Venezia è una della città più conosciute e più popolata di turisti al mondo. Le calle centrali che collegano Piazzale Roma e la stazione ferroviaria con piazza San Marco sono frequentatissime a tutte le ore del giorno e a tratti caotiche.
Tra i sestrieri (il nome veneziano che indica i quartieri) meno frequentati, il mio preferito è quello di Dorsoduro. Intendiamoci: anche qui troverete turisti, ma avrete la possibilità di godervi questa meravigliosa città in modo più sereno, potendo scavare in maniera più approfondita nella sua vera essenza.
I musei di Dorsoduro
Dorsoduro è il sestiere più a sud ed è conosciuto e amato soprattutto per i suoi musei come le Gallerie dell’Accademia e la collezione Peggy Guggenheim.
Il centro
Quello che più mi piace e colpisce, è quell’atmosfera uno po’ bohemienne che, anche grazie alla presenza dell’università (e quindi di tanti giovani) lo fa un po’ assomigliare, con le dovute proporzioni, al Greenwich Village di New York.
E’ uno di quei luoghi, quindi, in cui non bisogna avere un itinerario da seguire, ma è bello perdersi e cercare di scoprire le sue risorse più nascoste, tra calle isolate e campielli quasi deserti.
La costruzione e la riparazione delle gondole
Può capitare così di imbattersi in uno squero, quello di San Travaso, tra gli ultimi rimasti, dove artigiani locali continuano a tramandarsi una tradizione secolare: la costruzione e la riparazione delle gondole.
Oppure fare la conoscenza di Saverio Pastor, maestro intagliatore di forcole (l’appoggio sul quale si fa perno con il remo per vogare sulle barche veneziane) e scambiare con lui quattro chiacchiere sulla Venezia di oggi e su quella ormai passata.
Insomma, Dorsoduro è una meta obbigata per coloro i quali desiderano vivere veramente Venezia, saggiandone il volto più autentico.