Sono stata inviata a Padova dalle amiche delle associazioni culturali Immaginarte e Venetica conosciute di recente in occasione di #tourivers15. Un semplice invito “vieni a conoscere Padova”, una città che mi ha sempre attratto ma che non avevo mai avuto occasione di visitare.
Nel corso degli anni il mio modo di viaggiare è sicuramente cambiato. Credo sia normale realizzare e immaginare esperienze in modo differente nel corso della propria vita. Tempo fa amavo molto più di ora il turismo delle città d’arte, attualmente prediligo viaggi itineranti e mete un po’ più solitarie. Credo però che una cosa abbia fortemente condizionato questa mia variazione di gusto: la globalizzazione dei nostri centri storici.
Visitare molte delle nostre città è in un certo senso un copione che si ripete, purtroppo. Le grandi catene stanno avanzando, complici tanti fattori economici e sociali. Tutto è diventato un po’ prevedibile a meno che non si cerchi di superare questa omologazione. Quando visito una città cerco di ovviare a questo problema provando a conoscere sia i caratteri noti che quelli meno noti della città, e cercando non solo i luoghi, ma osservando la gente, il loro modi di vestire, le borse che accompagnano la loro spesa, prediligendo le vecchie botteghe e i mercati. Ci ho provato anche in questa occasione e, così facendo, cosa mi sono riportata dalle ore trascorse in piacevole compagnia di queste simpatiche e ospitali amiche che si adoperano tanto per la promozione del loro territorio? La conoscenza della Padova nota e di quella meno nota.
Sono tornata a casa portandomi dentro almeno sei immagini di questa città che, in poche ore, mi ha sollecitato per diversi motivi che la rendono degna di farsi scoprire.
Puoi conoscere la Padova artistica, come quella della Cappella degli Scrovegni in cui Giotto, chiamato per riscattare il nome della famiglia dal figlio dell’usuraio Scrovegni, citato anche nell’Inferno da Dante, ha dato un esempio mirabile di arte didascalica e dei sentimenti umani attraverso colori, prospettiva, forme plastiche e particolari di una intensità toccante.
Puoi incontrare la Padova simbolica, astrologica, astronomica e storica del salone del Palazzo della Ragione, antico luogo di giustizia e spesso di pubblico ripudio, dove la numerologia e i simboli iniziano a svelare un carattere misterioso e fortemente legato alla metafora visiva, alla scoperta e alla conoscenza del sapere e della cultura di questa città universitaria È un edificio che si conosce a “strati”: sopra la mirabile struttura architettonica e pittorica dove interpretare simboli e storia, sotto i commerci e il suo “sotto salone” con i padovani che lo animano e, ancora più giù, nascosta, la Padova sotterranea medievale e romana.
Puoi aggirati nella Padova delle piazze dei mercati che vivono di commercio, di aperitivi e colazioni all’aperto, di cibi tipici, cicchetti e salami appesi. Entrare nel cuore di Padova vuol dire tralasciare le vetrine con i marchi più prestigiosi e immergersi nella vita borghese ma popolare, guardare le vetrine del sotto salone e ammirare gente che compra e gente che vende le merci esposte, che beve spritz e prosecco, che acquista nei banchi di Piazza delle Erbe e Piazza dei Frutti aggirandosi fra insegne un po’ vintage, antiche tabelle merceologiche e fra passaggi e cunicoli ventosi.
Puoi cogliere la Padova economica, ancora legata ad un benessere oramai passato, forse a tratti troppo ostentato che oggi non le appartiene più, e le molte vetrine chiuse lo testimoniano.
Puoi camminare nella Padova ebraica, quella del suo ghetto elegante, raffinato, centrale e dallo stile tipicamente veneto.
Puoi svelare la Padova massonica, che ho conosciuto grazie anche alla visita del privato Palazzo Giacomini Romiati il cui giardino cela un percorso iniziatico massonico, dove uomini di cultura si ritrovavano di nascosto sotto il dominio austriaco per poter respirare sapere e conoscenza. Il cammino fisico e simbolico costruito in esso su una montagnola artificiale è ricco di simboli e pietre, ruvide all’esterno e lisce mano a mano che si prosegue il percorso, a rappresentare il passaggio dalla non conoscenza alla conoscenza. La torretta del palazzo che domina Padova è il culmine del viaggio del massone che a seconda del suo ruolo (apprendista, compagno, maestro) ha un suo luogo di meditazione e di studio in essa e di luce o di ombra. Chi arriva alla sua cima potrà, oltre che immedesimarsi in questo percorso iniziatico, ammirare un’immagine da cartolina fatta di tetti e terrazze.
Padova è una delle tante città italiane dalle tante sfumature e, per capirla, occorre saper andare oltre gli stereotipi, i loghi e il sentito dire, nel tentativo di comprendere e svelare i particolari e i simboli che la storia, l’arte, le dominazioni passate e il presente, apparentemente libero, hanno e stanno sedimentando. > Dove dormire a Padova.
Insegnante di professione, turista per passione, fotografa per diletto. Amo sognare e progettare i miei viaggi come un modo per conoscere e scoprire me stessa. Parecchi i viaggi fatti, molti di più quelli ancora da fare e da raccontare.