La pizza, non si smetterebbe mai di mangiarla. È un alimento completo e tutto italiano, ma non solo!
Facile da preparare e deliziosa da gustare, la pizza sta diventando, in un certo senso, simbolo di integrazione su scala globale. Tutti adorano la pizza e, per questo, ogni paese europeo ci mette del suo per personalizzarla. Alla base italiana, rappresentata dalla classica margherita che prevede solo pomodoro, mozzarella e qualche fogliolina di basilico o dalla marinara con il suo saporito quartetto composto da pomodoro, aglio, olio e origano si aggiungono ingredienti e specialità tipiche di ciascun paese. La pizza, quindi, non solo viene accolta di buon grado in ogni angolo del globo, ma viene reinventata o stravolta per il piacere di sperimentare nuove relazioni.
Ma anche all’interno dello stesso paese che le ha dato i natali, ogni regione personalizza la pizza in base alle tradizioni e ai prodotti della propria terra. Così in Trentino Alto Adige troviamo la pizza tirolese con speck, pancetta e cipolla, nelle località di mare abbiamo delle ottime pizze allo scoglio, a Messina viene servita la focaccia messinese che è molto simile ad una pizza con pomodoro, verdure, acciughe e formaggio. Anche la consistenza e la preparazione della pasta variano di regione in regione; dalla sottile e fragrante napoletana a quella milanese più croccante e biscottata oppure ancora la pizza al taglio di Roma.
Se in Italia la vera pizza va mangiata a Napoli, alla quale si deve l’invenzione, all’estero si possono trovare una miriade di versioni che si discostano più o meno dall’originale. In un simpatico e dettagliato articolo di GoEuro, vengono illustrate tantissime combinazioni, compresi alcuni abbinamenti che hanno dell’incredibile. Il Belgio adora la pizza con l’ananas, la Francia insaporisce con formaggio di capra e prosciutto, Germania, Austria e Svizzera prediligono le patatine fritte, salame e bacon (aggiunte molto gradite anche in terra italiana) nei paesi dell’Est la pizza si fa decisamente sostanziosa con abbondanti quantità di cipolla, peperoni, panna acida, formaggi vari e altro ancora.
Alcune sembrano appetitose, altre lasciano presagire la necessità di portarsi dietro un potente digestivo e altre ancora sono in grado di sorprendere piacevolmente il palato tanto che le pizze scoperte all’estero sono facilmente reperibili anche lungo lo stivale. La viennese ne è un esempio classico.
Nell’articolo inoltre sono indicati alcuni ristoranti di riferimento nei vari paesi citati in modo da creare una mappa degustativa decisamente originale e alternativa.
Paese che vai, usanze che trovi, insomma. Tutto dipende da quanto ci si voglia avventurare nel gusto; che si decida di varcare i confini italiani o di muoversi all’interno di essi, la pizza manterrà comunque la sua caratteristica principale, quella di mettere d’accordo qualsiasi palato e di integrare culture diverse all’insegna della buona tavola, in qualunque luogo sia apparecchiata.
E voi, che pizza vorreste?
Marco e Felicity, fondatori di questo blog e di Thinkingnomads.com – In viaggio per il mondo dal 2004 con oltre 110 nazioni visitate nei 5 continenti. Prima viaggiatori e poi travel blogger, sognatori e sempre in cerca di nuove avventure.