Uruguay: sette esperienze di viaggio per divertirsi a Montevideo

Decisamente meno visitato rispetto ai suoi vicini Argentina e Brasile, l’Uruguay è in realtà una meta che ha molto da offrire ai viaggiatori. Ci sono tantissime cose da fare in Uruguay e la maggior parte di chi lo visita per la prima volta rimane affascinato dalla bellezza dei suoi posti. È stato lo stesso anche per me: me ne sono innamorata, ho apprezzato l’atmosfera rilassata e le persone gentili e simpatiche e spero di poterci tornare presto.

Un posto che mi è particolarmente piaciuto è stato Montevideo, la capitale nonché città più popolosa del Paese. Alcuni decidono di visitarla con una gita di una giornata da Buenos Aires (ci si arriva in traghetto, attraversando il Rio de la Plata in un viaggio di circa tre ore). Secondo me, merita qualche giorno. Io ve ne ho passati tre, ma sono stati pieni zeppi di attività e mi sono proprio divertita.

Ecco allora i miei consigli su come spassarsela a Montevideo.

Passeggiare per il centro della città e amminarne i contrasti

Amo i contrasti, e ce ne sono tanti nel centro di Montevideo. Da una parte i moderni edifici che ospitano uffici nel downtown, e accanto, gli edifici più antichi del centro storico. Da non perdere la Puerta de la Ciutadela, uno dei pochi edifici coloniali ancora in piedi, visto che la città coloniale è stata abbattuta nel 1833. Piacevole anche Plaza Indipendencia, da cui ammirare il Mausoleo de Artigas, l’eroe dell’indipendenza uruguayana, e Palacio Estévez, che sino al 1985 è stato usato come sede del governo.

Andare ad una partita di calcio all’Estadio Centenario

Non è che io sia esattamente una patita di calcio, ma ho pensato che andare a vedere una partita di futból all’Estadio Centenario sarebbe stato divertente, e non mi sono sbagliata. Gli uruguayani – come tutti i Sud Americani, in effetti – sono pazzi peril calcio, sia gli uomini che le donne: possono passare ore a spiegare perché un’azione era fuorigioco. Io sono andata con alcuni amici a tifare Nacional, ed è stato uno spasso!

Mangiare al Mercato del Porto

So che potrei offendere tanti vegetariani, ma a me la carne piace proprio. Mangiare l’asado è una vera e propria tradizione in Uruguay, e a me piace immergermi nella cultura locale. Quindi, sono andata al Mercato del Porto, ho scelto una bella parrilla (ristorante dove fanno carne alla griglia) e mangiato un po’ di asado de tira (costolette) e pulpo (filetto), accompagnati da verdure grigliate e abbondante salsa chimichurri (un battuto fatto con prezzemolo, aglio, e olio d’oliva, alla faccia dell’alito che puzza!).

Bere un bicchiere di Tannat

L’Uruguay produce ottimi vini da oltre 250 anni. Giuro che io l’ho bevuto solo per accompagnare il mio asado!

Ballare il tango

Ok lo ammetto, non ho proprio ballato ma sono andata ad uno spettacolo di tango. Montevideo e Buenos Aires condividono il titolo di “luogo di nascita del tango” ed entrambe hanno ricevuto la certificazione UNESCO di patrimonio intangibile proprio per questo. Ci sono tantissime milongas che offrono spettacoli fantastici.

Unirsi al divertimento del Carnaval

Non sapevo che l’Uruguay potesse vantare il titolo del Carnevale più lungo del Sud America. Dura ben 40 giorni! Così, sono andata a vedere il Desfile de las Llamadas – una parata che dura tutta la notte, accompagnata dal ritmo del candombe, strumento musicale portato in Uruguay dagli schiavi africani nel XVIII secolo. C’è anche un Museo del Carnavale a Montevideo, con una bella esposizione di costumi, strumenti musicali e foto che documentano la storia del Carnevale di Montevideo.

Passeggiare o andare in bici lungo la Rambla

Il lungomare di Montevideo costeggia il Rio de la Plata, ed è il posto perfetto per passare un pomeriggio in relax. Io mi sono divertita a scorrazzare in bicicletta, facendo finta di essere una del posto, portandomi il mio thermos di mate, una sorta di té molto amaro fatto con foglie essiccate di yerba.

Secondo me, l’Uruguay presto diventerà una meta turistica presa d’assalto. Ecco perché è meglio andarci al più presto!

Foto di copertina: Montevideo, di Marcelo Campi

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