Capodanno a Tokyo: cosa fare fra tradizione, riti e buona cucina

Tokyo potrebbe rivelarsi quest’anno un’interessante meta dove festeggiare il Capodanno, dal momento che si tratta di una metropoli che riesce ad unire tradizione ed innovazione, andando incontro così al gusto di molti. Non tutti forse sanno che in Giappone il Capodanno va dall’1 al 3 di gennaio, ed è un momento interamente dedicato alla famiglia e ai culti del passato, che rendono questa festa giapponese molto più intima rispetto a come la concepiamo nel resto del mondo.

Una delle componenti fondamentali del capodanno giapponese è il cibo, esaltato in particolar modo attraverso la cucina osechi, portatrice di un significato simbolico e che si assapora solo in questo periodo dell’anno. Per tradizione si mangia in famiglia, ma se siete qui in vacanza in questo periodo, potrete acquistare all’Hotel Chinzanso dei set speciali da portare via preparati dai loro chef. Dall’1 al 3 gennaio è disponibile inoltre un buffet con fusione di osechi e di cucina occidentale aperto anche a coloro che non vi soggiornano.

Un altro alimento simbolo del Giappone che si gusta alla vigilia di Capodanno è la toshikosi-soba, utilizzata per augurare lunga vita e per scacciare la cattiva sorte: all’Hotel Chinzanso troverete a pagamento un set gourmet per gli ospiti dell’hotel. Nel giardino dell’albergo c’è anche un santuario shintoista, e lo staff offre un servizio navetta per visitare i santuari shinto e templi buddhisti più importanti della città, seguendo la tradizione giapponese detta hatsumode (“prima visita dell’anno”).

Alcuni giapponesi si recano per l’occasione nei luoghi di culto indossando il kimono tradizionale, e se vorrete provare anche voi questa esperienza l’hotel Hoshinoya Tokyo ve ne dà la possibilità, offrendo tra l’1 e il 3 gennaio un servizio speciale di noleggio e vestizione con il tradizionale abito.

Questo albergo organizzerà anche molte altre attività tradizionali a tema, come la cerimonia del saké otoso, una varietà speciale con aggiunta di spezie, che si beve proprio durante i festeggiamenti del capodanno per purificarsi dai malanni dell’anno passato e aspirare ad una vita longeva, o mettendo al proprio ingresso un pino per dare il benvenuto agli spiriti benevoli.

Altro simbolo del capodanno è il riso, nella variante mochi: è possibile assistere e provare l’esperienza della cerimonia del mochitsuki (“mochi fatto in casa”) all’Hotel New Otani, che offre un pacchetto speciale per i turisti stranieri per assistere a spettacoli come la danza tradizionale dei leoni che porta buona fortuna, provare numerose altre esperienze con assistenza in inglese (come ad esempio laboratori di calligrafia) e assaggiare la cucina tradizionale osechi.

Come tutti sanno, nel paese del sol levante il sole assume naturalmente una simbologia speciale. Il 1° di gennaio, in particolare, per i giapponesi è tradizione assistere al sorgere del sole da punti panoramici, un’esperienza davvero consigliatissima, di singolare pace e misticismo. La torre simbolo di Tokyo, la Tokyo Tower, organizza per l’occasione un’apertura speciale della piattaforma di osservazione a 150 metri di altezza a partire dalle 6 del mattino, oltre a molti altri eventi dedicati al capodanno, tra cui illuminazioni speciali e attività all’interno della torre stessa.

Per gli amanti dell’arte tradizionale giapponese ukiyo-e, il Sumida Hokusai Museum, dedicato all’iconico artista Katsushika Hokusai, organizza una mostra (escluso il periodo dal 29 dicembre all’1 gennaio) che raccoglie le opere del maestro a tema “divinità”.

Il giorno 3 gennaio il museo ospita anche una rievocazione della storica kitsune-odori, la “danza della volpe”, un’antica danza tipica del periodo Edo, che si danzava a Tokyo in parata alla vigilia del capodanno con un accompagnamento musicale per le strade della città, e che l’artista Hokusai stesso ha ritratto nelle sue “Illustrazioni delle rive del fiume Sumida”.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.