Il 30 Novembre 2016 siamo stati ospiti di un evento d’arte che racchiudeva le più belle opere dell’Impressionismo di artisti famosi in tutto il mondo: si tratta della mostra Storie dell’Impressionismo dedicata ai dipinti di Renoir, Monet, Gauguin e Van Gogh, che ne sono padroni, ma lasciano ampio spazio ad altri autori di importante pregio. La mostra è ospitata dal Museo di Santa Caterina di Treviso, dal 29 di ottobre 2016 al 17 aprile 2017.
Una collaborazione tra caffè e arte
Segafredo Zanetti è l’anima del Massimo Zanetti Beverage Group, un importante gruppo multinazionale leader dell’espresso in Italia e nel mondo. E’ anche è lo sponsor principale di grandi mostre d’arte come Storie dell’Impressionismo, tutte curate da Linea d’ombra di Marco Goldin. Con questa collaborazione iniziata nel 2013 il gruppo Segafredo ha creato #segafredo4art in cui il connubio di eccellenze, arte e caffè si fondono insieme. Segafredo Zanetti ha sempre promosso la “bellezza” nel senso più ampio del termine: quella che si ritrova nelle arti, nella letteratura, nella musica e nello sport.
Le tele degli Impressionisti
Il paesaggio naturale con i suoi colori, le sue luci e ombre, che già di per sé è uno tra i più belli spettacoli d’arte che si possa contemplare, è stato sovente il protagonista delle tele degli Impressionisti. La mostra permetterà di approfondire didatticamente la conoscenza di questa corrente artistica così amata ed elogiata dai più, grazie a un ricco racconto fatto di dipinti, fotografie e incisioni.
Struttura della mostra
Al Museo di Santa Caterina gli spazi della mostra sono suddivisi in 6 sezioni dove si sviluppa il magnifico periodo dell’impressionismo. Le sale non sono suddivise in ordine cronologico bensì in ordine tematico in cui troviamo ad esempio la sala dedicata ai ritratti e quella dedicata esclusivamente ai panorami. L’esposizione racchiude 140 opere giunte da 35 musei e collezioni di tutto il mondo e che ci conduce, sala dopo sala a scoprire i capolavori che hanno segnato una delle maggiori rivoluzioni nella storia di tutti i tempi.
Durante la visita guidata si evidenza la rappresentazione dell’immagine femminile che ha influenzato molto i pittori dell’epoca che va da metà Ottocento fino ai primi del Novecento, come Tiziano, Rembrandt, Rubens e Renoir. E’ infatti il quadro Mademoiselle Irène di Renoir a costituire il simbolo della mostra, in cui l’artista ha voluto racchiudere tre elementi fondamentali: la familiarità, la quotidianità e l’introspezione del soggetto, cosa che si nota facilmente in molti suoi quadri.
L’arte non ha confini: #segafredocoffelab
La serata proseguì all’Hotel BHR di Treviso in cui ci aspettava una cena a buffet con piatti tipici della zona e della stagione come risotto alla zucca e pasta al radicchio di Treviso.
Per concludere in modo simpatico e artistico, abbiamo partecipato al contest #segafredocoffelab che ci vedeva aspiranti artisti di opere molto particolari in cui gli elementi di decoro erano cibi di vario genere e l’elemento fondamentale era rappresentato dal caffè Segafredo.
Il laboratorio era supervisionato dalla bravissima Giulia Bernardelli, in arte Bernulia, capace di trasformare sul suo tavolo bianco l’amata bevanda nera, usata come inchiostro, in creazioni artistiche, da volti di personaggi famosi a star hollywoodiane o frammenti di storie fiabesche e sogni. Caffè, liquido o in polvere, ma anche miele, cioccolato, spezie ed erbe aromatiche al posto dei colori, e cucchiaini, dita, stuzzicadenti invece che pennelli sono gli strumenti di questa particolare e singolare disegnatrice.
Mi sento a casa in ogni luogo che visito e chiacchierare con le persone di diverse nazionalità è da sempre una mia caratteristica.
Venezia è la mia piccola favola in cui vivo e lavoro, ma appena posso, prendo la valigia e vado alla scoperta di luoghi lontani da casa.
La pallavolo è una delle mie grandi passioni assieme ai viaggi. Sono convinta che ogni spostamento inteso come perdita di equilibrio sia la medicina giusta, sempre.