Prima di recarmi in Oman conoscevo questo paese per la produzione di splendidi portoni in legno intarsiato, visti qualche anno fa a Stone Town sull’isola di Zanzibar, in passato possedimento d’oltremare dell’Oman.
In tempi recenti il turismo omanita è in rapida ascesa e presto nella capitale Mascate (Muscat) sarà aperto un nuovo aeroporto. A partire dagli anni Settanta con l’ascesa al potere dell’attuale sultano Qaboos bin Said al Said il paese si sta modernizzando a ritmi incalzanti, sono state costruite molte strade, infrastrutture e scuole.
Mascate è il fulcro economico e finanziario del paese, vi abitano parecchi espatriati ed è frequentata dai turisti mordi e fuggi delle crociere. Ci sono molte moschee, la più famosa è la Grand Mosque, la sala da preghiera è maestosa con un prezioso tappeto persiano di grandi dimensioni, ci sono voluti quattro anni e la mano d’opera di oltre 600 tessitrici per la sua realizzazione. Per accedervi è richiesto un abbigliamento sobrio, le donne devono avere spalle, capo e ginocchia coperte, inoltre è aperta ai visitatori solo alcuni giorni della settimana.
Merita una visita il tradizionale mercato del pesce nel quartiere di Mutrah e poco distante da esso sorge l’animato suk, dove la contrattazione è praticata anche se non porta a forti sconti. Fra i prodotti tipici che si possono trovare ci sono incensi, spezie , articoli in argento, pugnali, antiquariato indiano e profumi. È proprio in Oman che viene prodotta la fragranza più pregiata al mondo: amouage.
Lungo la corniche potrete passeggiare assaporando la brezza marina e ossservando le barche attraccate al porto, fra queste lo yacht del sultano. Il palazzo in cui risiede è sempre chiuso al pubblico, ma se la bandiera è issata significa che il sultano è al suo interno. Nel 2011 con la costruzione della Royal Opera House, lo scenario culturale della città si è arricchito notevolmente.
Mascate vanta una buona scelta di ristoranti alcuni internazionali, spesso sono all’interno di hotel di lusso. Non mancano anche piccoli caffè per spuntini veloci, ma gli alcolici nel rispetto della cultura islamica non vengono serviti ovunque.
Dalla capitale con un fuoristrada a noleggio si può percorrere una comoda e gratuita autostrada che conduce a sud, dove si trovano alcuni luoghi di interesse turistico. In tutto lo stato si raccomanda di guidare con cautela, ci sono molti autovelox ed è alto il rischio di investire persone e animali. Anche se l’Oman non è una destinazione economica, la benzina costa poco e non inciderà molto sul vostro budget.
In un viaggio in Oman non può di sicuro mancare una visita ad almeno uno dei suoi numerosi wadi, ossia i canyon. Pareti rocciose punteggiate da palme da dattero che producono squisiti frutti, piantagioni terrazzate, cascate, pozze di acqua verde smeraldo, capre in libertà, uno scenario da presepe, ogni wadi ha una propria scenografia e sono tutti molto suggestivi. Sicuramente merita nominare wadi Shab, wadi Tiwi e wadi Bani Khalid.
Per raggiungere wadi Tiwi bisogna percorrere una strada molto stretta, tortuosa che scoraggia molti viaggiatori indipendenti e attraversare diversi villaggi, l’impressione di essere isolati dal mondo è forte. Dopo piogge abbondanti i canyon potrebbero inondarsi e non essere agibili
Non molto lontano da wadi Shab c’è Sur ,cittadina famosa per la produzione di dhow, tipiche imbarcazioni costruite con estrema maestria da artigiani provenienti dal Kerala nel sud dell’India.
Con un circuito ad anello di due o tre giorni si può giungere nella regione montagnosa, visitare il pittoresco mercato del bestiame di Nizwa che raggiunge l ‘apice durante il giorno festivo di venerdì, il forte ben conservato di Jabrin, frutteti e la vetta più alta dell ‘Oman il Jebel Shams con i suoi 3000 metri circa.
Il villaggio di pescatori di Ras al-Hadd è stato la base logistica del mio viaggio, dista solo 11 chilometri dalla spiaggia di Ras al-Jinz. Quello che rende questa spiaggia unica non è solo la bellezza paesaggistica, peraltro attribuibile anche a molte altre spiagge sabbiose del litorale, bensì è un luogo protetto dove vengono a deporvi le uova le tartarughe verdi. La mattina si vedono i segni e le buche scavate durante la notte da queste creature a rischio di estinzione, il paese attua importanti campagne di difesa e tutela nei loro confronti.
E poi in Oman c’e il deserto e le dune rosse di Sharqiya Sands hanno un fascino coinvolgente. Campeggi attrezzati permettono di trascorrere la notte e visitare con calma la zona, meglio se accompagnati da un operatore locale, assisterete a un tramonto infuocato e osserverete un cielo pieno di stelle, entrerete in contatto con i beduini allevatori di cammelli da corsa e imparerete ad apprezzare il silenzio.
L’Oman trovandosi nella penisola arabica ha un clima torrido nei nostri mesi estivi, andarci durante questo periodo potrebbe rivelarsi un’esperienza molto spossante. Gli uomini indossano la lunga dishdasha bianca che protegge dal calore mentre le donne l’abeyya, un abito lungo nero fino ai piedi, a volte abbinato a una maschera visiera, con scoperti solo gli occhi, mentre nella capitale spesso vestono abiti occidentali sotto l’abeyya.
La lingua ufficiale è l’arabo, ma anche l’inglese è piuttosto diffuso. Per l’ ingresso al paese è richiesto un visto turistico di almeno dieci giorni, lo si può ottenere in aeroporto e pagare in euro, anche se il tasso di cambio rial-euro applicato è molto svantaggioso.
L’Oman è un paese scarsamente popolato, percorrete lunghe distanze senza neppure incontrare un villaggio, a volte sembra quasi surreale, sono sicura che piacerà anche a voi.
Foto di copertina: Panoramas

Sono Anna, un’instancabile e insaziabile viaggiatrice convinta che la vita vada vissuta al 100 per cento. Paesi visitati fino adesso oltre 80, ma non ho ancora esaurito l’entusiasmo, l’energia e la curiosità di esplorarne altri, spesso in solitaria.