Prima di intraprendente il mio viaggio in Iran ho anticipato un post di info pratiche per la progettazione dello stesso. Ed ora che l’ho realizzato, cosa posso dire di questo paese?
Posso rispondere a tante delle domande che mi venivano poste ed io stessa mi ponevo.
Posso fare un bilancio non tanto sugli aspetti più turistici e anche forse più noti di questo paese, quanto su aspetti meno conosciuti, ma a mio dire caratterizzanti di un viaggio come questo.
Iniziamo con le domande:
In modo ricorrente, mi veniva e viene chiesto: l’Iran è una meta sicura?
Partendo dal presupposto che non esistono per definizione luoghi sicuri e certi, secondo la mia esperienza e per quello che ho percepito l’Iran è un paese sicuro, dove io stessa mi sono sentita serena. Ricordo che dopo il 1979 e la caduta dello shaz, l’Iran, a seguito di elezioni popolari, ha scelto di essere una teocrazia.
Ogni legge dello stato è regolata dai precetti islamici. Questo comporta di conseguenza una certa rigidità nei usi e costumi, quali abbigliamento, uso di droghe, alcool, furti, relazioni uomo donna, luoghi di aggregazione. Al di là delle considerazioni sullo specifico, l’aspetto sociale più evidente in una analisi superficiale é di un certo ordine e rispetto nei confronti dell’altro e della proprietà privata. Dai racconti che ho raccolto, sembrerebbero rari i furti, le molestie ed atteggiamenti sociali pericolosi per gli altri.
Dal punto di vista della geo poltiglia, dagli anni 70-80, l’Iran è nella black list degli Stati Uniti e con alterne vicende, l’immagine reciproca del male assoluto non è mai sostanzialmente cambiata. Questo comporta anche nella nostra cultura una certa riluttanza popolare attorno all’Iran e il suo governo, immagine in realtà poco verosimile considerando i commerci che l’Italia, nonostante l’embargo, ha sempre mantenuto ed i buoni rapporti tra i due paesi.
La successiva guerra contro l’Iraq, nel post rivoluzione, allora alleato USA, ha rafforzato una certa idea negativa nei confronti di questo paese è sopratutto della sua gente, che ha subito in questi anni violenze, soprusi, ed una danno di immagine difficilmente sanabile.
Cosa dire della gente di questo grande paese?
Un capitolo a parte occorre dedicarlo agli iraniani. Fra i motivi validi per un viaggio in Iran, vengono spesso elencati loro. Nei viaggi sono infatti le persone e gli incontri che fanno la differenza. Mi sento di confermare che gli iraniani sono persone accoglienti, socievoli, aperte e curiose nella accezione più positiva che si può dare a questa qualità.
Senza alcun secondo fine chi viaggia in Iran si ritroverà circondato da persone, sorrisi e domande, il cui unico scopo è conversare, conoscerti, sapere cosa pensi e cosa si dice di questo popolo che ama giustamente definirsi persiano sottolineando a volte, anche con buffi modi dire, che loro non sono arabi ma persiani. In effetti gli iraniani non hanno nulla di arabo. Il loro Islam é quello sciita, la storia li vede occupati dagli arabi invasori, il loro modo di fare, di relazionarsi non ha nulla a che fare con i loro vicini prossimi.
Camminare per strada è una esperienza umana di incontro se sei europeo ed italiano in modo particolari. Fra i grandi sorrisi alla risposta sono italiano, sopratutto le ragazze, spesso molto giovani, chiedono quel che possono su di te e come mai sei lì. Da un “ I love you” che mi sono sentita rivolgere da un soldato che faceva la guardia mentre passavo per strada, alle foto a catena di montaggio con ogni componente della famiglia che ti chiedeva di essere immortalato con me ed inviti a cena, anche questo è stato il mio Iran.
Aspetti pratici
Denaro: sono letteralmente impazzita e…lo confesso… non ci ho capito nulla nell’uso dei soldi.
La moneta iraniana subisce una forte inflazione ed il potere d’acquisto è minimo. È facile così avere nel portafoglio milioni di rial che non sono altro che poche centinaia di euro. I conti sono infarciti da infiniti 000000000 e per facilitare (secondo loro) i commerci usano definire i prezzi in toman che, sostanzialmente, è il prezzo :10. Questo comporta un’accorciamento della cifra ma aumenta la confusione sopratutto se all’inizio non hai capito questo meccanismo per loro automatico.
È sempre bene chiedere conferma in quale taglio intendano il prezzo e munirsi di pazienza nel cercare la banconota giusta perché, non si sa perché, non hanno mai il resto o meglio faticano a trovarlo. Gli iraniani anche per questo motivo usano molto le loro carte e bancomat ma ricordo che i nostri circuiti non sono utilizzabili nella loro economia, chiusa all’occidente. Dunque solo cash e pazienza. Due cose sono consolatorie: l’Iran è veramente una meta economica e gli iraniani difficilmente aumentano i prezzi per il turismo o cercano di imbrogliare.
Visto: nessun problema nel farlo in aeroporto, all’arrivo. Il costo è 75 euro, la pratica ci mette una mezz’oretta. Fondamentale non avere il timbro di Israele nel passaporto ed una assicurazione sanitaria, acquistabile anche in loco. Per info la ambasciata iraniana di Milano o Roma, uffici visti, è sollecita a rispondere.
La guida: sebbene una patente internazionale può legalmente consentire la guida di una macchina, non credo che nessun occidentale sia in grado di sostenere la loro viabilità. Gli iraniani non seguono alcuna regola condivisa della guida come la intendiamo noi. Il pericolo più alto sono gli attraversamenti: nessuno frenerà mai a favore di un pedone. Dunque: aggregarsi ad un gruppo, muoversi assieme e sperare nella buona sorte. Necessario un buon driver che vi guidi e vi dia sicurezza nel muovervi.
Volo interni: facilmente vi capiterà di comprarne uno viste le distanze. Da Shiraz a Teheran, al nostro ritorno abbiamo optato per un volo della Mahan Air, dall’Italia acquistabile solo tramite agenzia autorizzata. Noi ci siamo appoggiati a http://www.irantravelagency.it/ di Milano. Veloci ed efficienti nei contatti. Ottima esperienza sia con l’agenzia e con la qualità del volo e dei servizi aerei. Da tenere presente che questa compagnia effettua voli diretti da Milano e Roma per Teheran.
Esperienze da fare
Il nostro viaggio on the road ci ha permesso di conoscere questo paese anche attraverso esperienze, luoghi e situazioni forse meno note che hanno arricchito il viaggio e che indico come cose da fare.
Il cimitero Behersht-e Zahra
Lasciando Teheran direzione Qom, abbiamo fatto visita al cimitero Behersht-e Zahra luogo di sepoltura delle vittime dei caduti della guerra Iran-Iraq (1980-88). La strada per arrivarci è animata da banchetti con fiori, spesso i venditori sono bambini profughi afgani. Ne abbiamo acquistati alcuni e fatto dono ad una famiglia che pregava e curava la tomba dei cari estinti sotto un bombardamento. Loro per ringraziarci ci hanno riempito le mani di dolcetti. È stato un momento toccante. Le tombe espongono e raccontano attraverso oggetti, foto, libri la vita dei defunti, molti di cui giovani soldati.
I vecchi bazar
I vecchi bazar di Kashan, Shiraz, Teheran, Isfahan sono una esperienza imperdibile ! Al coperto, ricchi di merci locali ad ottimi prezzi, ci si trascorre un tempo piacevole senza essere trattati da turisti / bancomat. Ci sono magazzini, laboratori, scuole coraniche e bagni antichi.
Stupende le loro architetture. Poi la gente che aiuta negli acquisti e trattare con il sorriso prezzi per noi quasi ridicoli. La cosa che ho preferito? Trascorrere qualche ora sorseggiando the a piedi nudi su un tappeto nell’ ambiente di un vecchio Amman del bazar di Kashan trasformato in un luogo di incontro e relax
Vita nomade
Da Esfahan a Yazouj siamo passati per le valli popolate dai nomadi. Un tempo qui il 50% della popolazione era nomade, oggi il 15%. I nomadi sono accoglienti di natura. Una famiglia ci ha offerto un the e ci ha ospitati nella sua tenda. Colloquiare con loro e osservare il loro modo di vivere anche se per poco, è una esperienza che invito tutti a fare.
Laghi salati
Ce ne sono diversi in Iran. Noi abbiamo visitato Il Maharloo lake a soli 30km da Shiraz. Con pochi euro affittando un taxi si arriva comodamente. Emozionante il suo silenzio, l’atmosfera ed i colori al tramonto, osservando le sfumature che variano.
Ospitalità iraniana
Vi può capitare di esser invitati a casa di iraniani per cena oppure realizzare pic nic, come da tradizione. La loro ospitalità sarà squisita e potrete mangiare seguendo il loro stile cioè a terra attorno ad un tappeto. Piatti di riso, carne, datteri e pistacchi non mancheranno. Tra chiacchiere ed ospitalità il tempo passerà veloce.
Piccoli borghi
L’Iran è un paese immenso che si scopre anche attraverso i piccoli borghi. Abyaneh é un borgo montano di cui ho sentito parlare e visto foto condivise da chi ha viaggiato in Iran. Il paese è poco popolato e trattiene alcune tradizioni come l’abbigliamento delle donne e degli uomini il colore rosso delle case fatte di paglia e fango. Passeggiando per le sue vie si possono acquistare frutti e vegetali disidratati. Piacevole trascorrere alcune ore qui e molti iraniani vi si recano come turisti.
Insegnante di professione, turista per passione, fotografa per diletto. Amo sognare e progettare i miei viaggi come un modo per conoscere e scoprire me stessa. Parecchi i viaggi fatti, molti di più quelli ancora da fare e da raccontare.