereio. Si trova nel cuore della città, vi arriviamo passando tra boutique esclusive e negozietti di artigianato locale. I posti a sedere sono pochi ma il proprietario, dopo qualche minuto di attesa, ci fa accomodare sugli alti sgabelli al bancone del bar, di fronte all’enorme specchio. Posso affermare con certezza di aver mangiato qui la migliore moussaka della mia vita. Buone anche le zucchine ripiene di carne, servite nei piatti di porcellana finemente decorata da motivi floreali rosa, in accordo con il vaso ricolmo di bouganville posizionato sul bancone in legno, a metà strada tra noi e un sorridente barista che a fine serata ci omaggia di un brindisi.
Spiaggia di Psarou
L’indomani ci attende la spiaggia di Psarou, scelta dal jet set internazionale per le sue acque cristalline, su cui galleggiano yacht e velieri, racchiuse dalla sabbia grossa e dorata. I lidi sono carissimi (si parte dai 100 euro per due lettini) ma come noi, potete accomodarvi sulla spiaggia libera e godere di questo luogo paradisiaco da qui. La mattina passa velocemente, fino a quando decidiamo di proseguire la giornata sulla spiaggia di Ornos, un lungomare affollato di ristoranti, ognuno dotato di lido e servizio spiaggia. Nulla da dire sulla trasparenza del mare ma in tutta onestà non respiriamo la stessa magia delle spiagge visitate in precedenza.

La sera optiamo per una cena da Local, nei pressi del nostro b&b. Il gentilissimo Cristos ci suggerisce il souvlaki di pollo e quello di maiale, oltre alla feta fritta. Tutto buono e conto giusto. Paghiamo e ci dirigiamo in centro per una passeggiata fino a Little Venice, a cui arriviamo passando davanti all’esclusivo Bombonniere e al Queen of Mykonos. Non siamo venute qui per i party dell’isola e preferiamo goderci un gin tonic ammirando il mare illuminato dalla luna, sedute a un tavolino del Caprice, protette da lontano dai mulini a vento, guardiani ed emblema dell’isola.


Paros
Il giorno seguente lasciamo le atmosfere patinate e modaiole di Mykonos per approdare nella più autentica Paros, scelta per un film visto qualche anno fa sul grande schermo. Ricky Memphis, Ambra Angiolini, Raoul Bova e co. si muovevano tra spiagge da sogno, villaggi caratteristici e paesaggi incorniciati da mulini, suggerendo atmosfere al cui fascino era impossibile sottrarsi.
Parikia
Sbarchiamo a Parikia nel primo pomeriggio, dove ci accoglie un vento caldo ma soprattutto il sorriso di Margarita, la nostra gentilissima host che ci dà subito qualche dritta sulle spiagge imperdibili e i ristoranti da provare. Seguiamo alla lettera i suoi consigli e dopo un pomeriggio al mare andiamo a cena da Mouragio, sul lungomare di Parikia. Ci accomodiamo sui divanetti posizionati accanto agli scogli, per gustare un calamaro fritto e un’orata grigliata. Approfittiamo della gentilezza e della simpatia del cameriere per instaurare quel minimo di conoscenza che lo porterà ad offrirci un ottimo baklava, accompagnato da una grappa, a fine cena.
Spiaggia Santa Maria
L’indomani scegliamo una delle spiagge più rinomate dell’isola per goderci una giornata intera al sole: Santa Maria. La scelta si rivela subito giusta, quando incontriamo un mare limpido dal fondale basso e sabbioso e la spiaggia ampia fatta di arena bianca.
Naoussa
La giornata trascorre velocemente e sono già le 18 quando prendiamo l’ultimo bus che da Santa Maria ci porterà a Naoussa, la vera perla di Paros. I pescherecci, ormeggiati nel piccolo porto, convivono placidamente con i tavolini dei ristoranti stipati sul molo, illuminati dai fili di lampadine sospesi tra gli avventurieri e il cielo.

Tutto intorno le stradine lastricate, le chiesette ortodosse, gli edifici bianchi puntinati dalle tinte pastello dei balconi e degli infissi in legno. Una porta fucsia sormontata dalla scritta in tonalità del locale, una bouganville accanto della stessa nuance mi ipnotizzano. Ci perdiamo tra i vicoli per poi ritrovarci prima, affacciate sul mare e poi, nelle piazze affollate di taverne incorniciate da ulivi e fiori rosa.
Raffinata e cosmopolita, capace di coniugare tradizione e contemporaneità senza perdere in suggestione, Naoussa è entrata nel mio cuore in un tramonto di giugno e lo ha conquistato definitivamente la sera successiva, quando vi abbiamo fatto ritorno per cenare da Kafenio Palia Agorà.


Spiaggia di Martselo
Ma tra un tramonto e una cena all’indomani, si è interposto un altro luogo memorabile: la spiaggia di Martselo. Man mano che ci avviciniamo via mare (è raggiungibile solo in barca partendo dal porto di Parikia), i colori dell’acqua passano dal verde smeraldo al celeste intenso, a quello tenue della riva, dove sbarchiamo e permaniamo fino al pomeriggio, tra bagni lunghissimi e una ‘siesta’ all’ombra della sparuta vegetazione.

Il villaggio di Aliki
All’appello manca ancora la zona Sud di Paros e il nostro terzo giorno sull’isola rimediamo con una giornata trascorsa ad Aliki, un piccolo villaggio con bellissima spiaggia annessa al centro città.
Nulla da dire sulla trasparenza delle acque anche in questo caso ma ricorderemo questo luogo per il pranzo al To balcony tou Aki. A Naoussa avevamo già notato i polpi appena pescati stesi ad asciugare al sole e decidiamo sia giunto il momento di provarli. Dopo l’essiccazione vengono cotti alla brace. Credo che se il mare avesse un sapore, sarebbe esattamente questo. Segue un trancio di pesce spada con verdure grigliate in accompagnamento. Segnate il nome del ristorante in agenda perchè era tutto ottimo.
Dimenticavo di descrivere la location: una palafitta sul mare, con vista sul porticciolo affollato di barchette colorate.

Tramonto a Parikia
Rientriamo a Parikia per una sosta sulla spiaggia vicina al nostro b&b prima dell’ora del tramonto. Credo che lo spegnersi del sole porti sempre con sé una certa dose di magia, ma godere dello spettacolo da una terrazza affacciata sul mare, ai piedi di una chiesa costruita sulle rovine di un tempio dedicato ad Atena, edificato nel VI sec. a.c., sia uno spettacolo a parte. Altro luogo imperdibile di Paros e altro ricordo indelebile fissato nella mente e nel cuore. Ci dilunghiamo in mille foto del disco arancione mentre cala e si dissolve nello specchio d’acqua, prima di proseguire la serata tra i negozi di souvenir di Parikia, i ristoranti del lungomare e un ultimo cocktail, sorseggiato dalle terrazze di Evinos, in contemplazione della mistica, epica bellezza greca.

Consigli utili
Noi ci siamo spostate sulle isole con gli autobus di linea. A Mykonos le corse sono abbastanza frequenti e dal centro città (fermata Fabrika) si raggiungono le spiagge principali. A Paros (fermata Porto) le corse sono meno frequenti, quindi è bene controllare gli orari prima di ogni spostamento per non rischiare di ‘rimanere a piedi’. Su entrambe le isole il costo di un biglietto è di 2 euro.
Le isole sono collegate tra loro da traghetti di differenti compagnie di navigazione, che offrono numerose corse giornaliere. Il tempo di percorrenza varia dai 45 minuti alle quasi due ore, a seconda del tipo di imbarcazione. Io ho prenotato tramite un’app che mette a confronto le compagnie con i relativi prezzi e gli orari di partenza e arrivo.
I lidi di Mykonos sono cari, specie quelli di Psarou, del Paradise e del Super Paradise (da 25 euro a lettino), tuttavia ogni spiaggia ha sempre una parte libera dove sostare.
Preparatevi a spendere molto in caffè; non ho mai trovato un espresso a meno di 3 euro.


Impiegata nella Pubblica Amministrazione per caso e viaggiatrice per vocazione, ogni volta che posso fuggo dove il mio cuore è felice: che sia un borgo italiano, una spiaggia esotica oppure una metropoli cosmopolita, poco importa! Affascinata dalle culture diverse dalla mia e facile alla commozione dinanzi a un tramonto, sogno di visitare almeno 50 nazioni entro i 50 anni.