Cairo, una città in fermento – Ultima tappa del giro del mondo

Quando arrivate al Cairo visitate subito piazza Tahrir. Non vi sorprenderà: ad eccezione di quello del Museo Egizio, i palazzi sono brutti e la grande rotonda centrale è spoglia e grigia.

Eppure questo luogo è stato il cuore della rivoluzione del più grande paese del Medio Oriente, l’Egitto. Spesso luoghi storici importanti non hanno quella simbologia che un visitatore si aspetta, ma portano con sé eventi di portata immensa. Lo scenario politico in Egitto è in divenire (il secondo turno delle presidenziali è tra 3 settimane) e quindi questa piazza potrebbe tornare ad essere un luogo centrale per la determinazione delle parti politiche del paese.

Quando arrivo si stanno concludendo le operazioni di voto per il primo turno dell’elezione del nuovo presidente. Ovunque c’è elettricità nell’aria. Intorno i palazzi ministeriali sono blindati dietro barricate alte sei metri con filo spinato e soldati in assetto da guerra.

Il Museo Egizio è chiuso, ma se venite al Cairo non perdetevi la sua sorprendente collezione di artefatti, mummie e sarcofaghi: dai reperti della tomba di Tutankhamon ai resti di Ramses III. Osservatene lo stile: l’arte egizia è rimasta immutata per più di 1000 anni. «Noi abbiamo per la prima volta un voto libero dai tempi dei faraoni», racconta Tareq M,. giovane studente universitario. Considerata l’immutabilità di queste terre, si tratta veramente di una grande svolta democratica!

Il candidato della fratellanza islamica (favorito al secondo turno), Mohammad Mursi, ha raccolto tantissimi voti nelle provincie e periferie del Cairo ma soprattutto nella bellissima area nota come la Cairo Islamica, il cui cuore è l’imponente moschea Al-Arharm che sorge nelle vicinanze del suq Khan al-Khalil. Toglietevi le scarpe ed ammirate uno dei luoghi più sacri dell’Egitto.

Se proprio non potete evitare papiri e praphernalia a tema egizio spendete del tempo nel mercato, inondato di spezie, tabacco e agnello grigliato.

Da lì con un taxi si arriva velocemente alla Cittadella. Attenzione che durante i festivi e il venerdì può essere chiusa. Date un occhio anche alla moschea di Nasr Hassan, costruita a partire dal 1356, un edificio poderoso lungo 150 metri ed alto 36.

Occhio al minareto: è già caduto due volte negli ultimi 700 anni! Da Midan Salah ad-Din perdetevi nelle viette a sud della moschea per dare un occhio a mercatini, vecchie madrasas nascoste, vie sudice di spazzatura, venditori ambulanti ed artigiani. Questo è l’Egitto!

Ahmed Shafiq, il candidato filo-Mubarak è ben visto dalla sponda sinistra del Nilo, quella delle ville con giardino, delle mercedes bianche e delle guardie di sicurezza. Fate un giro da queste parti per cercare un ristorante italiano di qualità e vedere qualche centro commerciale, come Arabia Mall il più grande del Cairo e il secondo più grande del Medio oriente.

Molti giovani si ritrovano negli Hotel 5 stelle su entrambe le rive del Nilo. Incontro alcune figlie di ricchi militari ad una festa dell’Hilton Residencies dove risiedo, riunite intorno alla bella piscina sul Nilo che bevono succhi di frutta e ballano hit elettro pop. Minigonne inguinali e occhi sensuali, urlano a squarciagola dimenandosi, mentre amici e fidanzati maschi guardano ammassati intorno ad un unico tavolo. «Se vincono gli islamici tutto questo addio! Andremo A NY!»

Zamalek è il cuore degli intellettuali e dei giovani filo occidentali, nonché roccaforte delle ambasciate europee. Venite a cercare un ristorante tipico, un negozio di gioielli di design o una libreria di manoscritti antichi. Ma cercate anche nei nuovi centri commerciali e negli internet cafè a Downtown.

A Giza intorno alla piramidi è un trionfo di manifesti di Shafiq. «Appoggia esercito e polizia ma anche molto del personale che lavora nel turismo», racconta Sayyed Afefy. «Molti che vivono qua e che non hanno il permesso temono non potranno più lavorare all’interno delle piramidi».

Speriamo: le tombe di Cheope, Chefren e Micerino sono infatti infestate di “cammellari” e faccendieri vari che vi chiedono una mancia per vedere una tomba, per salire una scala o per fare una foto al loro dannato cammello. Rispondete sempre «La, la, shukran! (no, no, grazie) da dietro i vostri occhiali. Non guardateli, non parlateci. E se insistono urlategli «Ekras». Ovvero chiudi quella c. di bocca. Supportare il turismo locale si, rovinarvi la visita, anche no!

Andate alle 8 del mattino alle piramidi. Il turismo in Egitto è crollato dopo la rivoluzione, quindi se siete mattinieri potrebbe capitarvi di essere gli unici dentro la piramide. Vi garantisco: una sensazione potente e suggestiva.

Quando andare in Egitto? Beh, quale ragione migliore per non visitarlo che il ballottaggio delle presidenziali il prossimo 16 giugno?

Io purtroppo sarò a Rio de Janeiro per un nuovo viaggio, sempre con un partner Star Alliance. TAP. Questa volta per la Conferenza del Clima. Purtroppo però ora tocca tornare in Italia. Ma in fondo, è solo un’altra tappa in giro per il mondo!

Cliccate qui se siete pronti anche voi per fare il giro del mondo e occhio: il prossimo anno potrebbe esserci anche un concorso di Star Alliance per vincere anche voi un Round the World tour!

Dormite tranquilli all’ Hilton Cairo Zamalek.

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