Il Cammino di San Cristoforo è un suggestivo itinerario di 150 km nel cuore del Friuli Venezia Giulia. Suddiviso in 9 tappe, questo percorso attraversa borghi storici, chiese medievali, boschi e vigneti, offrendo un’esperienza unica tra natura incontaminata e cultura. Dedicato a San Cristoforo, il santo protettore dei viandanti, è un cammino perfetto per chi cerca un’immersione tra storia, arte e tradizione.
Quando ho ricevuto l’invito da parte di Montagna Leader per partecipare a questo cammino, sapevo che mi attendeva un’esperienza unica, un viaggio non solo attraverso luoghi che non conoscevo, ma anche e soprattutto un viaggio interiore per riscoprire me stesso. Ogni passo sarebbe stato un dialogo tra la mia anima e la natura circostante, arricchito dagli incontri con gli altri camminatori del gruppo, compagni di viaggio con storie da condividere, con i quali avrei intrecciato percorsi e vissuto insieme questa avventura.
- Prima Tappa: Stevenà di Caneva – Polcenigo (16 km)
- Seconda Tappa: Da Polcenigo ad Aviano (16 Km)
- Terza Tappa: Da Aviano a Malnisio (23 Km)
- Quarta Tappa: Da Malnisio a Maniago (9 Km)
- Quinta Tappa: Da Maniago a Meduno (18Km)
- Sesta Tappa: Da Meduno a Paludea (15Km)
- Settima Tappa: Da Paludea a Anduis (14 Km)
- Ottava Tappa: Da Anduis a Valeriano (13 Km)
- Nona Tappa: Da Valeriano a Spilimbergo (9 Km)
- Riflessioni Finali
Prima Tappa: Stevenà di Caneva – Polcenigo (16 km)
Il mio viaggio è iniziato nel suggestivo borgo di Stevenà di Caneva, un paese che trasmette fin da subito un senso di pace e tranquillità. Qui ho incontrato gli altri partecipanti del gruppo, una decina, e la guida Giulio che ci avrebbe accompagnati in questa avventura.

La prima parte della tappa si sviluppa in paese per poi salire al Castello di Caneva, posto in posizione strategica al confine occidentale del Friuli. Questo castello fu edificato in un’epoca imprecisata: i primi documenti in merito attestano che nel 1034 venne concesso dall’imperatore Corrado II al Patriarca di Aquileia, Popone. Da qui si gode di un panorama mozzafiato sulla pianura circostante e nelle giornate limpide si può vedere addirittura il mare. Un ottimo posto per concedersi una pausa, riempire le borracce di acqua e scattare qualche foto ricordo.



Il cammino prosegue poi attraverso un tratto di bosco per passare di fronte all’azienda agricola Rive Col de Fer, azienda a gestione famigliare dove si possono assaggiare i vini da loro prodotti, come il buonissimo Verdiso. Entra nel cortile e chiedi se possibile fare un assaggio di vini o visita guidata alle cantine.

Si passa poi per il paese di Sarone dove consiglio di prendere i panini al bar di fronte alla chiesa (chiude alle 13.30) e per bere un caffè.
Dopo un’ora di cammino si arriva a Palù di Livenza, un sito archeologico di grande importanza e patrimonio Unesco, con insediamenti palafitticoli che risalgono addirittura al 5000 a.C. Dagli scavi effettuati sono emerse tre diverse tipologie di strutture palafitticole che testimoniano un insediamento del luogo fino al Neolitico recente. Molteplici i materiali ritrovati, dagli oggetti e strumenti in pietra a quelli in ceramica (i reperti archeologici rinvenuti nel sito sono attualmente conservati nel Museo Archeologico del Friuli Occidentale).



Si attraversa poi il Parco Rurale Naturalistico di San Floriano, un’oasi verde di pace attraversato dal fiume Livenza, per poi arrivare al Santuario della Santissima a Polcenigo. Da qui si può vedere dove nasce il fiume Livenza, alla sorgente del Gorgazzo posta ad un’altitudine di soli 50 metri sul livello del mare.

Ecco un breve video della zona:
Arrivati a Polcenigo, un borgo che fa parte dei “Borghi più belli d’Italia”, siamo stati accolti dalla sua atmosfera senza tempo. Ci sono tante cose da vedere a Polcenigo in un giorno un borgo che racconta storie di un passato nobile, fatto di architettura medievale, rinascimentale e veneziana, che si fondono in un perfetto equilibrio con il presente, attirando visitatori da ogni dove. Bella e accogliente la pizza centrale, con la sua fontana, il fiume e le panchine dove trovare riposo.
Per una pausa caffè c’è un bar di fronte alla piazza e una gelateria con uno dei gelati più buoni della regione.




Scarica la traccia della prima tappa del Cammino di San Cristoforo qui.
Seconda Tappa: Da Polcenigo ad Aviano (16 Km)
La seconda tappa del Cammino Pedemontano Giallo si snoda tra Polcenigo e Aviano, offrendoci una giornata di cammino immersa nella natura e nella quiete di borghi storici. Lasciando Polcenigo alle spalle, ci dirigiamo verso il Sentiero Naturalistico Gor: il sentiero, ben tenuto, si snoda completamente in mezzo alla natura e si attraversano ponti e passatoie in legno, piccoli ruscelli e pozze di acqua. Molto bello anche per i bambini o per chi percorre il sentiero con i cani.



Continuando a seguire il cammino si sale verso la Chiesa di Santa Lucia di Budoia, arroccata su un colle che domina la pianura. Scendendo dal monte si passa per il piccolo paese di Budoia, noto per le sue tipiche case di sassi, che sembrano custodire le storie di un tempo passato. Bella la chiesa di Sant’Andrea Apostolo in centro paese.

Consiglio di prendere qui i panini nell’alimentari del paese (che serve prodotti tipici) e riempire le borracce alla fontana della piazza prima di continuare il cammino.

Proseguendo poi il cammino si arriva al Castel d’Aviano, sospeso tra storia e modernità. Qui, gli echi delle antiche fortificazioni medievali ci fanno immergere in un’altra epoca, in cui le mura non servivano solo a difendere, ma anche a offrire uno sguardo privilegiato sul territorio circostante. La piazza di Castel d’Aviano, con la sua aria nostalgica e tranquilla, ci invita a fermarci per una pausa.

Merita una visita anche la Parrocchia Santa Maria e Giuliana prima di continuare il cammino verso Aviano.


Il cammino costeggia poi il campo da golf di Aviano per arrivare alla piazza centrale di Aviano, dove la tappa di oggi si conclude. Il pub pizzeria che si trova in piazza ad Aviano ha prezzi più alti della norma, ma con birre di qualità.


E non dimenticarti di timbrare il Credenziale del Cammino.

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Terza Tappa: Da Aviano a Malnisio (23 Km)
La terza tappa del Cammino Pedemontano Giallo inizia con l’addio al centro storico di Aviano, dove il Duomo di San Zenone ci saluta con la sua imponenza e le sue opere pittoriche preziose. Lasciato il cuore del paese, ci dirigiamo nuovamente verso le alture della Pedemontana, pronti a immergerci ancora una volta nella quiete dei boschi.
Attraverso un breve sentiero tra gli alberi, raggiungiamo il Colle San Giorgio, un luogo di pace dominato da un vasto prato verde e dalla piccola chiesa dedicata a San Giorgio. Questo punto panoramico regala, manco a dirlo, una vista mozzafiato: da un lato, le maestose Prealpi Carniche, dall’altro, la distesa infinita della pianura friulana.


Continuando a seguire le indicazioni lungo il sentiero, e quelle sulla app del Cammino di San Cristoforo, molto utile, saliamo verso il Santuario della Madonna del Monte che domina tutta la pianura sottostante. La vista da qui lascia a bocca aperta, un panorama che si estende verso l’orizzonte, offrendo momenti preziosi per riposo e, perché no, contemplazione. Secondo la tradizione il Santuario sorge nel luogo in cui nell’anno 1510 il contadino Antonio Zampara ebbe in apparizione la Madonna. Il Santuario fu consacrato nel 1615 e reso più armonioso nei primi anni del ‘900 dall’architetto Rinaldo di Venezia.




Da Marsure, il cammino continua tra colline verdeggianti, campi coltivati e piccoli boschetti. Questo tratto, che ci porta tra Giais e Grizzo, ricorda un paesaggio rurale d’altri tempi: ogni dettaglio, dai muretti a secco ai vecchi casolari, sembra raccontare una storia di semplicità e armonia con la terra. Qui, la dimensione autentica del Friuli emerge in tutta la sua poesia, offrendo uno scenario perfetto per la riflessione personale.
Fermati a vedere la Chiesetta di Santa Caterina d’Alessandria a Marsure, piccola chiesetta risalente al 1400.

Infine, il nostro cammino ci porta Malnisio, il punto di arrivo della tappa. Consiglio la visita alla ex Centrale idroelettrica “Antonio Pitter” a Malnisio, splendido esempio di architettura industriale dei primi del Novecento. Al suo interno è possibile vedere le turbine, gli alternatori, i macchinari originali, perfettamente conservati, che raccontano la straordinaria avventura tecnologica che ha trasformato il torrente Cellina in fonte energetica.



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Quarta Tappa: Da Malnisio a Maniago (9 Km)
La quarta tappa del Cammino Pedemontano Giallo inizia a Malnisio e conduce fino a Maniago, attraverso un affascinante percorso che alterna pianura e montagna, ricco di sorprese naturali e culturali.
Il cammino continua verso il borgo di Montereale Valcellina, dove è impossibile non fermarsi a visitare la bellissima Chiesa di San Rocco, dedicata al santo protettore dei viandanti e dei pellegrini. La chiesa è sempre aperta, e i suoi affreschi colorati invitano a una breve sosta per contemplare la storia e la spiritualità del luogo.


Proseguendo, il paesaggio cambia rapidamente, e dove la pianura si interrompe bruscamente lasciando spazio alle montagne, il cammino regala una vista spettacolare: un ponte che attraversa le acque del fiume Cellina, trattenute dalla suggestiva diga di Ravedis. Le acque, con tonalità smeraldo e turchesi, sono un incanto per gli occhi, creando un momento di pace e meraviglia. Da questo punto, il sentiero si inerpica lungo un tracciato CAI, offrendo panorami mozzafiato.

Una volta in quota, la vista si apre sulla vasta pianura dei Magredi, una steppa alluvionale formata dalle ghiaie del Cellina. Questo ambiente unico, raro nel nord Italia, è un vero tesoro naturale, che si estende all’orizzonte, affascinando con la sua biodiversità e il suo paesaggio incontaminato.
Attraversando boschi rigogliosi e sentieri immersi nel verde, il cammino scende dolcemente verso Maniago, conosciuta come la “Città dei Coltelli”. Consiglio vivamente la visita al Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie di Maniago; il museo racconta la storia secolare della produzione di coltelli e utensili da taglio, che ha reso Maniago celebre in tutto il mondo. Attraverso esposizioni di strumenti, manufatti e antiche macchine da lavoro, il museo offre uno sguardo approfondito sull’evoluzione dell’arte fabbrile, evidenziando l’eccellenza artigianale che caratterizza il territorio. È un viaggio nel passato, che permette di comprendere l’importanza di questa tradizione per l’economia e la cultura locale.




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Quinta Tappa: Da Maniago a Meduno (18Km)
Dopo aver esplorato la storica Maniago, il cammino prosegue verso la Val Colvera, una valle che sembra appartenere a un altro mondo. Questa parte del percorso si trasforma in un’esperienza unica, specialmente nei mesi di tarda primavera o inizio autunno, quando la valle si riempie di una luce magica. I boschi rigogliosi e i piccoli borghi che punteggiano il paesaggio ricordano un luogo incantato, dove antiche leggende parlano di spiriti della natura, come le agane, esseri mitologici legati alle acque, presenti in molte culture locali.


La strada inizia a salire lentamente, con curve sinuose che si arrampicano sulla montagna, conducendoci sempre più in alto, lontano dal frastuono della vita moderna. Dopo questa salita tutto sommato agevole, attraverso la valle, si arriva a Poffabro, uno dei Borghi più belli d’Italia. Qui, ogni angolo del paese sembra essere stato studiato con cura: dalle aiuole curate, ai ballatoi decorati con fiori, fino alle antiche facciate delle case in pietra. Vagare senza meta tra i vicoli stretti di Poffabro è un’esperienza che consiglio di fare, senza fretta, respirando l’aria pura di questa valle. Fermatevi per un panino all’alimentari TaliMarket che si trova all’inizio del paese, dove troverete prodotti locali da gustare nel patio adiacente il minimarket, attrezzato con tavolini e sedie per i clienti.

Dopo Poffabro, il cammino continua verso un altro bellissimo borgo della Val Colvera: Frisanco. Simile per struttura Poffabro, Frisanco ha però un fascino tutto suo, con i suoi vicoli stretti e le case di pietra che si aprono improvvisamente su prati e viste panoramiche sulle montagne. Bella la Fontana delle Agane al centro del paese e la mostra “Da li Mans di Carlin” che espone costruzioni e diversi oggetti in scala 1:10, che raffigurano e descrivono le attività svolte storicamente in Val Colvera, riprodotte da Carlin, un anziano artigiano della vallata che impiegò quarant’anni della sua vita per creare queste incantevoli miniature.

In molti mi chiedono che scarpe ho usato in questo cammino: si tratta delle Columbia KONOS TRS OUTDRY, ottime, comode, mai mal di piedi a fine tappa, totalmente impermeabili e leggere. Consigliate vivamente per coloro che sono alla ricerca di una scarpe per fare escursioni a piedi, cammini o camminate lunghe nei parchi o in città.
Dopo questa piccola parentesi, il cammino prosegue verso Valdestali, attraversando tratti boscosi e isolati, fino a incontrare la borgata di Preplans. Questo piccolo borgo rappresenta il simbolo di una rinascita: molti di coloro che un tempo abbandonarono queste terre per cercare fortuna altrove stanno ora ritornando, attratti dalla pace e dalla bellezza incontaminata di questi luoghi. Preplans è un esempio di come la natura e la tradizione possano offrire rifugio a chi cerca un’esistenza più semplice e autentica.
Superato il fiume Meduna, la tappa si conclude a Meduno, un tranquillo paese che segna la fine di questo tratto di cammino, più impegnativo rispetto alle prime tappe, ma straordinariamente affascinante.
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Sesta Tappa: Da Meduno a Paludea (15Km)
Dopo aver lasciato il borgo di Meduno, il cammino riprende verso la pianura, regalando una vista mozzafiato su colline e montagne che si stagliano all’orizzonte. Tra queste, il Monte Valinis, noto in tutto il mondo come punto di riferimento per gli appassionati di deltaplano e parapendio. Qui si possono vedere rapaci come grifoni, aquile, falchi, nibbi, gheppi, sparvieri e poiane, simboli di libertà che accompagnano il nostro percorso.
Scendendo lungo il cammino, si scorgono i resti del castello medievale di Toppo, borgo inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”. Immerso tra vicoli silenziosi e corti antiche, Toppo nasconde tesori storici e architettonici, offrendo un viaggio nel tempo. Prima di arrivare al prossimo centro abitato, il panorama si apre su un gruppo di colli isolati, che appaiono come sassi giganti appoggiati sulla pianura, un’immagine surreale che invita alla contemplazione.



Continuando attraverso la tranquillità rurale, il cammino ci porta a Travesio, un piccolo paese dove il tempo sembra essersi fermato. Qui, si può visitare la splendida Pieve di San Pietro Apostolo, con i suoi affreschi del Pordenone e le sculture del Pilacorte, che raccontano la storia artistica e spirituale di questa terra.
Oltrepassato il borgo e il torrente Cosa, che scorre dalle montagne alla sinistra, il cammino riprende a salire dolcemente attraverso boschi fitti, avvolgendoci in una quiete naturale. La meta successiva è Vigna, frazione di Castelnovo del Friuli, noto come il “paese labirinto” per le sue oltre 30 borgate. Consiglio una visita a Villa Sulis, edificio tardo rinascimentale perfettamente ristrutturato. Dal 2018, al suo interno, è esposta una raccolta archeologica con le ceramiche rinvenute tra gli anni Settanta e Ottanta nella zona del colle dei Crûz, non lontano dalla Madonna dello Zucco: dagli scavi sono emersi oltre cinquemila frammenti, che rappresentano una parte di quanto presente sul posto e che si possono datare tra la metà e la fine del XVI secolo. Per orari di apertura clicca qui.

Da villa Sulis si sale per altri 20 minuti per arriva ad un altro castello medievale e la chiesa di San Nicolò, da cui si gode una vista spettacolare sulla pianura appena attraversata e su quella che ci attende nei prossimi giorni.

L’ultimo tratto del percorso ci conduce a Paludea, dove il cammino incrocia nuovamente le acque del torrente Cosa, chiudendo una giornata di cammino immersa tra storia, natura e borghi dall’atmosfera senza tempo.
Scarica la traccia della Sesta Tappa del Cammino di San Cristoforo qui.
Settima Tappa: Da Paludea a Anduis (14 Km)
Questa settima tappa è un susseguirsi di salite e discese, che attraversa boschi ombrosi e antiche borgate dimenticate dal tempo. Uscendo da Paludea, il cammino si immerge in un paesaggio di quiete e natura, conducendo verso Celante di Castelnuovo, un piccolo borgo che sembra dormire tra le colline circostanti. Da qui, il sentiero si inerpica fino a Clauzetto, noto come il “balcone del Friuli”, per la sua vista panoramica che, nelle giornate limpide, si spinge fino al mare Adriatico.
Clauzetto è conosciuto anche per le sue fontane storiche, 16 in totale, sparse per il paese ognuna con la sua storia. Le trovate tutte e 16 in questo post.




Oltre alla meraviglia dei paesaggi naturali, Clauzetto è anche un importante centro di pellegrinaggio, grazie alla chiesa di San Giacomo, che dal 1700 richiama fedeli persino dai paesi del centro Europa. Qui, i pellegrini venivano per pregare di fronte alla reliquia del preziosissimo sangue di Gesù Cristo, a cui sono attribuiti poteri miracolosi.
Consiglio di fermarti per un panino, un bicchiere di vino ed un dolce alla Bottega di Zoe di Pino e Annamaria che servono prodotti stagionali, a chilometro zero e prodotti biologici.

Dopo una sosta spirituale, il cammino ti riporta nel cuore del bosco, dove si incontra una perla nascosta: l’antica pieve di San Martino. Con i suoi affreschi delicati e l’altare del maestro Pilacorte, la pieve racconta storie di scambi culturali e di viaggi che legano questa terra a paesi lontani, testimoniando l’incessante movimento dell’essere umano.
Proseguendo il cammino, si raggiunge il borgo di Vito d’Asio, paese natale del personaggio letterario Jacopo Ortis, un luogo caratterizzato dalle sue case in pietra e dalle stradine selciate, che mantengono intatta l’atmosfera di un tempo. L’ultima parte del cammino ti conduce nuovamente in montagna, dove la vista si apre ancora una volta su un paesaggio generoso, capace di riempire lo spirito di serenità e meraviglia.
Scarica la traccia della Settima Tappa del Cammino di San Cristoforo qui.
Ottava Tappa: Da Anduis a Valeriano (13 Km)
La discesa verso la pianura comincia, attraversando un paesaggio selvaggio modellato dai fiumi e torrenti incontrati lungo il cammino. Il percorso si snoda accanto al torrente Arzino, le cui acque color smeraldo scorrono tra anse e piccole spiagge, diventate col tempo luoghi di ristoro e balneazione. Basta uno sguardo per capire il perché: l’acqua cristallina, i boschi rigogliosi e le rocce creano uno scrigno naturale di rara bellezza.
Proseguendo il cammino si arriva a Pinzano al Tagliamento, un borgo da cui si può godere di una vista eccezionale su uno dei pochi fiumi selvaggi rimasti in Europa: il Tagliamento. Qui, il fiume scorre ancora nel suo alveo originario, un fenomeno raro e prezioso che rende questo paesaggio unico in tutta Europa.
A Pinzano al Tagliamento si può visitare il Castello anche se oggi si possono vedere solo alcune arcate e tratti della cinta muraria. Il castello merita una visita sopratutto per il panorama spettacolare che si apre sul Tagliamento, sul Monte di Ragogna, sul Colle Pion e sulle Prealpi Carniche. Nell’area vi sono anche due piccole aree picnic per una pausa pranzo al sacco.

Altro punto panoramico e sito d’interesse per i visitatori a Pinzano è il Sacrario Germanico che si trova sul Colle Pion, alle porte del paese. Questa struttura fu voluta da Hitler ma non fu mai terminata.

Dopo aver assaporato la bellezza di questi luoghi, il cammino riprende, scendendo nuovamente ai piedi delle colline. Si attraversano boschi intervallati da piccoli ruscelli, fino a giungere a Valeriano, una tranquilla meta che segna la fine di una tappa ricca di panorami selvaggi e momenti di quiete. Qui, il paesaggio si addolcisce, offrendo una conclusione perfetta a una giornata trascorsa tra le meraviglie naturali del Friuli.
Scarica la traccia dell’Ottava Tappa del Cammino di San Cristoforo qui.
Nona Tappa: Da Valeriano a Spilimbergo (9 Km)
Questa ultima tappa del Cammino Pedemontano Giallo è breve e tranquilla, una discesa che invita a riflettere sul viaggio compiuto e a godere dei tesori nascosti lungo il percorso. A Valeriano, ti consiglio di fermarti per due motivi: il primo è legato ai vini autoctoni della zona, riscoperti e valorizzati solo negli ultimi decenni. Qui, il legame tra l’uomo e la terra si esprime nei sapori unici di questi vini, da gustare direttamente sul territorio che li ha generati.
Il secondo motivo per cui Valeriano merita una sosta è la Chiesa dei Battuti, facilmente riconoscibile per l’imponente affresco di San Cristoforo che adorna l’esterno. Entrando, potrai ammirare una serie di affreschi rinascimentali del maestro Giovanni Antonio de Sacchis, meglio conosciuto come il Pordenone, un’opera d’arte che riempie lo spirito di meraviglia.


Dopo questa sosta, il cammino riprende dolcemente in discesa, abbracciato dalla quiete rurale e seguendo il corso del Tagliamento, fino a giungere a Spilimbergo, conosciuta come la “città del mosaico”. Qui, la Scuola Mosaicisti del Friuli, di fama internazionale, ha dato alla città il prestigio artistico che la contraddistingue.




Una volta concluso il percorso, ti consiglio di passeggiare tra le antiche strade di Spilimbergo, ammirando le vestigia medievali e rinascimentali che raccontano la storia di un’epoca fiorente, quando la città era un importante crocevia di commerci e cultura.

Scarica la traccia della Nona Tappa del Cammino di San Cristoforo qui.
Riflessioni Finali
Dopo giorni passati a camminare tra paesaggi mozzafiato, borghi senza tempo e luoghi intrisi di storia, il Cammino di San Cristoforo si è rivelato un’esperienza straordinaria. Non solo ho scoperto angoli di Friuli Venezia Giulia che non conoscevo, ma ho anche vissuto momenti di perfetta armonia con me stesso e con la natura. Ogni passo di questo cammino è stato un’occasione di riflessione e connessione, arricchito dalla compagnia di altri camminatori, con cui ho condiviso racconti, riflessioni e tanti momenti di gioia.
Ho visto luoghi che custodiscono una bellezza unica, fatta di semplicità e autenticità, e che resteranno impressi nella mia memoria. So già che questo cammino non sarà l’ultimo: tornerò sicuramente per ritrovare quei sentieri, quelle atmosfere e, perché no, quei compagni di viaggio che hanno reso questa avventura davvero indimenticabile.


Fondatore e autore di NonSoloTuristi.it e ThinkingNomads.com.
110 nazioni visitate in 5 continenti. Negli ultimi 6 anni in viaggio per il mondo con mia moglie Felicity e le nostre due bambine. Instagram @viaggiatori