La Via Francigena del Nord: camminando tra natura e storia alle porte di Roma

Dopo aver camminato lungo la Via Francigena del Sud ed aver seguito la via di San Francesco verso Roma, continuo questa esperienza dei cammini verso Roma con l’ultima tappa della Via Francigena del Nord, il percorso che arriva a Roma da Campagnano, attraversando campagne, riserve naturali e scorci panoramici bellissimi su Roma.

In questo post ti racconto la mia esperienza in questa tappa, partendo dalla Riserva Naturale dell’Insugherata fino ad arrivare a Piazza San Pietro, passando per i panorami di Monte Mario, Monte Ciocci e la curiosa stazione ferroviaria del Vaticano oggi in disuso.

La Via Francigena del Nord: il percorso completo

La Via Francigena del Nord rappresenta la parte finale dell’antico itinerario che collega Canterbury a Roma, attraversando Svizzera e Val d’Aosta, poi scendendo lungo il Piemonte e la Toscana, prima di entrare nel Lazio. L’ultimo tratto inizia ufficialmente da Campagnano di Roma e si sviluppa in direzione della capitale attraverso una campagne e collinare, piccoli borghi, parchi naturali e zone residenziali.

La tappa finale della Via Francigena del Nord

Questa parte della Via Francigena parte da Campagnano di Roma, un borgo immerso nel verde, sospeso tra la campagna laziale e il profilo urbano della capitale. Da qui, il cammino si inoltra verso Roma attraversando campagne, sentieri boschivi e zone protette, offrendo un perfetto equilibrio tra natura e storia.

Con lo stesso gruppo di persone con la quale avevo già percorso la Via Francigena del Sud e la Via di San Francesco, iniziamo questo cammino dalla Riserva dell’Insugherata, un tratto lungo circa 4 km che rappresenta solo una parte del percorso totale che porta appunto a Pizza San Pietro.

La Riserva Naturale dell’Insugherata

Entrare nella Riserva Naturale dell’Insugherata è come fare un salto fuori dal tempo. Nonostante la vicinanza con i quartieri nord di Roma, questa area protetta conserva un paesaggio rurale incontaminato, fatto di boschi, campi, ruscelli e sentieri silenziosi. Il nome deriva dalla presenza delle sughere, che insieme a querce e lecci formano un ambiente verdeggiante e rigoglioso.

Un luogo tranquillo in netto contrasto con il traffico della Via Cassia da cui ci siamo progressivamente allontanati. Il percorso di 4km non è impegnativo perlopiù pianeggiante con alcuni tratti di salita.

Monte Mario e Monte Ciocci: i panorami più emozionanti

Usciti dalla riserva, abbiamo seguito la variante Monte Mario – Monte Ciocci, considerata una delle più scenografiche dell’intero cammino. Da Monte Mario, il panorama è mozzafiato: Roma si stende sotto di noi, con la cupola di San Pietro ben visibile in lontananza.

Da Monte Ciocci la visuale su Roma è ancora più ampia e ci sono anche diverse panchine dove sedersi per ammirare il panorama.

Da Monte Mario si vede anche lo Stadio Olimpico e il Ponte della Musica attraversato solo qualche giorno prima. Sembra quasi impossibile che ci troviamo a soli 20 minuti a piedi dal centro di Roma.

La Stazione treni del Vaticano

Da monte Ciocci si percorre il nuovo percorso ciclopedonale Monte Ciocci – San Pietro che interconnette con il tratto Monte Mario–Monte Ciocci (già operativa da 2014) alla stazione Roma San Pietro tramite la Passeggiata del Gelsomino. Si attraversa un bel viadotto e si passa attraverso un tunnel prima di arrivare alla stazione ferroviaria del Vaticano.

Oggi in disuso, questa stazione fu costruita negli anni Trenta per collegare lo Stato della Città del Vaticano con la rete ferroviaria italiana. Fa sempre una cera impressione attraversarne i binari, sapendo che anni addietro era il mezzo più comodo e veloce per il Papa o altri membri del Vaticano di spostarsi in Italia.

L’arrivo a Piazza San Pietro

Nel tratto finale del cammino si percorre la bella e residenziale via Nicolò V e si costeggiano le mura del Vaticano per arrivare finalmente in Piazza San Pietro. Arrivare qui a piedi, dopo aver attraversato campagne, sentieri e quartieri residenziali, ha un sapore particolare, diverso che arrivarsi in taxi o con i mezzi pubblici. C’è un senso di conquista, di silenziosa gratitudine, di gioia condivisa, come era successo per gli altri due cammini fatti.

Qualche consiglio se vuoi percorrere questo tratto

Se anche tu stai pensando di fare questa tappa della Via Francigena del Nord, ecco alcuni consigli utili:

  • Durata: la parte all’interno della riserva è lunga circa 4 km, ma il percorso completo fino a San Pietro richiede una mezza giornata di cammino.
  • Abbigliamento: scarpe da trekking o da trail sono ideali, specie se ha piovuto nei giorni precedenti.
  • Ristoro: porta acqua con te, perchè anche se sul percorso si trovano bar, nelle zone rurali non ci sono fontane.
  • Stagione consigliata: primavera e autunno sono perfetti per temperature miti e colori meravigliosi.

Un cammino che diventa amicizia

Anche se si è trattato di una sola tappa, la Via Francigena del Nord mi ha lasciato qualcosa di profondo. Come già successo nei cammini precedenti, anche qui la strada percorsa ha fatto il suo lavoro: ci ha uniti come gruppo di cammino. Con gli altri membri del gruppo, tra passi, silenzi e risate, si è creato un legame sincero, profondo e di amicizia. Non eravamo infatti più solo compagni di cammino, ma amici che avevano condiviso un’esperienza speciale, una piccola avventura a Roma in occasione del Giubileo. E forse, dopotutto, è proprio questo il dono più bello che ci lasciano i cammini.

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