Situata tra una parte e l’altra dello Stretto del Bosforo, a cavallo tra l’Europa e l’Asia, la città di Istanbul è vibrante. Appartenuta all’antica Grecia, all’impero romano, all’impero bizantino e all’Impero ottomano, offre una vastità storica impressionante. La più grande città della Turchia conta 14 milioni di abitanti (quasi il doppio della Grande Mela) e si caratterizza per una situazione geografica eccezionale. Per me è stata la prima volta in questa parte del globo ma non escludo affatto che sarà l’unica. Inoltre, ho avuto la fortuna (o sfortuna a seconda dei punti di vista), di osservare Istanbul sotto la neve. Uno scenario tramutato in autentico “cibo per gli occhi”.
Quando si entra e si esce da Istanbul si ha la sensazione, che poi diventa consapevolezza, di trovare e di lasciare una parte diversa di mondo. Per me è stato proprio così. Questa porta d’Oriente e nello stesso tempo ingresso per l’Europa, città contesa tra due continenti – l’unica al mondo – genera uno strano spaesamento nei visitatori. Inoltre, offre la più grande varietà di soggetti che un fotografo possa richiedere.
Posti come Sultanhamet, il Palazzo Topkapi, la Basilica di Santa Sofia, la Cisterna Basilica, il ponte sul Bosforo, la Torre di Galata e il Ponte di Galata e il magico Gran Bazar conferiscono a questa città, un’atmosfera unica, proprio come l’ospitalità dei suoi abitanti. Eppure, Istanbul, un mondo di possibilità, rappresenta la quintessenza della Turchia.
Gli incantevoli panorami che si trovano camminando tra le sue strade regalano emozioni uniche. “La seconda Roma”, o “Costantinopoli”, o ancora la “capitale d’Oriente”, è un posto assolutamente da visitare. La maestosa Moschea Blu e la Basilica di Santa Sofia nel quartiere di Sultanahmet sono le tappe più simboliche, inevitabili, ma lo sono anche la Cisterna Basilica di Giustiniano che è nella stessa zona, è citata nell’“Inferno” di Dan Brown ed è stata set per uno 007 con Sean Connery.
I prezzi per le principali attrazioni sono contenuti. L’ingresso alla Moschea Blu è gratuito, quelli alla Basilica di Santa Sofia e al palazzo Topkapi costano 30 lire turche mentre per la Cisterna sono 25 (1 euro equivale a circa 2,85 lire).
I superbi monumenti vi sapranno stupire, ma è da non perdere anche il museo archeologico. E poi il Gran Bazar – i turchi lo chiamano Kapalı Çarşı – il più grande mercato del mondo e con un mercato di spezie che vi travolgerà. Il bazar è aperto tutti i giorni, esclusa la domenica dalle otto e mezza del mattino alle sette di sera. L’esperienza visiva e sensoriale è unica, un’esplosione di colori e di sapori che vi guideranno in questo labirinto maestoso.
Ricordatevi bene da dove siete entrati perché le sue vie sono moltissime, 4000 botteghe su una superficie di 200.000 metri quadri. L’insistenza dei venditori è una caratteristica imprescindibile di questo posto, e se trattate sul prezzo forse riuscirete a spuntarla.
Metro, taxi, tram, autobus… per spostarsi in questa metropoli i mezzi non mancano. I tassisti sono molto dinamici ma pochissimi di loro parlano inglese. Infine, una visita a Istanbul non può definirsi completa se non fate una crociera sul Bosforo, una traversata tra due continenti.
Parlando di cibi e sapori, non posso che indurvi ad assaggiare il tè turco, a mio avviso davvero ottimo. Lo servono in un piccolo bicchiere e la tradizione vuole che venga servito quasi bollente. I mercanti usavano questo espediente per offrire il tè ai clienti costringendoli di fatto ad aspettare molto prima di poterlo bere. Un modo per assicurarsi del tempo per trattare e presentare i loro prodotti.
Non potete nemmeno perdervi il caffè turco. Come per il tè viene servito in una tazzina piccola con zollette di zucchero. Vi chiederanno se volete aggiungre altroo zucchero perché è già servito dolce. La bevanda ha un fondo corposo e un sapore molto deciso.
Per quanto concerne l’aspetto del cibo vero e proprio è ovvio che dovete assaggiare il kebab nella sua patria. Lo servono principalmente al piatto nei ristoranti poiché il panino è usato solo per lo street food. Il piatto che vi troverete davanti sarà davvero gustoso. Io ne ho assaggiati diversi, sia di vitello che di pollo, ed erano sempre ottimi.
I piatti sono accompagnati da spezie, salse e contorni. La proverbiale accoglienza turca vi farà davvero sentire a casa. Sono buone anche le zuppe, l’humus e altri piatti vegetali: insomma in Turchia si mangia e si beve davvero bene!
Una larga fascia della popolazione di Istanbul ha assorbito costumi e abitudini occidentali. Taksim è un’area piena di locali con musica dal vivo ed è il cuore pulsante della movida cittadina. I controlli di sicurezza sono frequenti e, nonostante gli attentati degli ultimi mesi, non si avverte alcun senso di paura. Io non ho mai avuto problemi e non mi sono mai sentito in pericolo.
Se sentite il richiamo di qualcosa che vi spinge a fare lo zaino e partire per un viaggio fuori e dentro voi stessi, venite a Istanbul: un viaggio sulle orme della storia.
Giornalista e blogger. Sono spinto dal nascosto spirito errante del nomade, come un’abitudine imprescindibile, trovo sempre il tempo e il pretesto per lasciare il mio nido ed esplorare 🌍
Mai stato ad Istanbul.
Io mi sento di consigliarla davvero una città incantevole