Che cosa ci fa una ragazza di Verona dall’altra parte del mondo, nell’immensamente lontano Sudafrica? Ma forse non è questa la domanda giusta da porsi leggendo “Da un capo all’altro“, il romanzo di Federica Marchesini. Ormai tanti di noi, giovani e meno giovani, hanno accarezzato almeno per un momento il pensiero di partire verso l’orizzonte, e scoprire nuovi mondi e nuovi modi di viverli. In tanti hanno percepito quel misto di speranza e paura nel momento in cui hanno avvertito che si stava aprendo un nuovo capitolo della loro vita.
Forse una questione più attuale potrebbe essere: ora che è lì… come se la passa? Con chi condivide le sue piccole e grandi trasformazioni? Con quali occhi guarda e con che cuore pensa alla sua patria lontana e ai multiformi individui che ancora la popolano? Come viene percepita la sua italianità e come la vive lei, la cui natura giorno dopo giorno si apre ad abbracciare una nuova identità personale e culturale?

O forse è solo un gioco, un’altra profonda metafora del senso del viaggio. Che cosa importa quale sia la meta, che importanza ha dove arriveremo, a quali domande avremo risposto… è lungo il percorso che troveremo l’unica spiegazione che abbia senso, che in fondo l’importante era partire, spingersi sempre più oltre, godere degli incontri inaspettati e dei giorni di sole, delle piogge e della solitudine.
Ed è lungo le pagine del romanzo di Federica che si riscopre la gioia per l’incontro frugale, l’aneddoto di cornice, il momento di riflessione sradicato da ogni meta e conclusione preconcepita. Mentre la giovane Atena si racconta e si lascia scoprire passo dopo passo, la destinazione a cui doveva giungere e verso cui doveva accompagnare i lettori diventa una luce morbida e confusa. Un pensiero rincuorante, al più. Non certo lo scopo del viaggio.

Il racconto di Atena comincia, molto opportunamente, in un aeroporto. È qui che il mosaico di personaggi a cui attingerà la sua narrazione viene ineluttabilmente attratto, fisicamente o tramite divagazioni emozionali. Qui, dove i destini di migliaia di individui si sfiorano indelebilmente ogni ora, le immagini del suo cuore e della sua memoria tracciano confini entro cui noi, suoi interlocutori silenziosi e compagni di viaggio, individuiamo la persona che ci sta guidando attraverso la sua vita.

Con genuina curiosità e innocua naturalezza, Atena punta il dito contro se stessa e contro chi la circonda, esaminando e ipotizzando con ironia e consapevole fragilità, misurando le sue emozioni o abbandonandosi ad esse. Alla fine, dopo una lunga indagine costellata di ricordi e riflessioni, sarà la sua vita a ritrovarla e a travolgerla con l’impeto dei sentimenti.
Sarà l’inizio di un nuovo viaggio, di un nuovo capitolo della sua vita.

Scarica il primo capitolo di “Da un capo all’altro” di Federica Marchesini.

Laureato in Giornalismo, il mio limbo professionale mi ha portato dagli uffici stampa alla carta stampata, per poi approdare al variopinto mondo della comunicazione digitale. Ho vissuto a Verona, Zurigo, Londra, Città del Capo, Mumbai e Casablanca. Odio volare, amo lo jodel e da grande voglio fare l’astronauta.