Val di Fassa e Fiemme: il racconto continua..

Il Trentino, oltre all’aspetto del benessere e dell’outdoor di cui abbiamo parlato nell’articolo dedicato a Vitanova, è ricco di tradizioni, storia e una cucina tra le più gustose d’Italia.

Tradizioni – Ciò che ci ha colpito maggiormente durante la nostra visita in Val di Fassa è la forte tradizione ladina che da queste parti non passa di moda, anzi sembra rafforzarsi con il trascorrere del tempo. Fare quattro chiacchiere con persone del posto è senza dubbio il modo migliore per approfondire la conoscenza di questa cultura (e della sua lingua). Noi le quattro chiacchiere le abbiamo fatte con la famiglia Pellegrin che da anni gestisce l’Active Hotel Olympic a Vigo di Fassa: veniamo ospitati presso la Baita di famiglia, a 2300 metri di altezza, in località Regola (nella zona del passo San Pellegrino).

Ad attenderci un pranzo ricco e nostrano: tagliere di salumi, formaggi, pane casereccio (al finocchio), patate, verdure ed ovviamente del buon vino rosso. Tra un canto di montagna e l’altro trascorriamo qualche ora in famiglia, scherzando e ridendo come conoscenti di vecchia data. Ed è proprio in queste ore passate in compagnia che scopriamo i punti forti della cultura ladina: l’ospitalità e la gentilezza della sua gente.

La sera seguente, dopo una cena a base di carne di Yack, abbiamo il piacere di essere ospiti presso la baita Tramont (nelle vicinanze di Pozza di Fassa) dalla stessa famiglia che gestisce l’Hotel Ladinia.

Con una suggestiva fiaccolata notturna raggiungiamo la baita dove ad attenderci troviamo Martina (responsabile dei Servizi Educativi del Museo Ladino) che dal balcone, ed accompagnata dalla musica di sottofondo della fisarmonica, inizia a narrare racconti e storie d’altri tempi, in una lingua a noi sconosciuta, il ladino (tutti i racconti verranno poi tradotti anche in italiano per ovvi motivi).

Prima dell’avvento di internet e della televisione, gli abitanti della Val di Fassa erano soliti passare le serate in questo modo, con l’intera famiglia radunata attorno al camino, raccontandosi storie e leggende della valle.

Negli hotel vitanova che abbiamo visitato durante il nostro viaggio in Trentino, la cultura ladina è molto sentita, così come la sua lingua: capita spesso di assistere a conversazioni in ladino tra i dipendenti dell’hotel o del centro benessere in cui si è ospiti. E’ bello trascorrere qualche giorno in strutture a gestione famigliare con tradizioni che vengono tramandate da generazione in generazione.

Dimentichiamoci le grosse catene alberghiere: è solo negli hotels gestiti dalla stessa famiglia da decenni, che ci si può sentire come a casa, circondati da un ambiente e da un’atmosfera famigliare.

Da queste parti anche la lavorazione a mano del legno ha una forte tradizione: a Tesero incontriamo Giuseppe Mich detto “Bepo“, scultore molto conosciuto ed apprezzato in Val di Fiemme, che ci spiega come riesce a realizzare le sue opere d’arte, sia sacre che profane, partendo da legno grezzo di tiglio.  Sembra impossibile che da un pezzo di legno possano fuoriuscire sculture così dettagliate e perfette. E’ un’arte che viene migliorata e perfezionata solo con anni di pratica e dedizione.

Grappa: una visita in trentino non può ritenersi completa se non si assaggia una grappa locale. Ce ne sono di tutti i tipi: grappa di pino mugo, all’ortica, alla genziana, al ginepro e molte altre ancora, come ci spiega Massimo Donei produttore artigianale di grappa. Nel suo laboratorio a Panchià, Massimo produce una grappa di alta qualità dove ogni singolo ingrediente viene selezionato con cura seguendo la stagionalità e rispettando la natura.

Degustare una grappa artigianale mentre si ascolta il Coro di Genzianella di Tesero è un privilegio: bellissimi canti popolari e di montagna che vengono apprezzati anche da coloro che non conoscono il genere. Vale la pena visitare il sito del Coro per date ed informazioni su futuri concerti ed esibizioni.

Cucina: molti i piatti provati duranti i giorni trascorsi tra la Val di Fassa e Fiemme. Tra i più conosciuti ci sono i canederli, famosi gnocchi di pane preparati in diversi modi: con lo speck, al formaggio Puzzone di Moena, agli spinaci e nella versione dolce alla ricotta, alle albicocche o alle fragole.

  • Tra i primi piatti non mancano mai i tagliolini ai funghi porcini, le pappardelle col ragù di selvaggina o i ravioli ripieni di patate e fichi secchi.
  • Tra i secondi la polenta è sempre presente: può venire servita con formaggio sfuso, salsicce con crauti, stinco di maiale o spezzatino di capriolo.
  • Come dolce, lo strudel di mele con crema alla vaniglia è d’obbligo.

Trekking del benessere, centri benessere, attività all’aperto, cultura, tradizioni e un’ottima cucina: non ci sono più scuse per non visitare il Trentino.

La prima parte del viaggio la trovate qui

3 commenti su “Val di Fassa e Fiemme: il racconto continua..”

  1. Semplicemente meraviglioso Marco! Con le tue parole, sei riuscito a descrivere veramente quello che abbiamo condiviso assieme…”scherzando e ridendo come conoscenti di vecchia data”!
    Grazie di cuore!

  2. ho letto il vs racconto del viaggio,stò programmano di andare l’anno prossimo,in moto,ma h visto il prezzo dell’hotel che vi ha ospitato e mi sembrano un pò cari,ce ne saranno di più economici?

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