Thermes: il centro termale a cielo aperto dell’isola di Kos

Il ricordo di Kos che riaffiora più spesso nella mia mente – e se faccio uno sforzo di concentrazione mi pare di percepirlo anche sulla mia pelle – è legato a Thermes, una vasca naturale in riva al mare dove la temperatura dell’acqua supera i 30 gradi.

Quando i vicini di ombrellone, conosciuti per caso sulla spiaggia di Marmari, me ne hanno parlato, ho subito pensato al solito divertimento per turisti creduloni. Poi una parte di me è stata catturata dalla curiosità e da quel vecchio adagio che recita che ogni lasciata è persa. Sempre meglio dare un’occhiata, mi sono detta, per non portare a casa un rimpianto.

E così, pur non avendo un’automobile a disposizione, ho convinto il coniuge che l’impresa era fattibile con i mezzi pubblici: un autobus per il capolinea di Kos Town e un altro autobus per questo misterioso luogo che dal capoluogo dista una decina di chilometri.

Quando l’autista ha comunicato ai passeggeri di essere giunti a destinazione mi sono guardata attorno pensando a uno scherzo. “Ma dove sarà mai questa sorgente? Da qui vedo solo rocce e… persino qualche capretta?” Passato l’attimo di smarrimento ho deciso di seguire il gruppetto che si era già avviato lungo il sentiero che scendeva fino al mare. Circa dieci minuti di cammino per arrivare su una spiaggetta ghiaiosa e nera, non certo un’immagine da cartolina, davanti a un laghetto circolare delimitato da grossi massi.

Le urla entusiaste di chi era già in acqua mi hanno spinto a liberarmi il più velocemente possibile di borsa e copricostume e di tuffarmi in quella pozza. Malgrado la temperatura esterna superasse ampiamente i 35 gradi non ho avuto alcuna difficoltà a immergermi in quell’acqua caldissima. Subito sono stata colta da una sensazione di benessere, di rilassamento e di pace interiore. Se non fossi stata circondata da orde barbariche vocianti e spruzzanti credo che mi sarei addormentata.

Sembra che quest’acqua solforosa sgorgante da una sorgente naturale che sfocia in mare abbia grandi qualità terapeutiche e sia un ottimo coadiuvante per la cura di malattie della pelle, di artriti, reumatismi, disturbi ginecologici. Personalmente non posso dare assicurazioni in proposito, ma mi sento di consigliare a tutti coloro che soggiornano a Kos almeno un’immersione in questa spa naturale.

Ma Kos è stata per me anche un grande nutrimento dell’anima. Da sempre appassionata di cultura greca – sicuramente più adesso di quando ero liceale – ho potuto ammirare in vari punti dell’isola le vestigia del suo illustre passato. Alcune memorie si trovano letteralmente ai lati della strada visibili a tutti, anche ai più distratti. Altre, invece, sono dei veri e propri siti archeologici ai quali si accede pagando un biglietto di ingresso.

Il monumento più importante è l’Asclepieion, risalente al IV secolo a.C., il più grande ospedale dell’antichità immerso in un bosco di cipressi. Qui vi era anche la scuola di medicina di Ippocrate, il grande filosofo medico, il primo uomo che rese la medicina una scienza separandola dalla religione e dalla magia. E il suo ricordo è vivo anche in città all’ombra di un grande platano che, secondo la tradizione, “riparava” Ippocrate quando riceveva i suoi malati o impartiva i suoi insegnamenti.

E se avete parenti o amici medici non dimenticatevi di regalare una copia del giuramento di Ippocrate. In forma originale… o quasi.

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