Un’altra piacevole escursione sui monti che incorniciano l’incantevole Lago di Como, quasi fosse un gioiello incastonato in un prezioso diadema. Appena si giunge, lo sguardo si perde sulla scintillante distesa lacustre riassaporando le celebri parole di manzoniana memoria. Si parte da Breglia, la più montana delle frazioni del comune di Plesio in in provincia di Como, a quota 749 metri su un sentiero che tagliando i tornanti di una stradina carrozzabile asfaltata conduce ai Monti di Breglia (996 metri).
Osserviamo la rigogliosa vegetazione che celebra il suo tripudio dopo il gelido sonno invernale, rammentato da alcuni spiazzi innevati che permangono sui pendii più impervi. Inerpicandosi su sentieri alquanto tortuosi si giunge al Rifugio Menaggio dal quale si gode una vista spettacolare sul paesaggio sottostante, avvertendo una magica sensazione di sospensione fra terra e paradiso.
Finalmente arriva il momento della sosta ristoratrice in cui molti di noi, più avvezzi alle sollecitazioni del gusto, assaporano la delizia di una fumante polenta. Alcuni escursionisti, mai paghi della fatica, si dirigono al Monte Grona, dalla Forcoletta, lasciando a destra il Costone del Bregagno. Seguendo la cresta nord, a tratti esile e spettacolare, raggiungono la croce che svetta come un suggello ad un rito di purificazione effettuato con l’ascesa alla meta prefissata.
Camminando ci si inebria con il profumo dell’erba che accarezziamo con le mani, forse per ritrovare quel familiare contatto dei viandanti che hanno impresso le tracce del proprio passaggio fra fazzoletti di terra ora dimenticati. Incantevole il senso di pace che si avverte spaziando con lo sguardo sulla superficie del lago, che appare assopito e per nulla turbato dai villeggianti che nelle località turistiche l’affollano vagando senza destinazione.
Ritornando a Breglia per la partenza, ci si stupisce della presenza di eleganti villette e ci si chiede come si possa scegliere di vivere, anche per brevi periodi, in questo forzato isolamento, privi dei molteplici confort cittadini.
A noi queste fugaci immersioni in mondi rurali, sospesi a mezz’aria, restituiscono, ancora una volta, il sapore di un’antica quotidianità vissuta fra elementi ambientalistici semplici e fortemente appaganti.
Oltre alla passione per la scrittura, un modo per “viaggiare” con le parole nelle molteplici sfaccettature della realtà, mi piace dedicarmi al trekking e al cicloturismo. Ho iniziato a viaggiare a quattro mesi, quando i miei genitori si sono trasferiti dal sud a Milano per motivi di lavoro, ripetendo lo stesso percorso, ogni anno, fino alla maggiore età. Ho visitato molti stati europei organizzando meticolosamente il viaggio e documentandolo grazie alla mia inseparabile macchina fotografica.