Quando penso al Senegal la prima parola che associo è colore, dei mercati, degli abiti femminili, delle piroghe, dei taxi brousse. Per motivi di lavoro sono stata in questo paese, ingiustamente poco considerato e non appartenente alla lista di mete più frequentate.
Dakar è la capitale sorge su una penisola e si affaccia sull’oceano Atlantico. Si tratta di una città piuttosto caotica e con una vivace vita notturna, a volte si può anche assistere a un’esibizione del famoso Youssou N’Dour. Ci sono molti mercati chiassosi e tradizionali tra i più famosi Sandaga e Kermel, vendono generi alimentari e souvenir, negoziare è fondamentale.
Tipici dell’artigianato senegalese sono i cestini multicolor e i tessuti convertibili in splendidi copricuscini. Tilène è il mercato dei feticci, filtri d’amore, pozioni, ossa. Al tramonto lungo la corniche molti sportivi si allenano in quella che è una palestra all’aperto.
Con il traghetto si può raggiungere l’isola di Gorée, oggigiorno sulle strade sterrate i bambini giocano a calcio, le donne passeggiano con i loro sgargianti turbanti, giovani improvvisano esibizioni di djembe e la bougainvillea si arrampica sui muri dalle tinte calde, ma in passato fu un avamposto della tratta degli schiavi.
Merita sicuramente una visita la Casa degli schiavi (Maison des Esclaves). A 30 chilometri circa dalla capitale si trova il lago Rosa, è una lago salato e l’unica forma di vita presente un’alga che rilascia colore rosso chiaro. Quando il sole è alto in cielo e soprattutto fra novembre e giugno lo specchio d’acqua si tinge completamente di rosa.
Al lago ho incontrato un gruppo di ragazzi e con un pickup abbiamo ripercorso le tracce della Parigi–Dakar, le dune ci avvolgevano fino ad arrivare a una meravigliosa spiaggia di sabbia del Sahara e l’oceano ci ha accolti con il suo moto impetuoso.
Il giorno successivo con un taxi privato una Peugeot anni 70, ho raggiunto Saint-Louis che mostra retaggi coloniali francesi nei suoi edifici ed è il punto d’accesso al fantastico parco Langue de Barbarie. Il parco è un’importantissima riserva ornitologica, all’alba e al tramonto, durante l’estate, le lingue di sabbia lungo il fiume si animano di migliaia di aironi, cicogne, ibis, pellicani.
In lancia si percorre il braccio di fiume per avvicinarsi con rispetto agli uccelli e lungo la riva si trovano bungalows, immersi in un’oasi di pace e natura. Durante l’inverno si può visitare il parco Djoudj, anch’esso ricco di avifauna.
La sera sono stata ospite di un medico senegalese che vive e lavora in Italia, ho trascorso una serata molto piacevole in compagnia di tutta la famiglia, seduti a terra attorno allo stesso vassoio abbiamo consumato la cena, più tardi si è unito a noi lo zio marabu’ con la sua lunga veste.
In Senegal sono a maggioranza musulmana e convivono molte etnie, la più numerosa sono i wolof conosciuti per i loro cantastorie griot, portano avanti con rispetto e orgoglio questa preziosa peculiarità culturale.
Spostandosi a sud della capitale lungo la Petite Côte si raggiunge il delta del Saloum, lungo il tragitto case tradizionali si alternano a distese di sale e mangrovie, i baobab si innalzano all’orizzonte e i taxi collettivi decorati e affollati sfrecciano sulle strade, sono i famosi taxi brousse.
Joal Fadiouth è un villaggio di pescatori, una parte di esso si sviluppa su un isolotto con il suolo completamente ricoperto da conchiglie, vengono utilizzate anche per costruire case, cimiteri, vari edifici. Saly e Cap Skirring sono le due località di mare più conosciute in Senegal.
La Casamance è caratterizzata da una vegetazione molto rigogliosa, è la zona più autentica del paese, vi sono ancora i capo tribù e si praticano riti animisti. Prima di avventurarsi da queste parti però è consigliato assicurarsi sulla situazione politica, importante anche verificare i documenti necessari per entare in Senegal e se si proviene da un paese rischio febbre gialla serve il vaccino.
Informazioni pratiche
La lingua ufficiale del paese è il francese, ma vengono comunemente parlati molti dialetti.
La moneta è il cfa, valuta utilizzata in molti paesi africani ex colonie francesi.
Il paese è diviso in due dal Gambia, un’enclave del Senegal.
Una curiosità è comune vedere donne masticare un bastocino di legno, è una radice che si utilizza per l’igiene orale.
Foto di copertina: Antonio Muñoz De Mesa
Sono Anna, un’instancabile e insaziabile viaggiatrice convinta che la vita vada vissuta al 100 per cento. Paesi visitati fino adesso oltre 80, ma non ho ancora esaurito l’entusiasmo, l’energia e la curiosità di esplorarne altri, spesso in solitaria.