Per comprendere la complessa e variegata società del Libano di oggi è necessario scavare nella sua storia. E ci sono poche storie in Libano più antiche di quelle che hanno inizio a Biblo.
Divenuta una delle principali destinazioni turistiche del Paese in virtù delle straordinarie testimonianze storiche che ospita, si ritiene che Biblo abbia visto i primi insediamenti stabilirsi tra i 9000 e i 7000 anni prima della nascita di Cristo. Lo storico fenicio Sanchuniathon, i cui scritti risalgono a prima della Guerra di Troia, racconta come la città sia stata edificata dal titano Crono in persona per essere la prima città dei Fenici. Oggi Biblo è considerata la città abitata più antica al mondo.
Il nome Biblo è di origine greca (Byblos). Il nome in arabo è Jubayl che deriva dal canaanita Gubal usato durante l’Età del Bronzo, che a sua volta è una combinazione delle parole gb (“fonte” o “origine”) e El, il nome della suprema divinità dell’antico panteon della città.
Il delicato equilibrio su cui si regge la società libanese – suddivisa in numerosi gruppi religiosi, tra cui i principali sono i cattolici maroniti e i musulmani sciiti e sunniti – è rispecchiato anche dalle vicissitudini di Biblo. Nel XIII secolo i governanti mammalucchi cacciarono dalla città la popolazione sciita, di cui oggi sopravvive solo una piccola minoranza insieme alla maggioranza maronita.
Le civiltà che hanno attraversata la città hanno lasciato una dopo l’altra testimonianze indelebili del loro passaggio. Molte di queste erano sommerse dai detriti che hanno modificato il profilo della linea costiera nei secoli. I primi scavi furono intrapresi dai francesi negli anni Venti e proseguirono per quarant’anni, facendo emergere fortezze medievali edificate dai crociati, teatri romani e sepolcri fenici. Intanto il Paese, consegnato con un mandato alla Francia insieme alle altre provincia della Grande Siria in seguito alla dissoluzione dell’Impero Ottomano, prosperava e anche dopo l’indipendenza ottenuta nel 1943 diventava un riferimento essenziale non solo per le relazioni diplomatiche dei paesi occidentali, ma anche per il turismo europeo e americano in Medio Oriente.
Nel 1975 la guerra civile scosse il Libano, drammatica espressione delle tensioni tra i gruppi religiosi al governo che le inferenze straniere avevano alimentato per anni. Poi arrivò l’invasione di Israele che voleva usare il Libano come stato cuscinetto contro le incursioni dell’artiglieria palestinese. Oggi gli scontri sono cessati, ma il Paese continua a subire l’influenza delle crisi che lo circondano, in particolare da parte di Siria e Palestina, e alla fine di giugno si sono registrati tre attacchi suicida intorno alla capitale.
Nel 2006 il porto e le mura di Biblo erano state gravemente danneggiate dagli scontri, ma negli ultimi anni la città è riuscita a riemergere quale meta turistica di grande rilievo. Il sito archeologico, circondato dalle antiche mura medievali, comprende gli antichi templi fenici, il castello edificato dai crociati e la Moschea di Abdul Majid. Intorno, il quartiere storico e i suk sono un susseguirsi di ristoranti, bar, negozi di souvenir e boutique di antiquariato tra cui fare acquisti, rifocillarsi o semplicemente passeggiare pigramente circondati dall’aurea di antico splendore di questa città sopravvissuta all’incedere dei millenni.
Laureato in Giornalismo, il mio limbo professionale mi ha portato dagli uffici stampa alla carta stampata, per poi approdare al variopinto mondo della comunicazione digitale. Ho vissuto a Verona, Zurigo, Londra, Città del Capo, Mumbai e Casablanca. Odio volare, amo lo jodel e da grande voglio fare l’astronauta.