Mentre ci scorta verso il centro cittadino, Klaus – la nostra abile guida – ridacchia quando con un misto di leziosità accademica e teatralità ci offre qualche connotazione del carattere di Luneburgo (Lüneburg), la meravigliosa città anseatica della Germania del Nord che ci accingiamo a visitare.
“A Schwerin – la depositaria dell’immenso castello che abbiamo ammirato il giorno prima – si danno un sacco di arie perché erano i nobili della regione e avevano soldi e potere. Ma qui a Luneburgo rispondiamo sempre che senza il nostro sale i loro soldi non avevano alcun sapore.”
La città, infatti, è stata edificata oltre 1000 anni fa su un’immensa distesa di sale, e ha fatto del prezioso minerale il seme dei suoi fiorenti traffici commerciali. E continua a ridacchiare, il nostro Klaus, anche mentre ci educa sulle presunte origini del nome.
“Dicono che Cesare in persona sia passato di qui con il suo esercito, e mentre una notte rimuginava sulle manovre da intraprendere il giorno successivo fu sorpreso da un’immensa luna piena. Allora decise di fondare la città della Luna, Lüneburg. Qualche altro studioso oggi dice che non era Cesare, ma uno dei suoi generali.” Qualche altro, più pragmaticamente, ammette che forse è solo una romantica convinzione locale, e che il nome sia la contorta derivazione di una lingua di qualche tribù germanica.
Quando mettiamo il piede nel centro della città, però, dopo aver superato a piedi le verdi distese del Kurpark, siamo pronti ad ammettere che Luneburgo sia la città della Luna, di Giove e di tutta la galassia, se vuole. Perché i colori vivaci dei suoi antichi palazzi, i mattoni rossi delle architetture gotiche e le dolci ombre elargite dai tanti alberi si combinano in una danza di luci e colori da lasciare ben poco spazio alle elucubrazioni semantiche della toponomastica locale.
Adagiata tra Amburgo e Hannover, accarezzata dal fiume Elba e attraversata dall’Ilmenau, Luneburgo ha avuto la straordinaria fortuna di non essere spazzata via dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. I suoi antichi quartieri, la struttura urbana e le architetture civili e religiose sono il grazioso dono di una svista della storia. Gli abitanti se ne prendono cura con vigore, tanto che – ci racconta ancora Klaus, sempre ridacchiando – quando in pieno centro storico venne costruito un nuovo centro commerciale la comunità rimase talmente infastidita dall’incauta trasformazione da pretendere una legge che proibisse ulteriori scempi urbanistici. “In un certo senso, eh eh… dobbiamo essere tutti grati a quel supermercato, perché ci ha fatto aprire gli occhi sul pericolo che stavamo correndo.”
Con le orecchie puntate sugli aneddoti del nostro oratore e gli occhi volti ad abbracciare gli innumerevoli scorci che si susseguono sul nostro percorso, superiamo il Museo del Sale, e raggiungiamo la piazza principale della città, Platz Am Sande, una magnifica composizione di forme geometriche e stili eclettici oltre la quale si impone sull’orizzonte la torre campanaria della Chiesa di San Giovanni (Sankt Johanniskirche).
Proseguiamo poi fino alla Piazza del Mercato (Marktpaltz), dove davanti ai nostri occhi si celebra un vivace convivio di vendita e acquisto di prodotti agricoli, formaggi, carni e verdure. La scena si svolge sotto la presenza altera e magnifica della facciata del Municipio (Lüneburger Rathaus). Per l’immancabile visione dall’alto, però, dobbiamo salire sull’antica torre idrica in mattoni rossi, oggi un museo dell’acqua e del rapporto con essa di Luneburgo. Da lì i tetti rossi costituiscono un colpo d’occhio inimitabile, mentre una dietro l’altra svettano le torri della Chiesa di San Giovanni e dell’altrettanto bella Chiesa di San Nicola (Sankt Nicolai).
L’anseatica Luneburgo, la città del sale, la città della Luna. Non importa quale sia il ricordo romantico a cui si voglia legare il suo lontano passato, la città del presente è un tesoro che vale ben più di qualunque improbabile leggenda.
Il press tour nella Germania del Nord è stato organizzato da Minube e dall’Ente nazionale del turismo della Germania. Per seguire i contenuti sui social media: #minubetrip e #germaniadelnord.
Laureato in Giornalismo, il mio limbo professionale mi ha portato dagli uffici stampa alla carta stampata, per poi approdare al variopinto mondo della comunicazione digitale. Ho vissuto a Verona, Zurigo, Londra, Città del Capo, Mumbai e Casablanca. Odio volare, amo lo jodel e da grande voglio fare l’astronauta.