Facciamo colazione di fronte alla spiaggia che, scolpita dalla bassa marea, assomiglia ad un paesaggio lunare. Oggi ci aspetta la passeggiata lungo la spiaggia in direzione Paje, che raggiungiamo in mezz’ora a piedi. La spiaggia di Paje è immensa e anche qui i colori sono incantevoli. Questa località è il regno dei kite surfer, che si contano a centinaia tra quelli che si preparano sulla spiaggia e quelli già alle prese con le onde.
Ci addentriamo all’interno del villaggio che non è molto grande e nemmeno particolarmente interessante. Qui però contrattiamo con un taxista la visita alla foresta di Jozani per il pomeriggio e il ritorno a Stone Town del 21 per un totale di 90.000tzs. Sappiamo che avremmo potuto ottenere un prezzo migliore visto che la foresta è proprio qui vicina ma ammetto che siamo un po’ stanchi di contrattare per cui ci arrendiamo più facilmente.
Ritorniamo sulla spiaggia dove stendiamo i nostri teli al sole continuando ad ammirare il paesaggio che ci circonda. Ci incamminiamo poi in acqua per osservare più da vicino le donne che coltivano e raccolgono le alghe. Sia qui che a Jambiani ci sono infatti delle vere e proprie coltivazioni nel mare, organizzate quasi come se fossero orti. I colori mozzafiato dell’acqua e il contrasto tra le donne affaccendate nella raccolta delle alghe con lo sfondo dei centinaia di Kite che scivolano sul mare, rendono questo momento magico.
Pieni di tanta meraviglia torniamo verso i nostri bungalow dove, alle 14, partiamo con il driver verso Jozani che da qui dista soltanto 20 minuti. Per visitare la foresta con una guida si paga una tassa d’entrata di 12.000 tzs a testa. La nostra guida ci conduce all’interno della foresta dove riusciamo a vedere molto da vicino sia esemplari di colobo rosso, scimmie dal pelo rosso endemiche dell’isola, sia le scimmie a pelo grigio.
Veniamo poi condotti in una bellissima foresta di mangrovie. Alle 16 inoltrate siamo di ritorno. Anche per questa sera scegliamo di cenare nel ristorante della nostra struttura anche perché spostarsi da qui, se non si ha un mezzo proprio, è un po’ problematico. Inoltre dobbiamo andare a letto presto perché domani ci aspetta la sveglia alle 5 per andare a vedere i delfini.
Sveglia alle 5 ma purtroppo ha piovuto tutta la notte e ancora non ha smesso. Andiamo a parlare con il personale del nostro hotel con i quali abbiamo organizzato l’escursione ma anche loro ci suggeriscono di rimandare l’escursione al giorno successivo perché le condizioni meteo non sono per niente ottimali. Conclusione: sveglia all’alba del tutto inutile quindi si torna a dormire! Quando ci risvegliamo, alle 8, il cielo è ancora tutto coperto. Optiamo per fare di nuovo due passi verso Jambiani. Il ritorno lo facciamo passando però all’interno del villaggio, molto carino e soprattutto molto grande visto che si estende per tutta la lunghezza della spiaggia.
Oggi per gli abitanti è giorno di festa dal momento che ieri è finito il ramadan. Lo notiamo innanzi tutto dall’abbigliamento di bambini e bambine, tutti con l’abito delle grandi occasioni! Ci dicono che i festeggiamenti dureranno quattro giorni. Del resto, con tutti i sacrifici che comporta rispettare il ramadan, è giusto che si godano a lungo la festa. Lungo la strada veniamo intercettati da un beach boy al quale chiediamo info per andare a vedere il tramonto a Michamvi, situato sulla penisola a nord di Paje. Una ragazza ci ha infatti raccontato di esserci andata la settimana prima e di averlo trovato un posto incantevole. Concordiamo andata e ritorno, più attesa sul posto del driver, per 50.000tzs.
Alle 14 partiamo ma purtroppo incontriamo subito il primo intoppo, che non sapevamo essere solo il preludio di quello che sarebbe accaduto dopo: quasi giunti alla meta scoppia la ruota della nostra macchina. Ho utilizzato il termine “scoppia” non a caso visto che quando scendiamo dall’auto vediamo che della gomma sono rimasti solo brandelli, immagine che può dar l’idea di quanto la gomma potesse essere usurata. Non che la gomma di scorta che il nostro driver tira fuori sia ridotta molto meglio! Non ci resta che sperare. Per fortuna per la sostituzione ci viene in soccorso un ragazzo che passava per la strada perché altrimenti, probabilmente, saremmo ancora lì adesso. Da notare le segnalazioni per indicare l’auto ferma in mezzo alla strada: due pietre, una pochi metri avanti e una pochi metri indietro, poste sopra dei piccoli mucchietti di erba. Dopo 20 minuti circa possiamo finalmente ripartire.
Michamvi dista circa mezz’ora d’auto da Jambiani. Ma ecco che purtroppo arriva la sorpresa più brutta: una volta giunti a destinazione non troviamo il paradiso di sabbia morbida come borotalco che ci era stato descritto, a dire la verità non troviamo proprio la spiaggia! Purtroppo l’alta marea, evidentemente molto più alta di quella della settimana precedente, ha lasciato una sottile striscia di spiaggia sulla quale non c’è nemmeno spazio per distendersi. Non possiamo nemmeno fermarci ad aspettare il tramonto. Torniamo indietro molto sconsolati e proviamo a farci fare uno sconto vista la “fregatura”, convinti che loro, conoscendo benissimo questi posti, conoscessero perfettamente le condizioni del posto. Purtroppo riusciamo a farci scontare solo 5000tzs. Rientro ai bungalow, anche se purtroppo anche qui tira un vento molto forte e il sole non è più molto caldo. Ne approfitto per dare un consiglio a chi dovesse recarsi a Zanzibar in questa stagione: portatevi delle felpe per la sera perché non fa per niente caldo!
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Vivo a Torino, città che amo profondamente, ma nonostante questo mio amore, spesso, sento l’esigenza di scappare lontano da lei per scoprire altri nuovi splendidi luoghi. Credo profondamente che anche viaggiare sia una forma d’arte e che più il viaggiatore sviluppa curiosità, fantasia e originalità, più saprà creare itinerari di viaggio meravigliosi.
Ci andrei per i colori del mare che mi sembrano quasi unici. Diciamo che le disavventure hanno messo un po’ di pepe a questo viaggio? 😛 Posso immaginare la bellezza dei giorni dopo il Ramadan… a me è capitato in Marocco e la festa è nell’aria.. 😛