Non tutti lo sanno, ma Minorca è una delle isole del Mediterraneo che presenta la maggiore concentrazione per metro quadro di patrimonio archeologico.
Chi decide di visitare questa isola, nota ai più soprattutto per le meravigliose spiagge, il buon cibo e la natura, rimarrà stupito di fronte all’incredibile ricchezza di reperti risalenti alla preistoria, dall’età del ferro fino all’arrivo dei romani.
A noi Minorca era piaciuta molto e per questo abbiamo pensato bene di consigliarla non solo per le sue bellissime spiagge ma anche per l’aspetto archeologico che in pochi conoscono.
Le costruzioni più caratteristiche a Minorca sono:
- talaiot: torri a forma di cono, punti strategici di vedetta;
- navetes: monumenti funerari risalenti all’età del Bronzo a forma di ferro di cavallo composti da grandi blocchi di pietra finemente tagliati;
- taules: datati intorno al 400 a.C., sono monoliti a forma di “T”. A differenza dei talaioti che si trovano in altri luoghi come Maiorca, i taulas sono qualcosa di unico e tipico dell’isola di Minorca. Le sue funzioni sono ancora incerte: secondo alcuni storici si tratta di un altare su cui venivano fatte offerte e sacrifici, mentre altri studiosi sostengono fossero pilastri centrali di una costruzione. La teoria più diffusa li considera uno spazio rituale in cui la taula sarebbe stata il simbolo dell’adorazione di un dio pagano.
Di seguito vi consigliamo 5 siti archeologici a Minorca che i curiosi e gli appassionati di storia non possono di certo lasciarsi sfuggire.
1- Naveta d’es Tudons
Considerato il monumento funerario di epoca preistorica più emblematico di Minorca, la Naveta d’es Tudons è divenuto anche il più visitato dell’isola grazie alla sua bellezza e al buono stato di conservazione.
Situato ai confini di Ciutadella, il nome “naveta” deriva dalla forma di nave che la caratterizza: gli abitanti dell’isola sono soliti considerarla come una barca rovesciata con la chiglia rivolta verso il cielo.
È caratterizzato da una piccola porta con architrave dalla quale si accede ad una piccola anticamera e da qui alla camera superiore e a quella inferiore.
Al suo interno sono stati trovati resti di 100 abitanti dell’isola e oggetti che facevano parte dei loro corredi funebri come braccialetti di bronzo e punta di una lancia.
Negli anni ’60 si è realizzato il restauro. Questo monumento privato è considerato oggi un Monumento Storico-Artistico (1931) ed è inserito tra le opere candidate a sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
2 – Torralba d’en Salort
Un vero e proprio villaggio talaiotico che si è conservato nel tempo con due talaiot, una sala ipostila, i resti delle abitazioni e un’area con la taula meglio conservata di tutta l’isola di Minorca. Con la sua pianta a ferro di cavallo, Torralba d’en Salort veniva utilizzato per i rituali religiosi per favorire la fertilità dei campi, del bestiame e della gente.
Piccoli animali come pecore, capre e maiali venivano offerti alla divinità e raffigurati sulla taula che si compone di due blocchi di pietra liscia che raggiungono un’altezza di 5 metri: alla sua sinistra si trova un altare dove è stata ritrovata una statua di bronzo raffigurante un toro e due statue di terracotta rappresentanti la dea Demetra, reperti che testimoniano come questo luogo fosse un centro di culto delle divinità legate alla fertilità.
3 – Necropoli Cala Morell
La necropoli Cala Morell è uno dei luoghi di epoca preistorica più emblematici di Minorca: situato nella costa nord, ai confini con Ciutadella, consiste in grotte scavate nella roccia, alcune delle quali presentano motivi architettonici classici sulla facciata.
Le prime tombe risalgono al 2000-1800 circa a.C.: due piccoli ipogei con un corridoio in pietra dentro i quali sono stati ritrovati oggetti funerari, come resti di ceramica.
Alcune delle grotte funebri erano dotate di una sorta di atrio dove si offriva il cibo in recipienti di ceramica affinché le anime avessero sostentamento nel loro viaggio. È l’ipogeo più grande (tra i 120 e 170 m2) e fa parte delle strutture per le sepolture collettive.
Di particolare importanza è l’ipogeo numero 4 che presenta una facciata scolpita con elementi architettonici di influenza etrusca e punica. Dal 1985 la necropoli Cala Morell è annoverata come Bene di Interesse Culturale.
4 – Les pedreres de s’hostal
Sorprenderà la bellezza di questa antica cava di arenaria trasformata grazie all’associazione Líthica in un incredibile paesaggio scolpito.
Ad un chilometro di distanza da Ciutadella, in questo luogo convivono risultati dell’estrazione meccanica e manuale con labirintici edifici in pietra ed un grande giardino tutto da visitare.
Da non perdere gli interessanti appuntamenti culturali, tra cui concerti, festival e mostre, che vengono organizzati durante l’anno.
5 – Talaiot de Trepucó e Talaiot d’en Galmés
Due tesori di epoca preistorica che si trovano sull’isola di Minorca e che aspirano alla candidatura di Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Il villaggio preistorico di Trepucó è uno dei più grandi situato ad est dell’isola e un tempo fu un vero e proprio centro di potere.
Quello che sappiamo è che i suoi edifici si estendevano su un’area di 5 ettari e che intorno al V secolo a.C. era circondato da un muro ciclopico ed ogni sezione era difesa da torri quadrate.
Conservato ancora oggi è il Santuario di Taula e l’imponente talaiot centrale con un diametro di più di 26 m e un’altezza di oltre 8 m: dal 1931 è considerato Monumento Storico Nazionale.
Un’altra delle rovine più spettacolari di Minorca è il villaggio talaiotico di Torre d’en Galmés, acquistato negli anni ’70 dal Ministero della Cultura che si estende per oltre 6 ettari raggiungendo un’altezza della quale si staglia una vista ampia della terra circostante e la costa meridionale di Minorca.
Il villaggio è particolarmente noto per la sua interessante serie di abitazioni del periodo post-talaiotico (550-123 a.C.) che presentano una struttura circolare attorno ad un cortile centrale che si apre su diverse stanze adibite agli usi più vari (magazzini, stanze per il riposo, laboratori e cucine).
Fondatore e autore di NonSoloTuristi.it e ThinkingNomads.com.
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