Dopo aver esplorato gli affascinanti Altopiani del Madagascar tra artigianato locale e panorami mozzafiato, il nostro viaggio ci ha condotto verso una nuova avventura: la scoperta del Parco Nazionale di Ranomafana. Arrivati a circa 400 km dalla capitale Antananarivo, ci siamo trovati immersi in un ambiente completamente diverso, con colline avvolte da una fitta foresta pluviale e impetuosi torrenti che attraversano l’area. All’interno di questo vasto santuario naturale, ho avuto il privilegio di incontrare una ricca varietà di flora e fauna, con una miriade di specie di lemuri e una vegetazione lussureggiante. Condividerò ora la mia esperienza di esplorazione di questo incredibile parco, ricco di incontri straordinari e scenari indimenticabili.
Arrivo al Parco Nazionale di Ranomafana
Nel tardo pomeriggio del terzo giorno di viaggio, abbiamo raggiunto, per l’appunto, il Parco Nazionale di Ranomafana, distante circa 400 km dalla capitale Antananarivo. Dopo aver attraversato paesaggi collinari e terrazzamenti, ci siamo immersi in un ambiente completamente diverso. La vegetazione è progressivamente densa, trasformandosi in una vera e propria giungla.
Esplorando il Parco
Esteso su 400 kmq di colline immerse nella foresta pluviale e attraversato da impetuosi torrenti, il Parco Nazionale di Ranomafana offre un ambiente unico.
Il periodo consigliato per la visita va da settembre a dicembre, quando le precipitazioni sono meno frequenti. Visitandolo a settembre, abbiamo goduto di una giornata magnifica, senza piogge e con un clima caldo-umido più sopportabile rispetto ad altre giungle visitate in passato.
Il Setam Lodge: un rifugio nella giungla
Il nostro alloggio, il Setam Lodge, situato a pochi chilometri dall’entrata del parco, si fonde perfettamente con l’ambiente. I bungalow, dislocati su terrazzamenti, offrono una vista mozzafiato su un paesaggio collinare ricoperto da una fitta vegetazione.
Un’esplorazione notturna
La sera stessa, abbiamo intrapreso un piccolo trekking notturno alla ricerca del lemure-topo, una specie simile ai ghiri che è attiva di notte. L’esperienza è stata entusiasmante e grazie alla guida esperta, abbiamo avvistato diversi esemplari di questa specie, oltre a camaleonti e rane. Muoversi solo con le torce ha reso l’esperienza ancora più suggestiva.
Un giorno di Trekking nel Parco
Il giorno successivo è stato interamente dedicato a un trekking per esplorare il parco. Il Parco di Ranomafana, istituito nel 1991 per proteggere le specie di lemuri (lemure dorato e lemure dal naso largo), ospita ben 26 specie di lemuri, alcune delle quali uniche in questa zona. Oltre alla fauna, la flora offre uno spettacolo magnifico con orchidee, felci giganti, palme e boschetti di bambù gigante.
Scelta del percorso fa fare all’interno del Parco
All’arrivo al parco, è possibile scegliere tra diversi percorsi. Il circuito di Varibolomena richiede circa 4/6 ore, mentre il circuito di Vohiparara prevede 2/3 giorni di visita. Noi abbiamo optato per un trekking di una giornata e siamo stati molto soddisfatti. Siamo stati fortunati ad avvistare entrambe le specie più rare e ad assistere al gioco di due lemuri neri a pochi passi da noi.
Considerazioni finali
Nonostante il lemure catta sia più facile da avvicinare, altre specie di lemuri vivono sugli alberi più alti della foresta e tendono a nascondersi tra le fronde fitte. Fotografare queste specie è stata una sfida, ma ammirarle con i propri occhi è stato affascinante. Il trekking, inizialmente accessibile a tutti, diventa più impegnativo quando gli addetti del parco segnalano la presenza di lemuri, spingendo i visitatori a inoltrarsi nella selva fitta. Questo rende l’esperienza più frenetica ma anche più entusiasmante e adrenalinica. Alla fine della giornata, ero stanchissima ma felice, con un sorriso stampato in faccia che caratterizza solo le giornate più indimenticabili.
Vivo a Torino, città che amo profondamente, ma nonostante questo mio amore, spesso, sento l’esigenza di scappare lontano da lei per scoprire altri nuovi splendidi luoghi. Credo profondamente che anche viaggiare sia una forma d’arte e che più il viaggiatore sviluppa curiosità, fantasia e originalità, più saprà creare itinerari di viaggio meravigliosi.