Il Marocco è una terra di straordinaria bellezza, che riesce a sorprendere e incantare, grazie alle sue antiche tradizioni secolari. Questa mistica cultura nasce tra le maestose montagne e i vasti deserti, tra le città imperiali e le maestose piazze che offrono uno spettacolo mozzafiato.
Il Marocco è anche considerato il regno dei Suq, dove la negoziazione diventa un’arte e i mercati sono un’autentica avventura nel viaggio. Ma al di là di tutto ciò, situata in ogni regione del Marocco c’è un’antica tradizione che si radica profondamente nella sua cultura. E che offre anche l’opportunità unica di scoprire l’arte che lega e influenza l’antico popolo dei berberi.
Questa è la cerimonia del tè alla menta marocchino, ed è considerata l’espressione più raffinata dell’ospitalità di questo antico popolo.
Storia del “Atay Bi Naa Naa”
La tradizionale cerimonia del tè alla menta marocchino, è conosciuta anche con il nome di: “Atay Bi Naa Naa” e ha avuto origine nel 1672. Inizialmente questo però, era un privilegio esclusivamente concesso al Sultano Moulay Ismail.
Tuttavia il popolo marocchino, coltivava già ormai da diversi secoli una lunga tradizione nell’utilizzo degli infusi alla menta. Ma è stato con l’apertura dei porti commerciali e con l’arrivo degli inglesi dopo il 1854, che la tradizione del tè è stata notevolmente ampliata, grazie soprattutto all’introduzione del tè cinese.
Il tè divenne presto, estremamente popolare in tutto il Marocco, poiché sostituiva il costoso e poco consumato caffè, così come le bevande alcoliche, che erano e sono tutt’ora proibite dalla religione.
Questa nuova bevanda, divenne rapidamente un elemento centrale nella cultura e nell’ospitalità marocchina. E la tradizionale cerimonia del tè alla menta, divenne presto un simbolo di condivisione, accoglienza e convivialità nella società marocchina.
Cerimonia del Tè marocchino
La cerimonia del tè marocchino è caratterizzata da una serie di rituali, che riflettono l’importanza della condivisione e dell’ospitalità nella cultura marocchina.
Solitamente è il Maâlem, ovvero il padrone di casa a occuparsi della preparazione del tè per i propri ospiti. E questo rappresenta la tradizione della cerimonia, incarnando l’ospitalità marocchina. La sua maestria, è nell’arte della preparazione e nel servizio del tè, dove è importante trovare il giusto sapore, creando anche una presentazione con la versata da un’altezza considerevole, per creare una schiuma perfetta.
In Marocco, nell’arco della giornata il tè viene sorseggiato anche 20 o 30 volte. E rifiutare una tazza di tè e considerato una scortesia e un tabù culturale. Questo perché il rito rappresenta un’arte cerimoniale, che si tramanda di generazione in generazione
Le cerimonie si svolgono in tutto il paese, ma sono particolarmente diffuse nelle città imperiali come Marrakech, Fes, Rabat e Meknes, nonché nelle regioni montuose dell’Atlante e nelle oasi del Sahara.
I berberi, antichi abitanti del deserto, hanno una forte connessione con questo tipo di pratica. E sono considerati i custodi della tradizione e dei valori culturali. Nelle famiglie berbere, la condivisione del tè diventa un momento importante tra gli ospiti e gli abitanti del villaggio, che si riuniscono per discutere degli avvenimenti della giornata e scambiare racconti e storie.
La ricetta del Tè Marocchino
La preparazione del tè alla menta, richiede pochi ingredienti. Ma l’arte, sta nella sua realizzazione. La ricetta prevede l’utilizzo dei seguenti ingredienti:
- Tè verde cinese “Gunpowder” (di buona qualità);
- Menta fresca Naná;
- Zucchero di canna;
- Acqua.
Per preparare il tè, si inizia portando l’acqua a ebollizione in una teiera di metallo. In un’altra teiera, si aggiunge il tè verde (circa un cucchiaio per ogni tazza) insieme a un po’ di acqua calda, consentendo alle foglie di tè di aprirsi e di risciacquarsi leggermente. Successivamente, si elimina l’acqua lasciando solo le foglie di tè verde nella teiera.
Si aggiunge il resto dell’acqua insieme a una generosa manciata di foglie di menta fresca naná e allo zucchero. La quantità di zucchero può variare a seconda dei gusti personali, ma in Marocco il tè è generalmente molto dolce ed è utilizzato in abbondanza. La teiera è poi posta sul fuoco e si riporta il tutto a ebollizione per alcuni minuti.
Una volta pronto, viene lasciato il tè in infusione per qualche minuto. E successivamente, si riempie una tazza di tè per poi riversala nuovamente nella teiera. Bisogna ripetere questa operazione diverse volte, per garantire una buona miscelazione e infusione del tè.
Un proverbio berbero recita:
“Il primo bicchiere è gentile come la vita,
il secondo bicchiere è forte come l’amore,
il terzo bicchiere è amaro come la morte.”
Questo suggerisce che il sapore del tè può variare durante le tre volte in cui viene mescolato, offrendo differenti sfumature di gusto. Si versa infine il tè, nelle piccole tazze di vetro, tenendo la teiera ad un’altezza di 30-40 centimetri permettendo all’infusione di ossigenare e di creare una leggera schiuma sulla superficie del tè.
Questa bevanda è conosciuta non solo per il suo sapore unico, ma anche per i suoi benefici nella la salute. Infatti il tè verde utilizzato nella preparazione, è ricco di antiossidanti che possono aiutare a ridurre l’infiammazione e favoriscono la digestione. La menta fresca aggiunta al tè, ha un effetto rinfrescante e può aiutare a lenire il sistema digestivo. Inoltre, il consumo del tè marocchino può essere una piacevole fonte di idratazione, soprattutto in un clima caldo come quello del Marocco.
Spesso, durante l’inverno quando la menta è più rara, si utilizzano foglie di Assenzio Maggiore (chiamato Chiba in Maghreb) che conferiscono al tè un gusto più amaro e concentrato.
Conclusione
Il Marocco è il primo importatore di tè verde al mondo, e il tè alla menta è un’icona della tradizione marocchina.
La preparazione, può variare leggermente a seconda della regione o delle preferenze personali. Ad esempio in alcune città, potrebbe essere preferito un tè più dolce e potrebbero essere aggiunti ingredienti come fiori di arancio o spezie per arricchirne il sapore. I bicchieri di vetro utilizzati per servire il tè sono spesso decorati con motivi simili a quelli presenti nelle moschee, aggiungendo un tocco estetico alla cerimonia.
D’altra parte, nei deserti marocchini e tra i nomadi berberi, l’attrezzatura utilizzata per la preparazione del tè può essere ridotta all’essenziale. Solitamente, è utilizzata una teiera di metallo smaltato posta direttamente sul fuoco e bicchieri senza decorazioni. Il tè viene bollito più a lungo e risulta più forte e corposo. Ma è anch’esso servito, con abbondante zucchero.
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