A Ginevra, dovunque ci si volti, si resta incantati dal paesaggio naturale. La città è circondata dalle montagne, che rendono il clima sempre ventilato, disseminata di parchi verdi e curati ed abbraccia il lago. Per questo motivo, l’ideale sarebbe visitare Ginevra nelle stagioni più calde, quando non c’è pericolo di imbattersi in troppa neve e foschia e soprattutto perché è possibile praticare moltissimi sport, dal trekking alle attività in acqua.
Io, ovviamente, ci sono capitata in pieno inverno. Una volta abituatami all’aria gelida ed alla serietà che caratterizza la città – il casco in bici è obbligatorio, non mancano i gatti al guinzaglio e non pensate neanche lontanamente di non pagare il biglietto dell’autobus, anche se una corsa costa quasi 3 euro – ho comunque avuto modo di apprezzarne molti aspetti. Primi fra tutti, la tranquillità e la dimensione internazionale.
Per fare un bel giro si può partire da Boulevard George Favon, dove la domenica si tiene una piccola fiera dell’antiquariato e di altri articoli, a prezzi un po’ più accessibili di quelli astronomici della città. Lì si trova anche una sede dell’Università, all’interno di Parc des Bastions. Da quel punto non ci vuole molto a raggiungere il centro, molto grazioso, in cui si trovano anche diversi locali, con distese di tavolini all’aperto, e piccoli negozi, come le cioccolaterie.
Merita una visita il Grand Theatre, sede molto prestigiosa per gli amanti della musica classica. Proseguendo, si arriva al lago, che si può costeggiare per fare una passeggiata verso Quai Ador, che permette di osservare il panorama e fare qualche sosta nei tanti parchi adiacenti, come il Parc de la Grange. Immancabile la vista sul Jet d’Eau, il getto d’acqua artificiale simbolo di Ginevra. Pare che una delle leggende sulla sua origine sia legata alla creazione ed al movimento degli ingranaggi degli orologi svizzeri. Si può poi prendere una delle barche, che permette di raggiungere i vari punti opposti del lago, come un autobus, per tornare nella parte centrale, direzione Paquis.
La città è un po’ cara, ma vale la pena di fermarsi in qualche posto, dove guastare una fonduta e riscaldarsi con il vin chaud. Uno in particolare, molto semplice e gradevole, si trova proprio sull’acqua ed è riscaldato da apposite stufe. Vi si assicuro che non ne vorrete più uscire!
Nel caso ci riusciate, il giro può proseguire nella parte interna, passando per Quai Wilson, dove si trovano il Palazzo delle Nazioni Unite e l’imponente e futuristico Graduate Institute, uno dei centri di studio di diritto internazionale più importanti al mondo. Lì si può respirare la vera aria cosmopolita, che caratterizza la città. È anche possibile partecipare alle tantissime iniziative dedicate ai diritti umani, come conferenze e rassegne cinematografiche. O per i più temerari, tentare di imbucarsi alle feste degli studenti e stagisti stranieri, che non sono niente male.
In quella zona si trova anche il Museo della Croce Rossa, unico nel suo genere. Infine si può percorrere la via centrale, Rue Lausanne, dove si trovano molti negozi e, se ancora non siete convinti della dimensione cosmopolita di Ginevra , fare un salto nei tanti ristoranti etnici e pub, dove sentirsi un po’ meno stranieri.
Foto di copertina: Gwenc’hlan KERVERN
Curiosissima di questo pazzo mondo, dei suoi popoli e delle sue culture, sia per lo studio sui libri di diritto internazionale, sia per tutte le volte in cui riesco a fare la valigia e partire, vorrei conoscerne tutte le storie e provare a raccontarle agli altri.