Viaggio a San Marino, quando l’estero è in Italia

San Marino, più che essere uno stato indipendente, è un regno incantato, un mondo vicino ma allo stesso tempo così lontano. L’incanto inizia quando, risalendo il monte Titano per raggiungere la città, si iniziano a scorgere le tre torri di guardia, e continua quando ci si ritrova davanti alle alte e possenti mura in cui si apre la Porta San Francesco, la porta principale detta anche la “Porta del Paese”. Essa ci si propone con un arco sovrastato da un balcone cui è fissato lo stemma della Repubblica, il quale ci annuncia che, oltrepassando la porta, si entra nel “regno di San Marino”.

Il cuore della città è sicuramente Piazza della Libertà, sulla quale sorge, alle spalle della statua che porta lo stesso nome della piazza, il Palazzo Pubblico, centro istituzionale della città. Il magnifico palazzo è caratterizzato dal colore chiaro della sua pietra e dalla bellissima torre merlata, ma soprattutto dal balcone da cui, in occasione delle più importanti celebrazioni, l’Ufficiale della Guardia del Consiglio, in alta uniforme, espone la bandiera bianca e azzurra della Repubblica.

Ma sorprendente è anche la meravigliosa vista sulla vallata che la piazza ci offre, lo sguardo spazia libero fino alle montagne all’orizzonte, e la nostra mente vaga… libera… Finché la realtà ci riporta in un altro luogo di grande rilievo per la città: la piazza su cui si affaccia la Basilica del Santo. La chiesa che, con la sua scalinata e le sue otto colonne, ricorda un antico tempio, all’interno, ripropone altre 16 colonne corinzie a dividere le tre navate, e sorprende per il suo colore chiaro, quasi abbagliante. Essa è affiancata dalla Chiesetta di San Pietro, questa meno imponente della sorella, si caratterizza per l’abside scavato nella roccia calcarea e per alcune cavità che si trovano nella cripta, nelle quali, secondo la leggenda, dormiva il Santo Marino.

Ma il punto di forza di San Marino è indubbiamente rappresentato dalle sue tre torri.

La prima che si incontra, detta “La Rocca” o “Guaita”, lascia senza fiato per il suo splendore, ha un che di fiabesco, ci parla di fate, di principesse e antichi cavalieri. A pianta pentagonale, si erge a strapiombo direttamente sulla roccia, regalando un panorama incredibile che si estende fin sull’azzurro dell’Adriatico. Questa torre, con le sue mura merlate, è riconosciuta come una tra le più antiche del territorio, e racchiude, nel suo cortile, due cannoni che ancora, nei giorni di festa, sono pronti a far fuoco.

Da qui, avanzando sulle antiche scalinate scavate nella roccia, che ci permettono di camminare senza mai distogliere lo sguardo dal magnifico paesaggio, si raggiunge la seconda torre che non ha niente da invidiare alla prima in quanto a bellezza e grandiosità. Si ha una sensazione di meraviglia quando ci si ritrova sull’antico passaggio proprio a metà strada, come sospesi, tra le due splendide torri… La seconda torre, detta “La Cesta” o “Fratta”, sorge sulla vetta più alta del monte Titano; come la prima, anche questa a pianta pentagonale e anche questa con il suo aspetto fiabesco; cinta da mura merlate, è costruita sulla roccia viva.

Ma questo è anche il punto di partenza del sentiero che, con una passeggiata in mezzo alla natura, conduce alla terza e ultima torre, detta “Il Montale”. Questa svetta slanciata verso il cielo azzurro e non presenta alcun’accesso esterno se non un varco in alto, che permette di entrare in quella che un tempo era una prigione, profonda ben otto metri.

E così, proprio queste tre torri, che disegnano il profilo della montagna e che dal basso sembrano talmente irraggiungibili e impervie, ci regalano, in realtà, delle emozioni cariche di bellezza e suggestione, grazie alle loro incantevoli architetture e al meraviglioso panorama che da esse si gode, ritraendo, così, la giusta cartolina di un paese che ricorda altri tempi, di un regno dai tratti antichi, un regno fatato e che, una volta andati via, crediamo non essere mai esistito nella realtà, ma solo nei nostri sogni… frutto della nostra fantasia.

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