Cosa vedere in Friuli Venezia Giulia: viaggio tra borghi, natura e castelli

Una delle regioni che ho avuto modo di esplorare bene nel periodo in cui non ci si poteva muovere dall’Italia, è stato il Friuli Venezia Giulia. È una regione che secondo me merita molta più considerazione: magari non godrà delle mare delle regioni del sud, non avrà reperti storici come quelli di Roma o Pompei e magari non avrà i paesaggi collinari della Toscana, ma è sicuramente una regione bellissima, ancorata alle sue tradizioni. Buon cibo, meraviglie naturali, in particolare in montagna, e borghi bellissimi rendono il Friuli Venezia Giulia una regione da esplorare dalle vette più alte al mare di Grado e Lignano.

Spero di essere stato convincente. Andiamo a scoprire il Friuli Venezia Giulia e cosa vedere in questa magnifica regione.

Maniago e dintorni

Maniago è una piccola cittadina in provincia di Pordenone. È una località non particolarmente turistica situata ai piedi delle montagne, ma la sua bellezza sta principalmente nell’arte e nella tradizione dei coltelli. I coltelli di Maniago sono famosi in tutto il mondo e la fama del paese e dell’arte dei coltellinai è arrivata fino a Hollywood. I film di Rambo e Braveheart si sono fatti fare coltelli e spade proprio qui a Maniago.

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Da vedere a Maniago: una fabbrica che produca coltelli, per capire il lungo processo e la tradizione che si nasconde dietro alla realizzazione delle lame. E poi visitare il museo dell’arte Fabbrile, che racchiude la storia di Maniago e dell’arte coltellinaia dai primi insediamenti fino ai giorni nostri.

Un’altra cosa da fare a Maniago è percorrere l’anello della Val piccola, un percorso di circa 3 ore, prevalenetemente asfaltato, che parte da Maniago, arriva fino a quel che resta del castello e ritorna in paese.

I borghi di Poffabro e Frisanco

A pochi chilometri da Maniago, si trovano due borghi affascinanti da visitare, due piccolissimi paesi situati a qualche chilometro l’uno dall’altro.

Il primo borgo che consiglio di visitare è Frisanco. Io l’ho visitato in ebike ma la cosa che ci ha davvero stupito è stato un piccolissimo museo artigianale, il museo da Lì Mans di Carlin: è un museo artigianale che riproduce in legno il borgo di Frisanco in miniatura ed in scala. I dettagli e la cura delle opere sono impressionanti. Il museo è stato realizzato dal Signor Carlin tutto a mano, dal giorno della sua pensione per i successivi 40 anni della sua vita. Per visitarlo basta telefonare al numero esposto fuori dal museo e chiedere al nipote o al figlio.

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L’altro borgo è il borgo di Poffabro. Anche qui consiglio di girare tra le sue vie, ma soprattutto consiglio la visita nel periodo natalizio. Poffabro è famoso perche nel periodo natalizio amatori e professionisti creano dei presepi che illuminano la città e sono presepi di ceramica ma anche fatti coi tappi di sughero. Consiglio anche di mangiare alla Pignatta, un locale rustico ma con terrazza panoramica e dal cibo ottimo.

I borghi di Poffabro e Frisanco

Venzone: il simbolo della rinascita Friulana

Venzone è annoverato tra i borghi più belli d’Italia – fu primo classificato nel 2017 – ed è considerato anche come il paese della rinascita friulana. Questo perchè dopo il terremoto del 1976 il paese fu ricostruito con una tecnica particolare, quella dell’anastilosi, e riprese nuova vita.

Venzone

Il borgo di Venzone è famoso anche per le mummie che si trovano dentro alla Cripta di San Michele: furono trovate proprio qui e si conservarono grazie ad un processo di mummificazione naturale.

Oltre alla visita al centro storico e alla cinta muraria, a Venzone si tiene la festa della zucca ogni anno a Ottobre ed ad agosto si tiene la festa della lavanda.

Sauris: il paese famoso per il prosciutto

Per i più esperti, Sauris potrebbe voler significare prosciutto crudo. Effettivamente confesso che in questo angolo di Carnia ci siamo venuti anche per il prosciutto crudo, che si divide tra normale e riserva. Abbiamo poi scoperto anche la birra locale Zahre, che non abbiamo potuto fare a meno di assaggiare.

Sauris

Ma Sauris è anche bellissimi angoli di un paese di montagna diviso tra Sauris di sopra e Sauris di Sotto. In più poco lontano si trova il lago di Sauris dove si possono svolgere alcune attività sportive ma soprattutto vi si trova la zip Line che permetterà di fare un lungo volo sopra il lago per approdare sull’altra sponda.

Pesariis: il paese degli orologi

Un borgo, sempre della Carnia, che ha saputo rendere gli orologi un’attrazione per far visitare il paese.

Il borgo di Pesariis è noto per la tradizione degli orologiai e si trova nella val Pesarina. La tradizione dei maestri delle lancette risale al 1725, e si dice ci siano due origini, una di origine genovese in seguito alla fuga di un pirata, una invece di origine carnica, dove dei commercianti chiamati Cramars appresero l’arte in Germania.

Pesariis: il paese degli orologi

La visita al Paese degli orologi di Pesariis si compone di un percorso di 15 tappe: ad ogni tappa un orologio e si chiama Percorso dell’orologeria Monumentale. Ci sono meridiane, orologi ad acqua, orologi astronomici e pure ad ingranaggi. Insomma un bel viaggio dentro nel tempo certificato anche dal museo dell’orologeria Pesarina.

Cividale del Friuli, uno dei borghi più belli d’Italia

Personalmente considero Cividale del Friuli il borgo più bello del Friuli. È un borgo in cui la storia delle popolazioni barbariche ha lasciato grossi segni.

Cividale del Friuli si trova a pochi passi dalla Slovenia, ed ha davvero molte cose da visitare. È famoso per il Ponte del Diavolo, un ponte a due archi costruito sul fiume Natisone. Oltre a questo è possibile visitare il museo Archeologico Nazionale con tantissimi reperti storici di origine longobarda e romana e che si trova a pochi passi dal Duomo di Cividale.

Suggerisco anche la visita Monastero di Santa Maria in Valle e al Tempietto Longobardo sulle sponde del Natisone. Lungo la passeggiata per le vie del paese merita la visita pure la casa medievale e l’ipogeo celtico.

Cividale del Friuli

Cividale è famosa anche per alcune delizie culinarie: oltre che per il Frico, Cividale è famosa per aver dato origine a Gubana, Gubanetta e Strucchi. Sono tre dolci che variano per forma e non per sostanza. L’impasto è simile per tutti e tre, ossia noci, pinoli, uva, limone, vaniglia ed in alcuni casi anche Grappa. Se la Gubana è il dolce più grande, la Gubanetta è molto più piccola, mentre gli Strucchi si può dire si riducano a dei bocconcini.

Le grotte di Pradis

Un’ altro luogo da visitare in Friuli sono le Grotte di Pradis. Si trovano nelle prealpi carniche, a Clauzzetto in provincia di Pordenone. Sono delle grotte un po’ diverse dal solito in quanto non vi è un proprio ingresso nella roccia come in altri casi ma sono delle grotte scavate dall’azione erosiva del torrente Cosa.

La visita inizia con la visita alla Grotta della Madonna, situata subito poco dopo l’ingresso. Ha un’illuminazione verde al suo interno ed ospita fino a 1000 persone all’interno durante la Messa di natale. Dopo aver percorso perimetro dell’orario scavato dal cosa, si scende nell’orario intitolato a Don Giacomo Bianchini.

Le grotte di Pradis

Qui si trova il torrente e alcune grotte scavate dall’acqua ma già utilizzate dai primi uomini 10000 anni fa.

A pochi chilometri dalle grotte di Pradis si trova il Museo delle grotte, dove al suo interno di trova anche l’orso delle caverne, un esemplare di orso risalente a 70000 anni fa.

Visita a Sesto al Reghena

Sesto al Reghena è un borgo che si trova quasi sul confine col Veneto. Il borgo, che fa parte dei borghi più belli d’Italia, è famoso per l’Abbazia di Santa Maria in Silvis. È un ex convento fondato nel 730 d. C. da tre fratelli longobardi. L’Abbazia è protetta da quel che rimane di una cinta muraria con fossato e per accedervi si entra da quella che una volta era una porta d’ingresso.

Una volta varcata la porta d’ingresso, ci si trova di fronte al Campanile.

Visita a Sesto al Reghena

Se il centro storico di Sesto al Reghena si compone di un’unica via e quindi la visita al centro si esaurisce presto, desta particolare interesse il Parco Letterario Ippolito Nievo, un parco dedicato allo scrittore che proprio da queste parti si ispirò per scrivere memorie di un italiano. In particolare fu ispirato da 4 luoghi:

  • Casa Provedoni.
  • Il vecchio Duomo.
  • I mulini di Stalis.
  • La fontana di Venchiaredo.

Il mio consiglio è di visitare solo i Mulini di Stalis.

Visita al borgo di Cordovado

A pochi chilometri da Sesto al Reghena si trova il borgo di Cordovado. Anche questo paesino è stato inserito tra i borghi più belli d’Italia.

Il borgo di Cordovado racchiude molti luoghi sacri da visitare, più che in qualsiasi altro borgo. Uno dei più importanti è l’antica Pieve di Sant’Andrea, mentre il Santuario della Madonna delle Grazie è stato costruito in seguito alle apparizioni della Vergine.

Oltre ai numerosi luoghi sacri, Cordovado ha moltissimi palazzi di origine nobiliare e mi fa pensare che il borgo avesse un certo peso nel passato.

Visita al borgo di Cordovado

Lungo la via centrale del borgo invece si trova il Castello di Cordovado, che si ritiene sia il primo edificio costruito qui. Il castello è visitabile anche all’interno.

Un evento invece che richiama molti visitatori è il Palio di Cordovado, dove i 4 rioni si sfidano a colpi di furti di botti, bandiere e altri giochi.

La diga del Vajont

La diga del Vajont costituisce una delle pagine più tristi, brutte e forse più tragiche della storia italiana. Ho avuto modo di visitarla grazie ad una visita guidata durante un blog tour in Friuli e devo dire che la visita è stata qualcosa di toccante e allo stesso tempo unico. La rabbia di quanto accaduto si percepisce ancora tra la gente del posto, specie tra i meno giovani, una rabbia giustificata dalla morte di quasi 2000 persone in nome del Dio Denaro.

La diga del Vajont

La visita alla Diga del Vajont prevede il camminamento lungo la diga, dove da una parte si vede il paese di Longarone, dall’altra il pezzo di Monte Toc staccatosi dalla montagna, che causò l’onda tricuspide e che rase al suolo Longarone. La visita alla Diga con la guida vi spiegherà la storia fino al processo finale – in cui in pochi hanno pagato -.

Inoltre potrete pure visitare il bosco vecchio, un bosco situato quasi 100 metri più su della diga ma colpito dall’onda e distrutto al momento dell’ondata. Questo bosco è un’esempio di come la natura sappia rigenerarsi: gli alberi caduti e crollati sotto la forza dell’acqua hanno rimpianto le radici nel terreno e si sono rivitalizzati. Un esempio è il veliero quello qui in foto.

Trieste e dintorni tra castelli e grotte

Trieste è una città che mi manca: ci sono stato svariate volte ma purtroppo non ho mai approfondito i suoi luoghi. Dovrò tornarci per visitarla meglio, quindi te ne parlerò in altra sede. Ho avuto modo, piuttosto, di visitare i dintorni di Trieste, dove le bellezze non mancano.

Se ti rechi da queste parti ti consiglio di visitare questi tre luoghi.

Il primo luogo da visitare poco lontano da Trieste è il Castello di Miramare: il castello al suo interno è visitabile a pagamento ma io ti consiglio comunque di visitarlo perché è davvero un luogo magnifico e ricco di storia. Sempre all’interno del complesso di Miramare si trova il Parco di Miramare, un bellissimo parco da visitare.

Castello di Miramare

Il secondo luogo da visitare poco lontano da Trieste è il Castello di Duino, un’altro castello molto bello situato in uno scenario quasi magico perché, come Miramare, si affaccia proprio sul mare. Si divide tra castello Vecchio, quello con le rovine sullo sperone di roccia, e quello nuovo. Oltre che a visitarlo al suo interno io suggerisco di percorrere il Sentiero Rilke. Il castello di Duino è anche oggetto di una leggenda, quella della Dama Bianca.

Castello di Duino

Infine, nel comune di Sgonico, si trova la grotta gigante, una grotta che si sviluppa tutta in verticale e caratterizzata da un percorso di mille scalini tra andata e ritorno. Prima dell’inizio della grotta si trova il Museo mentre lungo il percorso dovrete lasciare spazio alla vostra fantasia mentre ammirate le stalattiti e le stalagmiti.

Sgonico la grotta

Solo per ammirare queste 3 bellezze vi suggerisco di dedicarci un giorno.

Il Friuli a tavola

Non si può parlare di Friuli senza parlare di cibo. Andare in Friuli vuol dire ritornare a casa con almeno qualche chilo in più. Tralasciamo il capitolo vini, dico solo di recarsi nel Collio friulano e passare più cantine per assaggiare i loro prodotti. Parlando di piatti tipici invece non si può non assaggiare il Frico, un piatto a base di formaggio e patate; i Cjarsons, dei “ravioli” serviti anche come dolci ma del quale nessuno vi dirà la propria ricetta; il prosciutto di Sauris e quello di San Daniele, due tra i crudi più buoni d ‘Italia; la selvaggina tipo capriolo e cinghiale, se siete amanti della carne.

Frico

Verdetto

Il Friuli è una regione che non delude. Sia dal punto di vista culinario che dal punto di vista storico, culturale e naturalistico. La regione non è spesso così considerata. Io dico invece: fate il primo passo e venite a visitare il Friuli. Spero con questo viaggio virtuale di avervi fatto venir voglia di visitare questa magnifica terra.

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