Viaggi e letteratura: Roberta Granata alla scoperta di Stromboli e Tropea

Abbiamo intervistato Roberta Granata, scrittrice di racconti e romanzi con la passione per i viaggi e gli animali. Formatrice, è nata a Piacenza ma vive nel milanese da molti anni. I suoi racconti si rifrangono fra i flutti della rete e parlano di quotidianità, sogni, viaggi e speranze.

Tropea (VV) - Calabria

Buongiorno Roberta, ti ringraziamo per la disponibilità. Potresti parlarci un po’ di te?

Mi occupo di formazione, adoro cucinare, scrivere e dormire. Soprattutto dormire. Ho quarant’anni, ma non ditelo a nessuno….

Sappiamo che sei un’amante dei viaggi. Puoi parlarci del tuo ultimo viaggio a Tropea?

Una scoperta, la Calabria. Dopo aver visto l’anno scorso la costa ovest della Sicilia pensavo non avrebbe retto il paragone, invece… La Costa degli Dei, che racchiude perle come Tropea e Capo Vaticano mi ha riservato sorprese come la spiaggia di Zambrone, grande e adatta anche per chi ama il surf, e la piccola baia di Riaci, cui si accede con una gradinata panoramica da togliere il fiato.

Stromboli, Sicilia - Vulcano

Da Tropea sei partita alla volta di Stromboli. Com’è questa isola e quali colori, sapori ed impressioni ti ha lasciato?

A Stromboli ci devi andare, per capire. Un altro mondo. Scendi dalla barca e cominci a risalire vicoli in salita talmente stretti che ci passano a malapena i motocicli. Sull’isola l’elettricità è arrivata solo nel 2004 e di notte è ancora tutto buio. Ci abitano pochissime persone, artisti, per lo più. Il centro abitato è un borgo grande come un pugno: San Vincenzo, si chiama. Ci crescono frutteti di limoni grandi come mele e i colori sono da cartolina. Colori veri, nitidi, di quelli che ti entrano nella testa e te la bombardano. Dall’altra parte c’è la colata lavica costante, visto che Stromboli è ancora un vulcano attivo. E poi c’è il “tappo” del vulcano: Strombolicchio, un isolotto a poche centinaia di metri abitato solo da gabbiani e gabbianelle. Se chiudi gli occhi un istante puoi sentirti veramente fuori dal mondo in questi posti.

Sappiamo che con lo pseudonimo Ottawa scrivi racconti che sono stati pubblicati in alcuni siti internet tra cui Neteditor e prossimamente Lillibook. Com’è nata questa tua passione per la scrittura?

Scrivo da sempre, racconto le persone, le cose. È un po’ quello che fanno gli attori: interpretano. Mi piace pensare che gli elementi di una storia siano nell’aria e che basti solo raccoglierli su carta. Pardon, tablet.

Hai mai scritto racconti o romanzi ispirata da un viaggio che hai fatto e dai ricordi di luoghi visitati?

Si, il mio prossimo romanzo, “L’odore del sale”, è ambientato in Sicilia e ne raccoglie i profumi, gli umori.

Progetti per il futuro?

Prossimamente sarò all’isola d’Elba. Chissà che anche lì non venga ispirata da una storia… le isole sono generose di eventi.

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