La Penisola Calcidica si trova nella regione della Macedonia, nel nord della Grecia continentale, verso la Bulgaria e la Turchia.
La zona più bella e conosciuta è costituita da tre penisole che si protendono verso il mare come tre dita di una mano: Kassandra, Sithonia ed il Monte Athos.
Ci si arriva dall’Italia fondamentalmente in due modi: in traghetto da Ancona o Bari fino ad Igoumenitsa e da qui in auto o camper con cinque ore di strada; oppure in aereo fino a Salonicco (anche con voli diretti) e quindi noleggiando un’automobile.
1 – Le tre dita
Salonnico
Venendo da Salonicco la prima che si incontra è Kassandra, la penisola più sviluppata dal punto di vista del turismo, con basse e fertili colline, fitte pinete e spiagge dorate bagnate da un mare multicolore. Grandi alberghi, tante strutture turistiche e prezzi abbastanza in linea con quelli italiani sono la norma.
Sithonia
La seconda si chiama Sithonia, il dito di mezzo che si innalza montuoso e verdissimo tra le acque azzurre che lo circondano; il centro principale è Nikiti, un piccolo paese con una grande offerta di ristoranti ed alberghi e l’unico semaforo di tutta la zona (che crea code pazzesche). È l’ideale per un soggiorno di mare improntato al relax, purché si sia disposti a prendere un mezzo autonomo col quale dribblare le folle di turisti.
Monte Athos
L’ultima propaggine è quella del Monte Athos, nella quale si può entrare via terra solo fino al paese di Ouranopoli, poi la strada finisce. Questo perché poi inizia la Repubblica Monastica, dove le leggi e le consuetudini normali finiscono.
L’ingresso è consentito solo via mare, con una barca che parte da Ouranopoli; le donne non sono però ammesse, e per gli uomini vige una severa regolamentazione che ammette un massimo di 100 cristiani ortodossi e 10 cristiani non ortodossi al giorno.
Per potervi accedere, è necessario possedere un permesso speciale ottenibile presso il Consolato del proprio paese d’origine a Salonicco, ma con prenotazioni di diversi mesi prima. Altrimenti è possibile vedere i monasteri dal mare, tramite delle barche colme di turisti che non possono avvicinarsi a meno di 500 metri dalla costa.
2 – Il clima nella Penisola Calcidica
Il clima d’estate è molto bello e secco, con la lieve possibilità di qualche acquazzone. Le temperature superano abbondantemente i 30° C. ma il caldo è costantemente mitigato dalla brezza marina, facendo sì che il soggiorno sia sempre piacevole.
3 – La gente
Non sono propriamente greci, sono macedoni: sempre gentili, ma senza quel fare affettuoso a cui altri viaggi nel paese ellenico possono averci abituato.
Possibilità di brutti incontri o furti? Praticamente nessuna, mai. La sicurezza è totale.
4 – Mare e paesaggi
Magnifici. In particolar modo a Sithonia, dove il territorio si fa sempre più montagnoso andando verso la punta della penisola ed è costantemente ricoperto da ulivi, conifere e macchia mediterranea.
Le spiagge sono sabbiose e veramente affascinanti, mentre il mare assume colori diversi al variare del fondale e della profondità, dando l’idea di essere in un paese tropicale; l’acqua è sempre limpidissima.
La mia scelta: l’ampia spiaggia di Pyrgos, con un ottimo beach bar. Qui tre lettini comodissimi con l’ombrellone costano 5€ al giorno (più una consumazione obbligatoria); pranzare con due insalatone greche a 5 metri dal mare non ha invece prezzo (in realtà 2 insalatone più 2 bibite 16€).
5 – Cosa visitare nella Penisola Calcidica
Non c’è molto da vedere: i luoghi più interessanti sono il capoluogo Salonicco e le rovine della città antica di Olintos.
La zona era anticamente molto urbanizzata dalle città greche lungo la costa, che facevano commerci di legname (proveniente dalle fitte foreste dell’area) e d’argento (c’erano ricchissimi giacimenti del nobile metallo); all’interno c’erano invece le città che hanno originato la potenza macedone: vicino a Salonicco si trova Pella, l’antica capitale di Filippo II° ed Alessandro Magno.
Di questa antica gloria poco è visitabile, in quanto è stata fatta oggetto di limitati interventi di scavo archeologico. Dei periodi successivi pochissimo è rimasto, a causa del duro dominio dell’Impero Turco e dell’opprimente gestione dei monaci del Monte Athos che avevano il compito di curare le faccende locali, tanto che non si svilupparono centri di rilievo e tutta la zona finì per essere quasi disabitata. Ciò che rimaneva della popolazione locale era relegata in piccoli paesi dell’interno, dove era dedita alla coltivazione dell’ulivo e della vite, all’apicoltura e ad un minimo di pastorizia. La costa rimase praticamente senza alcun centro abitato fino al 1922, quando i greci che abitavano in territorio turco vennero “invitati” ad andarsene e furono messi a vivere in riva al mare, in un territorio ancora più povero dell’interno.
Sarà la fortuna dei loro discendenti, visto il boom del turismo che ai tempi era certamente impensabile.
6 – Turismo
A differenza di quanto si legge su internet, che rischia di ingannarvi, la presenza turistica nell’area è aumentata a dismisura: ad agosto di gente ce ne è TANTISSIMA.
Molti greci scelgono questa zona per le loro vacanze, ma ci sono anche italiani (ovviamente, come in ogni parte del mondo), olandesi, francesi, austriaci, tedeschi, turchi, serbi, macedoni, romeni e bulgari (i balcanici sempre alla guida di costose automobili tedesche).
Quasi tutti sono in compagnia delle famiglie: qui non si trovano la movida tipica di altre località greche ed il popolo della notte.
7 – Prezzi
L’offerta per dormire è assolutamente variabile ed adatta ad ogni esigenza.
Tralasciando il campeggio libero (vietato ma tollerato) e gli ottimi camping, è possibile soggiornare in semplici camere da 30/40€ a notte, come in spettacolosi alberghi a 5 stelle con camere exclusive da 3000€ a notte: 100 volte tanto. Soluzioni di buon livello e pulizia si trovano tra i 60 ed i 120€ a notte per due persone, a seconda della posizione e di quello che si vuole ottenere.
Nelle spiagge ci sono sempre sia zone libere che occupate dai lettini dei beach bar: se si sceglie questa comodità il costo è di 5€ al giorno, oppure gratis ma con obbligo di consumazione; le insalatone od i panini si aggirano sui 6-7 € più 2-3 € per una bibita, mentre una cena al ristorante viene 20-25€ a testa mangiando carne o pesce accompagnati da dell’ottimo vino locale.
8 – La cucina locale
L’offerta è relativamente standard e non c’è grande differenza fra i diversi ristoranti, dove si mangia generalmente bene. Nessun problema per un celiaco, in quanto esiste sempre la comprensione del problema ed un’ampia offerta di cibo glutenfree; se siete però allergici all’origano siete messi male, perché è presente in TUTTI i piatti. Ne so qualcosa.
La cucina è quella tipicamente greca, modificata alla macedone: antipasti freddi e caldi, carne e pesce alla brace sono le portate che troverete ovunque. Poco presenti i dolmades (gli involtini di riso avvolti in foglie di vite), così come l’agnello ed il capretto; nessuna grigliata mista. Molta verdura, con le onnipresenti insalatone e tante ricette di derivazione contadina con fave, zucchine, melanzane, pomodori, peperoni, cipolle e tanto aglio.
La mia scelta come ristorante? La Taverna Sonia a Nikiti, una splendida terrazza all’aperto in mezzo agli alberi gestita dalla simpatica Maria e dal marito Georgios, un macedone con la passione per le lingue che parla un ottimo italiano.
Ottima la frutta: acquistatela presso le bancarelle fisse lungo la strada, con le offerte di stagione dei campi dell’interno.
10 – Le immersioni
Come in tutta la Grecia, il mare è magnifico, pulito e trasparente; qui forse ancora di più.
I fondali sono gradevoli, ma purtroppo scarsi di pesce, vista l’abitudine ellenica di razziare tutto ciò che vive sotto la superficie del mare.
C’è però tutto un proliferare di nuovi diving center che cominciano a capire le potenzialità offerte dalla subacquea e che per ora si dedicano soprattutto a fare prove sub o corsi di primo livello. Qualche immersione gradevole si riesce però a fare anche qui, soprattutto su relitto.
La mia scelta? Il Dolphin diving center di Porto Kalamitsi, gestito da bravissimi austro-tedeschi, per visitare il relitto misterioso di una nave turca affondata oltre 100 anni fa.
11 – In conclusione
Perché venire in Calcidica?
Per una vacanza di tutto relax, con un mare incredibile ed a prezzi contenuti. Possibilmente non in pieno agosto.
Sono area manager di una multinazionale alimentare, ma in realtà viaggiatore “compulsivo” da tutta la vita, senza possibilità di guarigione, da quando ho capito che i viaggi sono la benzina per il motore della mia anima.
Alterno viaggi di scoperta o fatti per nutrire la mente ad altri specificatamente pensati per le immersioni, fatte ovunque ci sia abbastanza acqua.