Mecenati, collezionisti, semplici amanti d’arte. È difficile definire la coppia Boschi-Di Stefano. Una storia, la loro, che si intreccia con la storia dell’arte dei primi anni del Novecento. Una casa, la loro, che è stata donata al Comune di Milano ed è diventata una vera e propria galleria d’arte dove alla storia personale dei due coniugi si unisce con la storia dell’arte contemporanea italiana.

In una splendida palazzina degli anni Trenta di Piero Portaluppi, famoso architetto milanese, a pochi passi da Corso Buenos Aires a Milano si trova l’appartamento, ormai casa-museo della coppia. Ingegnere della Pirelli, lui, artista della ceramica lei, hanno dedicato la loro vita a collezionare quadri, accogliere artisti e trasformare il loro salotto in un vero e proprio palcoscenico per artisti più o meno noti.
La casa-museo è visitabile gratuitamente dal martedì alla domenica, e ospita oltre 200 opere della loro collezione. In realtà le opere erano molto di più. A quanto sembra Boschi attaccava i quadri in ogni angolo libero della casa: porte, mobili, ovviamente pareti, lasciando libere solo le finestre in modo che la luce potesse illuminare tutte queste meraviglie.

Le opere nelle varie stanze della casa, dove ancora si trovano dei pezzi di arredamento originali, sono state ricostruite secondo un criterio di successione storica. All’ingresso sono i ritratti dei due coniugi a dare il benvenuto al visitatore. Accanto a loro le ceramiche della stessa Mariaeda Di Stefano che al piano inferiore del palazzo aveva aperto un proprio laboratorio in cui si dedicava all’insegnamento e alla creazione di opere in ceramica.
Il loro estro artistico è presente anche nella sala da bagno dove non potevano mancare delle opere che campeggiano sulla vasca da bagno o sugli altri complementi d’arredo. Nella sala del Novecento italiano sono raccolte opere di Funi, Tozzi, Carrà e Casorati. Continuando in quella che era la sala degli ospiti-artisti oggi diventata Sala Sironi, c’è una monografia completa dell’artista oltre a un tavolo da pranzo sempre disegnata dallo stesso pittore.

Il salotto, che un tempo era dedicato alle feste o faceva da sala prove per gli artisti che poi si esibivano alla Scala, oggi ospita Campigli, Paresce, ma anche Savinio con l'”Annunciazione” e De Chirico con “La scuola dei gladiatori”. Storie narrano che Mariaeda si fosse recata a Parigi per comprare una pelliccia, ma che poi fosse tornata a Milano con quest’ultima tela e altri due dipinti che un collezionista ebreo stava vendendo pur di salvarle dalla razzia nazista.

Nelle altre stanze, tra cui lo studio di Boschi e della signora Di Stefano, fanno bella mostra i “Concetti Spaziali” di Lucio Fontana, ma anche alcuni celebri “Achrome” di Piero Manzoni, solo per citare i più famosi. Un viaggio incredibile nella storia e nell’arte che rivive in questa casa che i due coniugi hanno trasformato in un vero e proprio gioiello dell’arte.
Per ammirare gli altri quadri della collezione Boschi Di Stefano è possibile fare un salto al Museo Del Novecento, aperto dal dicembre del 2010 a Milano.
Siamo Tonia e Valeria ma nella blogosfera siamo Forchetta&Valigia. Una strana coppia la nostra: una precaria con esperienza, l’altra indecisa cornica. E come suggerisce il titolo del blog c’è una, anzi due grandi passioni che ci accomunano: i viaggi e il cibo!